Un sito sulla gender diversity negli studi legali associati vince il primo ASLA Legal Hack

Al via corso e webinar sul progetto Erasmus No Gender Gap!

A Pavia una maratona di idee per il futuro degli studi legali: i progetti saranno presentati ad “ASLA Diritto al Futuro” in programma a Milano venerdì 18 maggio

Un dettagliato e articolato sito web in grado di analizzare e comparare le policy che i singoli studi legali adottano anche sotto il profilo della diversity è stato selezionato come miglior progetto all’ASLA Legal Hack, il primo hackathon italiano sui temi della gender diversity negli studi legali associati, organizzato a Pavia da ASLA Women. ASLA Legal Hack è stato accolto con grande entusiasmo e partecipazione, richiamando studenti e giovani professionisti da diverse città italiane (Milano, Pavia, Catania, Taranto, Genova, Bologna e Roma) e non solo di ambito giuridico (presenti studenti di Comunicazione, Ingegneria informatica, Biologia e Medicina).

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L’obiettivo della competizione a squadre, svoltasi presso i quattro Collegi Universitari di Merito – Almo Collegio Borromeo, Collegio Ghislieri, Collegio Nuovo, Collegio Santa Caterina – e con la partnership di H-Farm, è stato lo sviluppo di idee e soluzioni innovative che favoriscano l’avanzamento delle avvocate nella carriera all’interno degli studi legali associati.

La sfida è stata quella di immaginare – anche attraverso modalità smart e digitali – le azioni, i programmi e le strategie capaci di promuovere una cultura meritocratica e inclusiva che possano valorizzare e far crescere il talento e la leadership femminile negli studi legali associati e rendere il più trasparente possibile il processo di ammissione ai ruoli di vertice.

La squadra vincitrice, decretata da una Giuria composta da esponenti delle istituzioni forensi, dell’avvocatura, leader dell’innovazione ed esperti dei temi di gender diversity: Tatiana Biagioni (Presidente CPO Avvocati e Avvocate di Milano), Maria Pistorio (Presidente CPO Avvocati e Avvocate di Pavia), Giovanna Fantini (Delegata Cassa Forense), Cristina Cabella (Chief Privacy Officer IBM Corporation), Barbara Cominelli (Marketing and operations director Microsoft Italia), Andrea Lago (Direttore Intermonte SIM S.p.A.), Carlo Gagliardi (Managing Partner Deloitte), Marco Sella (socio Macchi di Cellere Gangemi), Sergio Barozzi (socio studio SZA), Andrea Arosio (Managing partner Linklaters), Raffaella Temporiti (HR Director Accenture), Dina Ravera (business angel) – è stata quella di LAW – Law Awards Women.

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Il team di LAW – Law Awards Women, ospitato presso il Collegio Nuovo e composto da Isabella De Cesare, Valentina Selini, Flavia Visco e Elisabetta Scollo (praticanti e avvocate di Milano) e da Fei Fei Wu, studentessa di medicina di nazionalità cinese (del Collegio Nuovo), è stato in grado di realizzare, nonostante la mancanza di competenze informatiche, un sito che mira a comparare gli studi legali anche sotto il profilo delle policy sulla diversity e a certificare quelli più virtuosi. Il progetto ha sviluppato i temi della trasparenza e dell’innovazione, in un’ottica sia interna che esterna agli studi legali, facendo leva sull’effetto e sull’impatto virtuoso della digital reputation degli studi e delle loro best practices con una notevole scalabilità anche ad altri settori. L’attiva partecipazione all’interno del team di una studentessa di medicina mostra come le tematiche di gender diversity non interessano solo il settore legale, ma sono universali e non hanno nazionalità.

Seconda posizione per la squadra Gender Blender, composta da 5 giuriste, il cui progetto prevede un’azione ad ampio raggio: dalla formazione universitaria più attenta alle specializzazioni richieste dall’avvocatura d’affari e al contempo sensibile ai temi di genere, alle iniziative di sviluppo e sostegno professionale, al lavoro da remoto e alla flessibilità.

Terzo classificato il team Whosaysgal, composto da quattro giovanissimi di età compresa tra i 21 e i 22 anni. Il Team, che conta al suo interno anche due studenti di ingegneria informatica, ha realizzato l’app SPALS volta al raggiungimento dell’obiettivo delle pari opportunità e di un migliore ambiente di lavoro, prevedendo anche un programma di mentoring.

Le tre squadre – oltre a un riconoscimento economico (1.500 euro alla prima, 1.000 euro alla seconda e 500 euro alla terza) – avranno la possibilità di illustrare i propri progetti a una platea composta dai partner dei più prestigiosi studi italiani nel corso dell’evento ASLA Diritto al Futuro il 18 maggio 2018 a Milano a Palazzo Mezzanotte, una giornata di conferenze e dibattiti per discutere e confrontarsi sulla professione del domani, dove sarà dedicato ampio spazio anche al tema della diversity, perché le differenze e la loro inclusione sono motore di innovazione delle organizzazioni professionali.

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“Questo hackathon ha provocato una discussione seria, approfondita e concreta sui temi di gender diversity e sulle possibili soluzioni da parte dei giovani partecipanti, dei mentor che li hanno assistiti e della giuria che ha giudicato i progetti, ricordando e ribadendo che la leadership non ha genere– ha dichiarato l’avvocata Barbara de Muro, responsabile della sezione ASLAWomen di ASLA – Associazione degli Studi Legali Associati –

Ascoltare i giovanissimi discutere della nostra realtà e vederli lavorare alla ricerca di soluzioni concrete è stata un’esperienza davvero unica. Dai progetti presentati dai ragazzi durante il nostro Legal Hack sono emersi spunti di riflessione molto interessanti, che come ASLA intendiamo approfondire. Tutti i progetti sono legati dalla volontà di individuare metodi di valutazione delle performance di ogni individuo il più oggettivi possibile, a prescindere dal genere, tenendo conto e valorizzando solo e esclusivamente il merito. I ragazzi, prosegue l’avvocata de Muro, dopo una breve formazione, si sono calati nella nostra realtà e hanno realizzato in sole 24 ore delle concrete soluzioni volte alla valorizzazione delle gender diversity, applicabili in svariati settori lavorativi”.