Huawei ha deciso di citare in giudizio la FCC per diffamazione

Gli Stati Uniti si riavvicinano a Huawei

Il drago cinese mostra gli artigli e dopo aver subito in silenzio le condanne statunitensi, adesso passa al contrattacco

Dopo quasi un anno di mordersi la lingua, Huawei sta finalmente dimostrando di avere i giusti artigli per farsi largo nel complesso mercato della tecnologia “politica”. Apprendiamo infatti che la compagnia cinese vuole presentare domanda per una battaglia giudiziaria contro la Federal Communications Commission (FCC) degli Stati Uniti, a seguito di una sentenza della scorsa settimana in cui si afferma che non offrirà sussidi ai vettori che hanno scelto di utilizzare apparecchiature di società sospette (tra cui Huawei e ZTE) nella loro infrastruttura. Secondo il Wall Street Journal, l’archiviazione è prevista a giorni presso la corte d’appello del quinto circuito di New Orleans, e si baserà sul sostenere “che il divieto è illegale”.

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Una lunga battaglia legale

Huawei afferma che le affermazioni della FCC sono “basate su informazioni selettive, insinuazioni e ipotesi errate e che l’agenzia ha segnalato Huawei in merito alla difesa della sicurezza nazionale, ma senza fornire prove fattuali”. Per quanto ne sappiamo, molti operatori rurali più piccoli negli Usa hanno già installato attrezzature Huawei e non potranno permettersi di sostituirle, con la conseguenza di creare un gap comunicativo importante con i grandi centri. Quindi, dopo un periodo tranquillo, sembra che la battaglia sia tornata, questa volta nei tribunali.

La scorsa settimana, il direttore finanziario della cinese, Meng Wanzhou, avrebbe avviato i procedimenti per combattere quelle che oramai considerano delle diffamazioni, che peraltro sembrava stessero sciogliendosi anche grazie al rilascio delle prime licenze di ritorno alla produttività cross-business, a cominciare da Microsoft. Le altre big company sono in attesa e la più importante di queste, per Huawei, che è Google ancora non nuove un dito per riavvicinarsi alla partner, lasciando il futuro del prossimo reparto mobile hi-tech davvero al buio.

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