Atari riapre gli ordini della VCS

Atari acquisisce il database di videogiochi MobyGames

La nuova macchina avrà Linux, processore Ryzen e riprodurrà sia vecchi giochi Atari che nuovi titoli creati negli ultimi anni

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Rischia un po’ di diventare il Godot della tecnologia di consumo degli ultimi mesi ma finalmente la Atari VCS sembra vedere la luce. Durante una recente intervista, il CEO Fred Chesnais, ha confermato l’ultimazione del modello che andrà in vendita molto presto (non si sa ancora quando), lasciando qualche dettaglio sulle specifiche hardware che vedrà sotto la scocca.

Parliamo allora di una console basata su sistema operativo Linux, processore AMD Ryzen e 4 GB di RAM di partenza. Potrà far girare, ovviamente, titoli datati, che hanno fatto la storia di Atari ma anche più recenti, anche se non è chiaro se si parla di videogame visti su altre piattaforme o sviluppati apposta per la VCS.

Cosa sappiamo

Se la console originale è stata inizialmente ipotizzata per un rilascio nel 2017, Chesnais ha dichiarato che (come annunciato a marzo) l’ultima data prevedeva la fine del 2019 per gli acquirenti via crowdfunding mentre si arriverà al 2020 per tutti gli altri. Il motivo di tale ritardo? Segreto assoluto.

Oggi sappiamo però i prezzi delle versioni che verranno immesse sul mercato: si parte dai 250 dollari per il modello base Atari VCS 400 Onyx (4 GB RAM), che diventano 390 dollari per uno dei tre pacchetti di sistema VCS 800 (8 GB RAM), che includono un Atari VCS Classic Joystick e un Atari VCS Modern Controller. I gamepad classici hanno un cartellino di 50 dollari, che sono 60 per il Modern Controller, entrambi creati in collaborazione con PowerA. Le date di prevendita internazionale e presso i rivenditori saranno annunciate in seguito.

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