AI, cognitive, ML: la nuova era dei processi intelligenti

OpenAI crea un team dedicato alle ‘superintelligenze’ artificiali

Dai 24 miliardi di dollari previsti quest’anno ai 78 del 2022, la crescita della spesa nei confronti dei sistemi di intelligenza artificiale è lo specchio di un trend destinato a trasformare i processi operativi e decisionali di molte aziende. IDC presenta il Cognitive & AI Summit 2018, a Milano il 22 novembre

La ricerca di nuove fonti di ricavo, modelli di business centrati sul consumatore e processi sempre più guidati dai dati sta portando un numero crescente di organizzazioni a investire nelle nuove tecnologie di intelligenza artificiale, affidandosi a una sempre più pervasiva automazione generata dai computer per conciliare due grandi obiettivi aziendali: l’innovazione e l’efficientamento.

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A livello mondiale, evidenzia IDC, la spesa aziendale in sistemi AI, cognitivi e di machine learning raggiungerà i 77,6 miliardi di dollari nel 2022, più di tre volte il valore di mercato previsto per il 2018, vale a dire 24 miliardi.

In Europa Occidentale, IDC prevede che gli investimenti da parte delle imprese ammonteranno a 3 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, con una crescita del 43% rispetto al 2017. Nel 2022, il mercato arriverà a valere 10,8 miliardi di dollari (CAGR +39%), sulla spinta soprattutto di casi d’uso aziendali quali l’analisi delle transazioni fraudolente, l’assistenza sui processi di vendita e l’automazione IT.

Simili percentuali di crescita si registreranno anche in Italia, dove la spesa aziendale in intelligenza artificiale si assesterà nel 2018 intorno ai 17 milioni di euro (+31% sul 2017) e nel 2019 poco sotto ai 25 milioni (+44%).

Tornando a osservare il quadro più generale dell’Europa Occidentale, il settore bancario sarà quello che investirà di più in intelligenza artificiale nel 2018, seguito dal retail e dal discrete manufacturing. Entro il 2022, però, il retail supererà il comparto bancario grazie al grande interesse verso l’automazione del servizio clienti, per esempio attraverso chatbot e assistenti virtuali. Fornire un servizio clienti tramite programmi di apprendimento che comprendano le esigenze dei clienti consente non solo di ridurre i costi delle risorse umane, ma di erogare allo stesso tempo un supporto tempestivo ai consumatori.

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Guardando al CAGR 2017-2022, sempre per quanto concerne l’Europa Occidentale, il settore sanitario si distinguerà dalle altre industry per una fortissima crescita. L’intelligenza artificiale nell’healthcare sta infatti portando a importanti progressi nel miglioramento dei modelli di patient care, nella cura delle malattie, nella diagnosi precoce e nella ricerca, evidenzia IDC.

Interessante è anche analizzare in che aree aziendali le tecnologie AI, cognitive e di machine learning avranno il maggiore impatto. Secondo una survey condotta da IDC a livello mondiale nella prima metà del 2018, l’intelligenza artificiale porterà i maggiori benefici all’IT (per il 58% dei rispondenti, risposte multiple consentite), agli operation team (49%) e allo sviluppo di prodotti (43%). In termini di effetti, l’AI migliorerà la produttività della forza lavoro (per il 20% dei rispondenti, risposte singole), genererà innovazione e crescita dei ricavi (18%), velocizzerà i processi decisionali (17%).

A Milano, il 22 novembre, si svolgerà l’IDC Cognitive & AI Summit 2018, un’opportunità per affrontare questi temi e soprattutto per comprendere come queste tecnologie provocheranno la “disruption” di molti modelli di business consolidati. Analisti IDC, ospiti di rilievo e decisori aziendali, unitamente a esperti dei principali fornitori, si confronteranno su strategie, ambiti di adozione, implicazioni organizzative e operative.

Per maggiori informazioni e l’agenda dell’evento: IDC Cognitive & AI Summit 2018