Con “Subscribe with Google” è possibile accedere agli articoli a pagamento di diverse testate online internazionali utilizzando il proprio account Google
Google da diverso tempo sta cercando di supportare il mondo dell’editoria nell’ottica della lotta alle fake news e per fornire ai suoi utenti contenuti di qualità. Questa volta l’azienda di Mountain View si è concentrata sulla semplificazione delle modalità di abbonamento delle più importanti testate a livello globale. L’iniziativa si chiama “Subscribe with Google” e viene descritta come “il modo più semplice per abbonarsi a un sito di notizie”. L’utente potrà accedere ai contenuti in modalità paywall utilizzando le credenziali del proprio account di Big G, quindi senza dover inserire ulteriori informazioni in fase di registrazione e autenticazione. Il pagamento verrà effettuato tramite la carta di credito già registrata per accedere ai servizi di Google. Non solo, il colosso statunitense farà in modo di dare maggiore visibilità sul proprio motore di ricerca ai contenuti della testata a cui si è abbonati. Tra le aziende che partecipano al progetto “Subscribe with Google” figurano Le Figaro, Le Parisien, Financial Times, New York Times, Washington Post, The Telegraph, La Nación, Corriere della Sera e La Repubblica.
La novità è parte integrante della Google News Initiative, un piano di finanziamento destinato al giornalismo da 300 milioni di dollari suddivisi nei prossimi 3 anni che andrà a inglobare Digital News Initiative. Gli obiettivi di Big G con questa iniziativa sono dare spazio alle news di qualità per combattere la dilagante disinformazione che corre in Rete, fornire strumenti altamente tecnologici al mondo dell’informazione e individuare nuovi modelli di business per sostenere l’editoria oltre alla pubblicità. “Un ottimo motore di ricerca e risultati di YouTube interessanti dipendono da un ecosistema sano di editori che producono ottimi contenuti digitali. Se non crescono gli editori non cresciamo nemmeno noi”, scrive Philipp Schindler, Chief Business Officer di Google, in un post sul blog ufficiale dell’azienda.