Cybersecurity, Trump se l’è dimenticata

Donald Trump accusa Facebook e Twitter di

Uno dei tasselli della campagna elettorale del neo-presidente cadono all’ultimo momento: la firma era attesa martedì scorso

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Oltre ai programmi politici, oltre alle parole di troppo, dovessimo individuare un evento che ha segnato le recenti elezioni americane, non potremmo non considerare la sicurezza delle reti. Il mailgate che ha coinvolto Hillary Clinton ha avuto il suo peso determinante nella corsa alla Casa Bianca, con parte degli elettori convinti che non si possano gestire con troppa leggerezza le comunicazioni istituzionali. Ecco perché delle accuse mosse alla democratica Trump ha deciso di farne un punto fermo della propria campagna, promettendo una più moderna legislazione nel campo della cybersecurity nazionale. Eppure, proprio quei buoni propositi si sono persi all’ultimo momento, prima cioè di diventare ordine esecutivo, come ci si attendeva lo scorso martedì.

La bozza

In precedenza Trump aveva sottolineato che l’obiettivo della nuova amministrazione era quello di “difendere e proteggere le reti e i dati federali”. Per farlo si sarebbe affidato a varie partnership, anche con agenzie private, per mettere in pratica il miglior know-how a disposizione. A supportare tale compito sarebbe dovrebbe essere l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, messo a capo della task force del governo contro lo spionaggio informatico. Ebbene tali prerogative sono adesso in un limbo visto che, senza alcuna spiegazione, non è avvenuta la tanto attesa firma. Non sembrano esservi motivi burocratici dietro lo slittamento, a data da definirsi, piuttosto organizzativi, con Trump che vorrebbe incontrare altre compagnie di vari settori coinvolte in violazioni informatiche.

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