Cos’è e a cosa serve un Content Delivery Network, lo spiega Akamai

L’Edge: la prossima frontiera dell'innovazione del business secondo Akamai

I Content Delivery Network ci aiutano ad avere una digital experience perfetta, ma come funzionano davvero? Ce lo spiega Alessandro Livrea, Country Manager di Akamai Italia

Con il suo avvento Internet ha promesso inizialmente di rivoluzionare il nostro modo di fare acquisti, niente più code, niente più ingorghi, solo prodotti a portata di mano in ogni momento. Poi quando musica, film e giochi sono sbarcati online, la vita ci è sembrata ancora più semplice. Tuttavia, senza la giusta infrastruttura, chi vende questi servizi rischia di spostare online gli stessi problemi gli utenti che avevano in precedenza offline.

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Un esempio calzante è il lancio di un nuovo videogioco che portava con sé grandi code all’ingresso dei negozi, con appassionati che facevano anche centinaia di chilometri per avere per primi il nuovo prodotto. Un numero limitato di addetti alle vendite, un negozio piccolo che si riempie velocemente, code in strada, tutto porta rapidamente alla frustrazione del cliente.

Lo sviluppo della tecnologia e la possibilità di scaricare i giochi direttamente sulla console ha cambiato questa situazione. Dal momento in cui il gioco diventa disponibile, milioni di utenti cercheranno di scaricarlo, portando una notevole mole di traffico verso il server del marchio. Senza la giusta infrastruttura, tuttavia, ci si trova ad affrontare la stessa problematica del negozio affollato: se un venditore sta cercando di distribuire il gioco dai propri server, senza sufficiente capacità, per la troppa attesa, i potenziali clienti se ne andranno. Anche le procedure di sicurezza giocano un ruolo fondamentale e, senza un’attenta gestione, possono verificarsi colli di bottiglia nel processo. E infine, ancor più che in negozio, gli utenti potrebbero essere decisamente lontani e i dati si trovano a viaggiare per migliaia di chilometri incontrando tutti i tipi di connessioni, comprese quelle rallentate e non ottimali.

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Il concetto di base è che un gran numero di elementi deve funzionare bene per avere un’esperienza perfetta e, quando questo succede, nessuno se ne accorge o si preoccupa, è come se fosse dovuto. Ma basta una piccola debolezza o falla nel sistema per far crollare tutto, o per permettere a degli attori malevoli di cercare di abbattere la rete mentre gli altri continuano con il loro lavoro quotidiano.

Oltre a tutto questo, l’avvento dei social media ha dato vita a nuove sfide per i brand. Da un lato grazie al mondo connesso in cui viviamo hanno accesso a un numero quasi illimitato di potenziali clienti, dall’altro se qualcosa dovesse andare storto, i consumatori hanno a portata di mano un canale dove possono esprimere in pubblico la loro frustrazione e chiedere la risoluzione di un problema.

Con questa linea diretta con il cliente, i brand devono essere sempre più attenti a pianificare attentamente i lanci online e a garantire la giusta infrastruttura. Ma come garantire che i marchi abbiano fatto gli investimenti giusti per prepararsi al successo?

IL CDN 101

Per tutti questi motivi, i brand devono assicurarsi di avere a disposizione una piattaforma globale distribuita su più sedi, in modo che il carico di traffico possa essere distribuito in modo intelligente, assicurando che nessun server sia sovraccarico. Hanno bisogno di un sistema in grado di rimuovere i colli di bottiglia e di garantire il trasferimento dei pagamenti. Per questo qualsiasi marchio che stia considerando un lancio online, sia esso un nuovo sito web, una serie in streaming, una promozione su un sito di ecommerce o altro, trarrebbe beneficio dall’avere un Content Delivery Network (CDN).

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Un CDN è una piattaforma di server altamente distribuita che fornisce contenuti ottimizzati per applicazioni web e streaming media. Questa rete di server è distribuita in diverse sedi per rispondere in modo veloce e sicuro alle richieste di contenuti dei consumatori media. Funge da gateway tra un server di contenuti, noto anche come l’origine, e coloro che accedono al contenuto.

Senza CDN, il server di origine del contenuto deve rispondere ad ogni singola richiesta dell’utente finale, indipendentemente dalla quantità, il che significa che viene sottoposto ad una pressione significativa a causa dei picchi di traffico e aumentando così la possibilità di sovraccarico. Questo fa crescere drasticamente il rischio che il server fallisca o che le prestazioni siano incoerenti e ne risentano.

Rispondendo alle richieste nel content server ed essendo più vicino fisicamente all’utente in termini di rete, un CDN alleggerisce il traffico proveniente dai server di contenuti e migliora l’esperienza web complessiva per tutte le parti interessate offrendo un servizio continuo e senza interruzioni. Questo ridurrà le lamentele da parte di utenti o spettatori, il che significa che anche i fornitori di contenuti possono essere soddisfatti.

Dove e quando è necessario avere un CDN?

I CDN sono noti soprattutto per la delivery di siti web e del loro contenuto, ma non è il loro unico utilizzo. Sono in grado di fornire diversi tipi di contenuti, tra cui video di alta qualità, compresi 4K e HD, streaming audio, download di software come applicazioni, giochi e aggiornamenti del sistema operativo, immagini, esperienze AR/VR, record di dati che contengono informazioni mediche e finanziarie e molto altro ancora. Fondamentalmente, tutti i dati che possono essere digitalizzati possono essere forniti attraverso un CDN.

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L’idea alla base di un CDN è che dà all’utente finale un’esperienza con “zero attrito” e se tutto funziona come si deve, in realtà nessuno si rende conto che c’è. Cioè se rimane invisibile, allora sta facendo bene il suo lavoro.

Alcune delle più grandi aziende al mondo usano un CDN, ma, anche se è molto importante, non lo creano loro stessi, perché si tratta di una tecnologia molto specializzata. Il layer software di un CDN è estremamente importante e critico. Internet non è stato pensato per lo streaming di dati, quindi un CDN deve avere la capacità di reindirizzare le informazioni e prendere decisioni intelligenti su dove mandarle. Bisogna determinare quanti punti di presenza necessita il CDN e dove devono essere; se sono troppo pochi, si rischia di sovraccaricare il sistema, mentre se sono troppi ci vuole troppo tempo per trasferire i dati.

Lo sviluppo della tecnologia ha permesso ai brand di offrire servizi coinvolgenti e innovativi, e così anche le aspettative dei consumatori sono salite alle stelle. L’impossibile è diventato la normalità e il possibile è diventato il necessario. I brand ora non hanno altra scelta se non quella di offrire un’esperienza perfetta in ogni momento, altrimenti i consumatori andranno altrove.

In conclusione, i marchi devono impegnarsi a fornire prestazioni quasi perfette e senza intoppi, oppure la loro reputazione potrebbe soffrirne e i consumatori potrebbero andare altrove. Per chiunque stia pianificando un grande lancio, o prevedendo una grande quantità di traffico, avere l’infrastruttura giusta è sicuramente un valido aiuto per evitare di trovarsi a risolvere problematiche frequenti.