La stampa è finita, lunga vita alla stampa!

La stampa è finita, lunga vita alla stampa!

Il punto di vista di un leader storico del printing digitale qual è Epson sfata alcuni luoghi comuni e chiarisce quale sarà il futuro di un settore che continua a prosperare

Le voci che danno il digital printing come un mercato in agonia sono assolutamente prive di fondamento. A dirlo sono i dati, che continuano a vedere questo settore dell’IT perlomeno stabile. Data Manager ne ha parlato con Flavio Attramini, head of business sales di Epson Italia. «Secondo un’indagine recente di IDC, la necessità di stampare è rimasta invariata o è addirittura cresciuta. In Europa, sono circa 134 milioni le stampanti inkjet e laser utilizzate per produrre quasi mille miliardi di pagine ogni anno». Pertanto, l’opinione diffusa che si stampi sempre di meno è fallace, almeno così pare: «Sono cambiate però le esigenze di stampa e, di conseguenza, i criteri di scelta dei dispositivi» – spiega Attramini. E in Italia, qual è la situazione? «Alcuni mesi fa, abbiamo commissionato una ricerca che ha coinvolto 100 aziende con un parco stampanti compreso tra meno di 50 e oltre 500 unità e un numero di dipendenti tra i 250 e oltre 1000. Ne è emerso che i principali fattori che influenzano l’acquisto di stampanti sono due: basso costo di gestione (54%) e affidabilità dei device, con minimizzazione dei fermi macchina (48%)».

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PIÙ EFFICIENZA MENO COSTI

Questi fattori, secondo Epson, sono proprio quelli che premiano le stampanti a getto d’inchiostro, soprattutto in considerazione della spinta nelle aziende a ridurre costi e impatto ambientale, aumentando l’efficienza. «Si pensa che la stampa sia un’area “matura”, senza possibilità di miglioramenti, ma il nuovo report “The New Economics of Print” (appena realizzato da Epson in Europa, coinvolgendo decision maker, rivenditori IT europei, IDC e i dati di oltre 1000 responsabili delle decisioni di stampa e 1000 utenti) suggerisce che il semplice passaggio dalla stampa laser a quella inkjet per ufficio di Epson potrebbe consentire la redistribuzione di oltre 30 miliardi di euro l’anno: cioè il valore dell’intero mercato italiano ICT del 2018».

Epson ha deciso nel 2008 di puntare decisamente sulla tecnologia inkjet, sviluppandola fino a livelli elevati di prestazioni ed economicità. «Epson è tra i leader emergenti del mercato della stampa in ufficio e la nostra famiglia WorkForce è una delle più ampie e complete offerte di prodotti inkjet oggi disponibili: spazia dai modelli monocromatici da 15 pagine al minuto (Ppm) fino alle soluzioni enterprise da 100 Ppm. Inoltre, abbiamo rivoluzionato i paradigmi della stampa gestita: se infatti prima si pensava alla tecnologia inkjet come adatta unicamente al mercato consumer, oggi le stampanti e i multifunzione RIPS ed Enterprise sono soluzioni ad alta produttività e con minimi livelli d’intervento, veri e propri punti di riferimento per i bassi costi di esercizio».

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VANTAGGI PER IL B2B

Con l’inkjet – spiega Flavio Attramini – «si risparmia sui tempi di manutenzione e intervento, sui consumi energetici, sulle emissioni di Co2 e sui rifiuti prodotti. Inoltre, l’inkjet è più silenziosa». Un’estrema flessibilità sui supporti di stampa utilizzabili (carta, buste, etichette etc.) e una qualità elevata delle fotografie prodotte con il getto d’inchiostro, secondo Attramini, sono altri atout di questa tecnologia. E per il futuro? «Epson continuerà a espandersi nel mercato office, crescendo anche nella stampa commerciale e industriale, con le famiglie di stampanti di largo formato». Nuovi dispositivi ad alti volumi usciranno già quest’anno – «con una forte accelerazione in tutte le applicazioni di back-office e sportello, prettamente monocromatiche». Infine, «Epson ribadisce con estrema chiarezza la propria strategia di vendita esclusivamente indiretta, anche e in particolare nel mercato della stampa gestita».