A che punto sono gli Istituti Agrari italiani con la Digital Transformation?

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Una ricerca del Digital Transformation Institute ha misurato il livello di acquisizione delle competenze digitali del sistema educativo degli istituti agrari italiani e dei futuri periti di un comparto economico strategico per il Paese

Gli impatti della digitalizzazione sul comparto Agrifood sono ormai noti, ma qual è lo stato dell’arte dell’istruzione superiore agraria? I futuri professionisti del settore sono pronti per gestire la complessità del cambiamento in corso e assicurare la crescita di uno dei comparti economici strategici per l’Italia? Il Digital Transformation Istitute ha condotto una ricerca, prima nel suo genere, in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore Ciuffelli-Einaudi di Todi, la scuola di agricoltura più antica d’Italia e con oltre 150 anni di storia, e la Rete Nazionale degli Istituti Agrari (Re.N.Is A.) sull’impatto della trasformazione digitale nella formazione superiore degli Istituti Agrari. L’indagine è stata rivolta agli Istituti Agrari italiani, Istituti Tecnici – settore Tecnologico – Agraria ed agroindustria e Istituti professionali – Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.

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Sono stati raggiunti 75 istituti ed ha risposto il 61% del totale degli istituti intervistati.

L’indagine ha avuto l’obiettivo di analizzare l’offerta formativa, i laboratori, le iniziative curriculari ed extra curriculari che hanno favorito l’avvicinamento degli studenti ai temi della Digital Transformation applicata al comparto Agrifood.

Dalla ricerca è emerso che negli ultimi tre anni oltre la metà degli istituti ha attivato iniziative per la digital transformation e l’acquisizione delle competenze digitali, prevedendone l’applicazione in progetti specifici legati al comparto agricolo.

Inoltre, tutti gli istituti che le hanno attivate, hanno anche dichiarato di volerle incrementare nel futuro.

E’ importante sottolineare che l’84% delle iniziative di DT sono state inserite nel Piano d’Offerta Formativa (POF) e nel Programma di Alternanza scuola/lavoro. Mentre, tra gli istituti agrari che non hanno attivato iniziative di DT, il 62% sostiene di non avere le capacità economiche per realizzarle e un 43% di non disporre delle risorse organizzative per gestirle.

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Dall’indagine è emerso inoltre che:

  • Il 98% degli istituti rispondenti crede che sia molto importante investire in tecnologie per il miglioramento della produzione e/o della gestione di un’azienda agricola
  • L’87% degli istituti pensa che la mancanza di competenze digitali determini l’assenza di figure che sappiano declinare le possibilità offerte dal digitale in opportunità per il settore agroalimentare.
  • L’80% degli istituti ritiene che l’acquisizione delle competenze digitali e l’applicazione di queste ultime in progettualità specifiche deve essere un obiettivo formativo raggiunto attraverso lo sviluppo di un percorso di insegnamento trasversale a diverse materie
  • Il 97% degli istituti rispondenti crede che l’acquisizione delle competenze digitali l’applicazione di queste ultime in progettualità specifiche dovrebbe essere supportato da indicazioni nazionali da parte del MIUR
  • Il 98% degli istituti crede nel coinvolgimento di altri soggetti esterni al mondo della scuola

“Le tecnologie informatiche impattano profondamente sul futuro del comparto agroalimentare: dai sistemi di controllo della produzione alla gestione dei processi di filiera, dalla comunicazione al trattamento dei prodotti, dall’agricoltura di precisione al non invasive testing all’enviroment agricolture. Il processo di trasformazione digitale in corso è destinato a generare fortissimi cambiamenti sulla realtà del settore, ai quali non tutte le aziende sono pronte, e dai quali – anzi – la distanza delle stesse è inversamente proporzionale alla loro dimensione di fatturato”, spiega Stefano Epifani, Presidente del Digital Transformation Institute. “L’indagine ha dimostrato che buona parte degli istituti che si occupano della formazione dei futuri specialisti del settore ne sono consapevoli. E’ importante che le aziende agroalimentari di dimensione più piccola, quindi la maggior parte nel nostro Paese, attualmente totalmente impreparate al cambiamento possano attrezzarsi come i grandi attori, capitalizzando su coloro che adeguatamente formati entreranno nel mondo del lavoro tra qualche anno”.

Le iniziative di DT attualmente sviluppate nel contesto scolastico state attivate in maniera autonoma da un gruppo di docenti (nel 47% dei casi) o dal Dirigente Scolastico (nel 35% dei casi) nel 48% degli istituti agrari. L’88% delle iniziative ha previsto il coinvolgimento diretto dei docenti nell’insegnamento dei temi affrontati.

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Quasi la metà degli istituti (41%) che ha realizzato iniziative autonome si è inoltre avvalso della partecipazione di esperti, studiosi e professionisti esterni per la realizzazione dei contenuti. Un altro 41% ha utilizzato solamente docenti interni, mentre il 32% ha attivato iniziative proposte da altri soggetti e sviluppate in collaborazione con l’istituto stesso. Nell’ambito dell’iniziativa utilizzata, il 52% degli Istituti agrari non ha tuttavia sviluppato un’attività di formazione specifica per il personale docente.

“Gli istituti hanno inoltre dichiarato di realizzare i progetti prevalentemente con competenze interne, il che è positivo perché consolida la preparazione del personale e crea competenze di struttura, tuttavia è necessario enfatizzare le partnership per costruire progetti realmente sostenibili, anche nell’ottica di una reale alternanza scuola lavoro. Inoltre, è emersa un’eccessiva concentrazione di progetti su temi “di moda, ad esempio droni, agricoltura di precisione ecc., piuttosto che su temi scelti in base all’utilità effettiva, ma si lamenta una mancanza di indicazioni “strategiche” da parte del Miur, che fornisce strumenti ma non dà indicazioni su ambiti, scenario, prospettive.”, aggiunge Epifani.

Per quanto riguarda le classi interessate dai progetti, nella maggior parte dei casi (72%) sono state  coinvolte le classi di quarta superiore, per il 64% quelle del terzo anno e circa nella metà dei casi (52%) le quinte. e attività sono state realizzate a scuola (25%), presso sedi di soggetti/enti esterni (12%) o nell’azienda agraria dell’istituto (8%). Le iniziative realizzate dagli istituti hanno spesso coinvolto diverse materie in modo trasversale (68% dei casi).

Le iniziative si collocano per il 40% dei casi al Centro, per il 32% al Nord e nel restante 28% al Sud e nelle Isole.

Gli Istituti che hanno sviluppato iniziative dichiarano di averne realizzate:

  • 1 nel 40% dei casi
  • 2 nel 36% dei casi
  • <3 nel 24% dei casi
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I progetti presi in esame:

Le iniziative sono tutte piuttosto recenti e realizzate tra il 2016 e il 2017, hanno coinvolto un totale di circa 1.800 studenti e 130 docenti per una media di 5 classi ad istituto, a partire da 250 studenti

Le iniziative hanno riguardato prevalentemente l’agricoltura di precisione, ovvero l’uso di tecnologie dell’informazione per acquisire i dati necessari a migliorare le decisioni finalizzate alla produzione agricola e prendere decisioni razionali nell’utilizzo delle risorse.

Tra queste segnaliamo:

-Precision farming in oliveto dell’Istituto agrario Ciuffelli di Todi (Perugia) con l’utilizzo di GPS (Sistemi di posizionamento globale), Sensori fisici (spettroscopia Raman, UV-VIS, NIR), Droni

-Il progetto di gestione dei dati cartografici con rilievo in campo di superfici aziendali e restituzione in mappa dei dati grafici dell’ISIS A.Vegni – Capezzine di Cortona (Arezzo) con l’utilizzo di Droni e specifici software per la rilevazione dei dati grafici

-Agricoltura di precisione 4.0 dell’ITAS Carlo Gallini di Voghera (Pavia) con l’utilizzo di GIS (Sistemi di informazione geografica)

Solo 4 iniziative hanno riguardato l’Enviroment agriculture, ovvero, tecniche di produzione senza l’utilizzo del suolo (tecnica idroponica e aeroponica), che permettono l’utilizzo industriale, urbano e domestico:

  • Y.S.A. Light Your Smart Automation dell’Istituto tecnico agrario Duca degli Abruzzi di Elmas (Cagliari) con l’utilizzo di Sensori fisici (spettroscopia Raman, UV-VIS, NIR), Coltivazioni idroponiche, Coltivazioni aeroponiche, APP specifiche, Condition monitoring
  • Coltura acquaponica in serra dell’Istituto di istruzione superiore Cassata Gattapone di Gubbio (Perugia) con l’utilizzo di Sensori chimico-fisici, Biosensori, Coltivazioni idroponiche

Solo 1 iniziativa ha riguardato il Non destructive testing, ovvero l’uso di tecniche che garantiscano un’accurata analisi dei prodotti senza che questi possano essere danneggiati dai test.

  • Laboratorio agroalimentare informatizzato realizzato dall’Istituto tecnico professionale I.A.N.A.S di Tortoli (Nuoro). L’ambito di applicazione o la famiglia tecnologica utilizzata in agricoltura che ha caratterizzato le iniziative dell’istituto riguardano prevalentemente l’agricoltura di precisione informatizzato insieme all‘Istituto alberghiero con l’utilizzo di GIS (Sistemi di d’informazione geografica), Sensori chimico-fisici, Biosensori.