Apple Pay nel mirino dell’antitrust europea

La piattaforma di pagamento della Mela potrebbe essere oggetto di profonda indagine in merito alle politiche di adozione verso i negozianti

La commissaria europea alla concorrenza  Margrethe Vestager ha preso nota delle “molte” preoccupazioni in merito ad Apple Pay, da quando i regolatori hanno cominciato a sondare il servizio all’inizio di quest’anno. Apple Pay è diventata una grande scommessa per Cupertino: nel quarto trimestre del 2019, il servizio basato su iPhone ha superato PayPal per numero di transazioni, con oltre tre miliardi di operazioni. Tradotto, vuol dire un aumento delle entrate più del doppio anno su anno. Naturalmente, la piattaforma ha attirato l’attenzione normativa e gli investigatori antitrust in agosto hanno inviato un questionario a banche e sviluppatori di sistemi di pagamento concorrenti su Apple Pay.

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Cosa ne sarà del servizio in Europa?

Il sito della Reuters riferisce che, nell’ambito del sondaggio, l’autorità di regolamentazione dell’UE sta anche chiedendo ai rivenditori online se sono contrattualmente obbligati a utilizzare il sistema di pagamento di Apple rispetto ai servizi concorrenti. Parlando al Web Summit di questa settimana, Vestager ha rivelato che da quando è stato inviato il questionario, ha letto alto numero di lamentele riguardo a Pay. “Abbiamo posto molte domande perché abbiamo molte preoccupazioni quando si tratta di Apple Pay per motivi di pura concorrenza – ha dichiarato – le persone vedono che diventa sempre più difficile competere sul mercato nel merito dei pagamenti mobili”.

Come è noto, la principale preoccupazione della Commissione europea nei confronti di Apple Pay riguarda il chip proprietario di Near-Field Communication (NFC), su cui si basa il servizio e che serve a pagare nei negozi semplicemente tenendo il telefono vicino a un lettore di carte. Vestager ha dichiarato di essere a conoscenza di notizie secondo cui Apple pare abbia limitato l’uso del chip NFC solo alle carte incluse in Apple Wallet, rilevando che su Android non esistono tali restrizioni sulle autorizzazioni per app bancarie. La Mela, che l’anno scorso ha risolto un problema relativo alla NFC con la società di pagamento svizzera TWINT, ha a lungo sostenuto che la limitazione dell’accesso al chip NFC offre una sicurezza più rigorosa e afferma che questo è uno dei motivi per cui i consumatori scelgono Pay in primo luogo. Ne vedremo delle belle.

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