Basta con i soli occhialini, grazie a una serie di sensori sarà possibile riprodurre l’intero organismo nei mondi digitali del VR
Al recente CES 2017 di Las Vegas, HTC ha presentato i suoi Vive Trackers, un gadget che verrà lanciato a metà 2016, con cui trasformare un qualsiasi oggetto fisico in un accessorio da usare all’interno di esperienze interattive e videogame. In che modo? Se finora abbiamo utilizzato i soli controller per simulare mazze da baseball, sci e pistole, presto si potranno piazzare i Trackers su artefatti concreti (magari non pistole vere) per riprodurli nei mondi virtuali fruibili con i visori di HTC, così da “sentire” davvero con mano il peso e la fisicità di un elemento nel gioco. Ma la compagnia di Taiwan non si ferma certo qua. Come ha anticipato su Twitter uno sviluppatore al lavoro sulla piattaforma Vive, presidente e co-fondatore di CloudGate Studio, presto sarà l’intero corpo umano a godere di una rappresentazione totale in 3D, rendendo l’interazione molto più interessante.
Come funziona
A livello pratico, basterebbe usare un altro kit Vive per tracciare i movimenti di gambe e caviglie alle quali sono agganciati due ulteriori controller. Grazie a un sensore alternativo infatti, Steve Bowler è riuscito a replicare in un ambiente virtuale non solo testa e mani, quanto cioè finora considerato “attivo”, ma anche busto e parti inferiori, sino ai piedi, che si muovono in sintonia con le gesta nel mondo fisico. Seppur si tratti solo di un esperimento non replicabile dagli utenti (servirebbe infatti, oltre al doppio sensore, anche un gioco che sappia comprendere le informazioni derivanti dal tracciamento aggiuntivo) HTC potrebbe realizzare qualcosa di simile, magari meno preciso ma pur sempre funzionale, per migliorare la “comprensione” del sé simulato negli spazi tridimensionali. “Sono davvero io e sono qui” – ha sentenziato Bowler, lasciando intendere come il divertimento VR sia solo all’inizio di un percorso in continuo divenire.
