I CIO si avvalgono di automazione e analytics mentre le operation IT si trasformano

I CIO si avvalgono di automazione e analytics mentre le operation IT si trasformano
l’88% degli intervistati vede nelle operation IT il driver per promuovere procedure preventive e fornire la miglior esperienza al cliente

E’ quanto emerge da uno studio Cisco: l’88% degli intervistati vede nelle operation IT il driver per promuovere procedure preventive e fornire la miglior esperienza al cliente

Secondo il nuovo IT Operations Readiness Index di Cisco i dati sono il fattore di trasformazione del modo in cui le aziende gestiscono l’IT. Il report è stato condotto intervistando oltre 1.500 responsabili IT di tutto il mondo per capire a che punto sono le organizzazioni nel loro percorso di trasformazione delle operation IT. In base alle risposte fornite, il report ha identificato un modello a quattro step per verificarne la maturità, focalizzandosi sulle modalità con cui le organizzazioni gestiscono gli eventi.

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IT Operations Readiness Index

Oggi, l’IT spende circa il 78% del proprio budget nelle attività di routine, lasciando poco spazio all’innovazione. Tuttavia, esiste un modo per riallocare i budget dando priorità alle attività di trasformazione, e alcune organizzazioni stanno già adottando il modello di verifica della maturità sopracitato.

Come primo passo, è importante che l’IT stabilisca il livello in cui si trova l’azienda nel “four-step maturity model” e gli obiettivi da raggiungere nel corso dei prossimi due anni.

Le organizzazioni con livelli di maturità più elevata hanno riferito di raccogliere i dati da più aree della loro infrastruttura, eseguendo analisi approfondite e utilizzando l’automazione in modo diffuso. Per poter attuare procedure preventive, le aziende devono adottare un approccio data-driven che permetta di prevedere gli eventi (come ad esempio le interruzioni di attività) e l’automazione per essere in grado di apportare cambiamenti continuativi e mantenere uno stato ottimale.

“Una volta che si procede con questo tipo di modello, è possibile guardare al futuro grazie ai dati ottenuti”, afferma Joseph Bradley, Global Vice President, IoT, Blockchain, AI e Incubation Business di Cisco. “Attraverso l’analisi e l’automazione, i CIO sono in grado di reagire agli eventi – come ad esempio le interruzioni – e di monitorare e ottimizzare costantemente le loro infrastrutture in base alle previsioni delle esigenze future”.

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Operations Readiness Assessment

Parte integrante di questo progetto è uno strumento di autovalutazione online che permette ai responsabili IT di mappare la propria azienda rispetto al modello in 4 fasi, ottenere un report personalizzato con la possibilità di confrontarsi anche con competitor e partner e di ricevere suggerimenti per accrescere la maturità del proprio IT.

I principali risultati dell’IT Operations Readiness Index

Le operations sono un elemento strategico per il successo del business

  • Il 28% dei budget IT degli intervistati viene speso per ottimizzare e portare miglioramenti alle operation IT. Il 68% degli intervistati prevede di aumentare tale budget nei prossimi 12 mesi.
  • Il 40% degli intervistati ha dichiarato di fare già “pesantemente” affidamento sui dati dell’IT per le decisioni aziendali.

Investire in operations porta vantaggi ai clienti e valore per l’azienda

  • L’88% dei leader IT ha dichiarato che il loro investimento in operations IT negli ultimi 12 mesi ha migliorato la soddisfazione dei clienti e l’89% ha notato miglioramenti in termini di innovazione.

La corsa al modello preventivo è solo l’inizio

  • Solo il 14% ha raggiunto il livello più alto di funzionalità nelle operation IT – i così detti “preemptive”. Il 26% si trova ancora al livello più basso, reagendo agli eventi IT solo al loro verificarsi (“reactive operations”). Tuttavia, il 33% prevede di passare al livello successivo entro due anni.
  • Le più avanzate, quelle con capacità operative “preemtive”, hanno il doppio delle probabilità di arrivare ad un’automazione costante rispetto alle organizzazioni meno avanzate e oltre il 50% di probabilità in più di eseguire la raccolta automatizzata dei dati.
  • Solo il 26% raccoglie dati su base continuativa; il 17% utilizza analisi automatizzate in tempo reale. La maggior parte delle attività sono ancora periodiche.
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AI + Talento = Successo

  • Il 42% degli intervistati ha dichiarato che l’intelligenza artificiale è la tecnologia emergente che avrà il maggiore impatto sulle loro competenze in fatto di automazione. Mentre il 51% dichiara di utilizzare già l’AI in una certa misura per migliorare le loro competenze nell’automazione.
  • Il 70% delle aziende ha attualmente un Chief Data Officer, un ruolo fondamentale per utilizzare intelligentemente i dati raccolri per migliorare le operazioni aziendali e l’IT. Le aziende si avvalgono in media di oltre 40 data scientist.

I fornitori esterni sono fonti strategiche di dati

  • Per l’84% degli intervistati è “imperativo” avere accesso ai dati al di là di quanto raccolto internamente. Le organizzazioni più avanzate utilizzano già fornitori esterni per questo tipo di attività (ad esempio l’aggregazione dei dati); e anche i fornitori diventeranno una fonte importante per la raccolta di dati.

La sicurezza è l’infrastruttura che più si avvale di un approccio data-driven

  • L’82% degli intervistati raccoglie già dati operativi e relativi alle prestazioni della propria infrastruttura di sicurezza, la più importante di qualsiasi altra area IT. La sicurezza è il più chiaro esempio della necessità di ottenere informazioni e di avere il controllo in tempo reale ed è la “punta di diamante” nell’investigare operazioni data-driven.

L’IoT è il punto di congiunzione tra IT e business

  • Il 74% delle organizzazioni “preemptive” ha già raccolto dati dall’IoT rispetto il 59% delle organizzazioni “reactive”. Il 77% di tutte le aziende concorda sul fatto che l’internet delle cose è fondamentale per una gestione più efficiente della propria infrastruttura IT.

Quando le operazioni IT possono contare su dati corretti, le intuizioni ricavate da questi dati e la capacità di automatizzare le attività operative in tutta l’infrastruttura hanno l’opportunità di differenziarsi. È giunto il momento che i CIO si concentrino sull’aspetto innovativo delle operazioni IT.

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Come ha detto Zeus Kerravala di ZK Research, “In futuro, le aziende di maggior successo saranno quelle che avranno la migliore qualità dei dati, algoritmi di intelligenza artificiale per interpretarli e un CDO che garantisca qualità e coerenza”.