Bilancio aperto, i conti dello Stato in una app

I dati della Ragioneria Generale a portata di app, in collaborazione con Sogei, partner tecnologico del MEF. Il bilancio dello Stato italiano accessibile a tutti i cittadini, non solo agli addetti ai lavori

«Niente è più irresistibile di un’idea il cui tempo sia giunto» – sosteneva il padre del romanticismo francese, Victor Hugo, e quel tempo sembra essere arrivato per la comunicazione tra pubblica amministrazione e cittadino. «Con il progetto Bilancio aperto abbiamo interpretato la trasparenza e l’accessibilità, andando oltre il significato che la legge dà a questi termini. Con la “app bilancio aperto” vogliamo andare incontro alle nuove aspettative del cittadino verso una facile accessibilità alle informazioni istituzionali, come quelle del bilancio dello Stato». è con queste affermazioni che Lamberto Romani, dirigente della pianificazione e del controllo delle attività IT della Ragioneria generale dello Stato del MEF, inizia a descrivere i risultati appena raggiunti con l’iniziativa Bilancio aperto e risponde, con l’abituale concretezza, ad alcune domande.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’idea di Bilancio aperto, come ci spiega Romani, nasce per dare immediata e semplice accessibilità a documenti e informazioni di bilancio agli addetti ai lavori: parlamentari e funzionari, uffici studi, mondo accademico e tecnico. Ma anche al comune cittadino, spesso privo di specifiche competenze amministrativo/contabili. «ll bilancio è di certo un mondo per esperti – continua Romani – ma contiene informazioni rilevanti per la vita di tutti noi, dal momento che indirizza le risorse (acquisizione e finalità di spesa) con le quali si alimenta l’intera nazione».

Apertura e accessibilità                           

L’applicazione è disponibile gratuitamente su Google Play Store e su Apple Store ed è anche scaricabile all’indirizzo web del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il progetto è partito la scorsa primavera e il primo obiettivo è stato quello di far uscire la prima versione della app a inizio luglio, in corrispondenza della pubblicazione del rendiconto di bilancio 2015. «Ci siamo riusciti – dichiara Romani – e ora stiamo attuando un piano di rilasci, molto articolato, che vede due percorsi paralleli. Uno riguarda la presentazione dei documenti di bilancio in corrispondenza agli eventi del ciclo: presentazione del disegno di legge di bilancio (DLB; tracciamento delle variazioni che intervengono sul DLB in corrispondenza della discussione alla Camera e al Senato e infine, a inizio gennaio, la pubblicazione della legge di bilancio approvata. Il secondo percorso segue l’evoluzione funzionale della app, che vede due linee guida fondamentali: l’arrichimento delle funzioni utili per gli addetti ai lavori e il miglioramento della fruibilità, delle informazioni, della “capacità comunicativa” per tutti i cittadini».

Leggi anche:  eGov: meno della metà dei servizi pubblici transnazionali sono disponibili online a causa delle difficoltà linguistiche e di identificazione elettronica

Bilancio aperto è il primo, importante passo di un percorso evolutivo che riguarda la diffusione sempre più aperta e ampia dei dati economici e amministrativi gestiti dalla Ragioneria generale dello Stato – afferma Romani. «Il suo data warehouse, operato da Sogei custodisce un patrimonio informativo ricchissimo. Oggi, è a disposizione degli addetti ai lavori attraverso il portale della banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP). E molto presto sarà online sul web un’apposita sezione “OpenBDAP” del portale che estende l’accessibilità dei dati di maggior interesse a tutti i cittadini».

Come facilitare l’accesso ai dati disaggregati

Il modello informativo di Bilancio aperto prevede due sezioni per la navigazione dei dati. La prima si chiama “dati in evidenza” e rappresenta – ci spiega Romani – la porta di ingresso sul bilancio. È concepita per presentare i dati in forma grafica, ben descritti per essere facilmente comprensibili, e fruibili anche da utenti non esperti. La seconda sezione è quella di “navigazione dati” e consente l’accesso alle informazioni più analitiche. Progettata per facilitare l’accesso ai dati disaggregati, permette di mantenere in ogni momento l’utente pienamente consapevole di cosa stia esaminando e di come variare la rotta di navigazione. Grande attenzione – mette in evidenza Romani  – è stata dedicata alla definizione delle “etichette dei dati”, alla ricerca del miglior compromesso fra chiarezza divulgativa e tecnicismo». Per la Ragioneria generale dello Stato, gli attori maggiormente coinvolti sono l’Ispettorato Generale del Bilancio (IGB) per le fasi di indirizzo strategico e operativo e l’Ispettorato Generale per l’Informatizzazione della Contabilità di Stato (lGICS), che sovrintende alla conduzione tecnica e finanziaria del progetto; questo progetto è il risultato di un forte lavoro di squadra che ha visto impegnate in prima persona e in grande armonia tutte le componenti amministrative e informatiche della Ragioneria Generale dello Stato, di Sogei e dei fornitori.

Leggi anche:  Come recuperare lo SPID: la guida passo passo per tutti i provider

L’implementazione degli sviluppi è curata da Sogei che ha messo in campo una compagine nella quale sono presenti, a livelli di eccellenza, tutte le diverse competenze necessarie per progettare, realizzare e gestire con successo prodotti nel mondo delle app e del web. «La sfida fondamentale – afferma Romani – è stata quella di sviluppare una “app di mercato” in grado di affermarsi per capacità di attrarre l’utente e facilità d’uso, e di essere disponibile in tempi brevissimi. «La scelta del gruppo di progetto RGS-Sogei è stata vincente e sono state messe in campo le competenze necessarie per cogliere l’obiettivo. Dal punto di vista della progettazione e sviluppo non è stato facile condensare in una app funzioni di navigazione, in genere appannaggio di ambienti di analisi dati evoluti. Tengo a precisare – fa sapere Romani con soddisfazione – che la app bilancio aperto è la prima del suo genere anche a livello internazionale: non ci risulta, infatti, che al momento altri paesi pubblichino i dati di bilancio aggiornati su applicazioni per device mobili».

Come richiamare l’interesse degli utenti

Per Romani, il primo tema da affrontare è quello di estendere la contininuità nell’uso della app, quando la tendenza sarebbe invece di accedere allo strumento solo tre volte all’anno, in occasione della presentazione degli atti che segnano il ciclo di bilancio. «Per questo stiamo lavorando a un vero e proprio piano editoriale – dice Romani – in grado di sfruttare al meglio le potenzialità della sezione “dati in evidenza”, e per segnalare anche altre informazioni rilevanti dal punto di vista amministrativo: una per tutte, quella dei pagamenti dello Stato. Non solo. Abbiamo attivato un meccanismo di notifiche, interne alla app, per richiamare l’interesse degli utenti in occasione della pubblicazione di nuovi documenti e dati, e stiamo pensando di produrre una newsletter da inviare agli utenti iscritti».

Leggi anche:  Italia e sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini: «Non ci siamo proprio»

Le parole d’ordine

«Sono quattro le aree sulle quali si concentrano i futuri sviluppi: semplificare ancora di più la fruibilità dei dati da parte di utenti non esperti, utilizzando metodi e approcci propri delle app destinate al mondo consumer; supportare l’utenza esperta mediante l’arricchimento con funzioni di navigazione dati più sofisticate e realizzando la versione web di Bilancio aperto fruibile da device; dotare la app di “puntatori informatici” che aiutino gli utenti verso l’accesso alle altre banche dati di RGS; realizzare una sezione ad hoc per la consultazione di contenuti editoriali di tipo testuale (per esempio, studi comparativi e ricerche). Stiamo, infine, analizzando la pubblicazione di Bilancio aperto sugli store internazionali, per consentirne l’uso anche ai cittadini italiani all’estero e ai numerosi esperti della materia che lavorano nelle più importanti istituzioni internazionali che si occupano di finanza pubblica».