Microsoft ci riprova con i chatbot e presenta Zo

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Microsoft ritenta la sperimentazione sui chatbot con Zo e ha preso serie misure per evitare le brutte figure fatte con Tay

Molte delle grandi aziende del web hanno iniziato a integrare i chatbot nei propri servizi di messaggistica, in particolare nell’ambito della customer care. Anche Microsoft in passato ha cercato di sperimentare questa tecnologia fallendo clamorosamente. Tay, la sua intelligenza artificiale in grado di comunicare tramite Twitter, si è rivelata una perfetta razzista. Ora Microsoft ci riprova con Zo e questa volta ha preso tutte le contromisure per evitare che lo spiacevole incedente si ripeta.

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Il chatbot di Redmond è pensato per interagire con un pubblico giovane e il suo stile di conversazione è ispirato proprio ai teenager. Zo è ispirata a una ragazza di 22 anni (Tay ne aveva 19) con un ego piuttosto spiccato. “Sono straordinaria, intelligente e divertente quindi…yeah… #chidominailmondo”, afferma il chatbot rifacendosi al singolo di Beyoncé “Run the world (girls)”. Rispetto a Tay, Zo è però molto suggestionabile quando si parla di razzismo o xenofobia. Il chatbot o evita l’argomento (non sono a mio agio, discutiamo di altro) o promuove pensieri positivi (penso che tutte le persone siano uguali). Altra differenza tra le due AI, Zo non è disponibile su Twitter ma su Kik, un’app di messaggistica molto popolare tra i ragazzi statunitensi, e preso lo sarà anche su Messenger. “Ci serviva un contesto differente, più uno ad uno, per vedere come Zo e l’utente riescono a stabilire una connessione”, ha dichiarato il responsabile del prodotto, Ying Wang, a CNNMoney.

La ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla messaggistica servirà a Microsoft per realizzare nuovi e più efficienti servizi per esempio nel settore delle traduzioni. Proprio in questi giorni l’azienda di Redmond ha presentato Translator, un’app in grado di tradurre live fino a 9 linguaggi parlati e 50 scritti.

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