Ecco le 5 tecnologie disruptive per migliorare i servizi pubblici

Svolta AICA e Comune di Bari hanno realizzato un modello di eccellenza nella formazione digitale dei dipendenti pubblici della PA. Lavori in corso

Big data, intelligenza artificiale, realtà digitale, cybersecurity e blockchain saranno, secondo Minsait, le 5 tecnologie chiave per la modernizzazione delle strutture, dei processi e dei servizi utili a migliorare la qualità di vita dei cittadini

Le capacità analitiche fornite dai big data, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, le opportunità offerte dalla realtà digitale, la cybersecurity e la promettente blockchain sono, secondo Minsait, alla base dell’innovazione che le amministrazioni pubbliche stanno affrontando per migliorare i loro servizi e la qualità della vita dei cittadini. Il rapporto “Innovazione pubblica: le tecnologie disruptive che trasformeranno le Amministrazioni”, appena presentato dall’azienda, analizza le possibilità di utilizzo e i vantaggi di queste innovazioni, che stanno già influenzando gli attuali modelli di business e il modo in cui le pubbliche amministrazioni dovranno offrire i loro servizi alla società. Secondo Minsait, l’innovazione dei servizi pubblici dipende in primo luogo dalla volontà e dalla motivazione dei governi, che devono scegliere le soluzioni digitali che contribuiscono ad aumentare l’equità della società generando fiducia nelle istituzioni grazie alla trasparenza delle loro politiche pubbliche. Ecco perché una scelta corretta degli investimenti nelle tecnologie disruptive da parte dei governi nei prossimi anni sarà la chiave ad esempio per il futuro del sistema di welfare.

1Prevedere le necessità

Nell’ambito dei big data, i nuovi modelli e i metodi algoritmici come l’analisi predittiva e prescrittiva consentiranno di creare scenari per la definizione delle migliori politiche pubbliche in settori quali la salute, la giustizia, l’istruzione o la lotta contro le frodi. L’analisi predittiva utilizza i dati storici per identificare modelli e tendenze che aiutano ad anticipare ciò che potrebbe accadere in futuro. In questo modo, rende più semplice l’identificazione dei modelli di consumo al fine di, ad esempio: prevedere la domanda risparmiando acqua per l’irrigazione, rilevare possibili minacce per la salute fino a 24 ore in anticipo, calcolare la probabilità di un crimine in determinate località e diagnosticare quali aziende hanno maggiori probabilità di eludere le tasse. L’analisi prescrittiva può infine risultare utile per le proprie capacità previsionali. Così, ad esempio, la combinazione di dati demografici, socio-culturali, economici e sanitari consente di adattare le politiche di assistenza alle necessità future e di canalizzare gli aiuti pubblici, oltre a conoscere le esigenze lavorative future creando politiche per incoraggiare gli studenti ad acquisire le competenze più richieste.

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