La cura del Covid-19 passa dallo smartphone

La cura del Covid-19 passa dallo smartphone

I ricercatori dell’Imperial College mostrano come utilizzare la potenza di calcolo degli smartphone per individuare potenziali nuovi trattamenti

In collaborazione con Vodafone Foundation, il progetto “Corona-AI” utilizzerà l’app DreamLab, che esegue calcoli utilizzando la potenza degli smartphone mentre l’utente dorme per individuare cure per il Coronavirus. L’app ha già aiutato a trovare potenziali nuovi farmaci antitumorali e ora mira a dare un supporto concreto alla lotta contro la pandemia in atto. I dati generati aiuteranno gli scienziati dell’Imperial College di Londra a identificare farmaci esistenti e molecole a base alimentare con proprietà antivirali. Quello che sperano è giungere presto allo sviluppo di trattamenti su misura per i pazienti con Covid-19.

Di per sé, l’app funziona creando una rete di smartphone che alimenta un supercomputer virtuale, in grado di elaborare miliardi di calcoli, senza raccogliere o divulgare i dati sulla posizione degli utenti. Nessun dato personale viene scaricato o elaborato e così i ricercatori ritengono che a lungo termine questo lavoro potrebbe accelerare l’accesso a farmaci efficaci e consentire trattamenti su misura contro la malattia. DreamLab è l’app sviluppata da Fondazione Vodafone Australia per permettere a chiunque, in modo semplice, di supportare la ricerca sul cancro mentre il telefono è in carica, ad esempio mentre dormiamo.

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La potenza di calcolo degli smartphone – normalmente impiegata per posta elettronica, app, streaming di video o musica – è una risorsa inutilizzata durante la notte e grazie a DreamLab può essere messa a servizio della ricerca. Da maggio 2019, DreamLab è disponibile anche in Italia a sostegno di Fondazione AIRC e del progetto “Genoma in 3D”, condotto presso IFOM.

Come usare il calcolo degli smartphone per il Coronavirus

Il dott. Kirill Veselkov del Dipartimento di Surgery and Cancer all’Imperial College London, che sta conducendo la ricerca, ha dichiarato: “Abbiamo urgentemente bisogno di nuovi trattamenti per affrontare il Covid-19. Esistono farmaci esistenti che potrebbero funzionare per trattarlo e quindi potenzialmente possiamo studiare rapidamente una soluzione per i pazienti. Tuttavia, dobbiamo ancora arrivare a molte analisi e l’intelligenza artificiale ci può supportare nello scoprire quale molecola o combinazione di molecole potrebbe essere in grado di interrompere il virus quando si trova all’interno del corpo.

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Vogliamo prendere di mira non solo una proteina ma l’intera rete creata dal virus. A quel punto, potremmo vedere quali farmaci contenenti queste molecole si pongono come possibili candidati per combattere la malattia”. Tutto ciò richiede un’enorme quantità di potenza di elaborazione e DreamLab si fonda proprio su un supercomputer per svolgere questo importante lavoro in un arco di tempo relativamente breve.