I render diffusi in rete mostrano un’altra tipologia di smartphone pieghevole, differente dall’attuale Galaxy Fold
Il Samsung Galaxy Fold non è ancora disponibile nei negozi ma già diversi brevetti hanno mostrato come potranno essere i nuovi modelli, sicuramente più belli e di design. Il più recente è stato individuato dal sito LetsGoDigital. Il documento mostra un dispositivo con uno schermo a mo’ di tablet, che si apre in quattro facciate totali e un meccanismo simile a quello del Mate X di Huawei. La differenza con il rivale sta proprio nella quantità di pannelli disponibili: quattro invece dei due offerti dal flessibile della cinese. Oltre al brevetto, LetsGoDigital ha realizzato un render che tenta di offrire una visualizzazione più concreta di come potrebbe apparire il nuovo Galaxy Fold.
Come sarà
Il design, stando a quanto ne sappiamo dai vari leak che girano in rete, è molto simile a quello del pieghevole nei laboratori di Xiaomi, peraltro anticipato dalla stessa compagnia in un video semi-ufficiale. Certo, sul brevetto di cui sopra ci sono delle evidenti omissioni, che fanno sembrare lo schizzo come solo un’idea di base, lontana da una realizzazione vera e propria. Ad esempio non abbiamo alcuna fotocamera, non visibile almeno, e nemmeno una porta di ricarica. Potremmo immaginare che quest’ultimo punto sia ovviato da una sola modalità wireless, che comunque impiega un bel po’ di tempo per dare nuova energia agli aggeggi hi-tech. Una soluzione per il sensore fotografico sarebbe un posizionamento tra i display ma siamo nel campo di considerazioni puramente fantasiose.
In ogni caso, non c’è alcuna garanzia che il design in foto sia quello definitivo, anzi. Samsung sta sicuramente sperimentando varie idee per le future tecnologie pieghevoli e questa era sembra finalmente la più interessante dal punto di vista dei dispositivi mobili, dopo anni di standardizzazione e ben pochi colpi di scena. C’è una possibilità che questo possa essere davvero il Galaxy Fold 2 e, probabilmente, lo scopriremo solo tra un bel po’.
