Augmented analytics, uno strumento di navigazione verso il business

Augmented analytics, uno strumento di navigazione verso il business

Gestione efficace e predittiva della supply chain, transizione verso il procurement del futuro: ecco come gli augmented analytics possono aiutare le aziende a muoversi verso un business efficiente, predittivo e smart

Tecnologie esponenziali, data proliferation, IoT: le aziende sono già bombardate da un’enorme quantità di dati che possono aumentare l’efficienza e portare le possibilità di fare business in modo smart a livelli più elevati. Si parla infatti di cognitive procurement che va oltre l’automazione dei dati; non è di quello che si tratta bensì delle possibilità di rimodellare i flussi di lavoro per sfruttare appieno l’accoppiata uomo-macchina, in un abbraccio innovativo che apre le porte a un modo nuovo di gestire l’azienda.

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Fantascienza? Non proprio, basta ascoltare Francesco Colavita, Vice President Solution Architect and Value Engeneering Europe di JAGGAER, quando ci parla degli augmented analytics e di come possono aprire la strada a un nuovo modello di procurement che la letteratura definisce autonomous.

AUTONOMUS PROCUREMENT

Di cosa si tratta? Facile immaginarlo se pensiamo che, oggi, le tecnologie cognitive sono in grado di fornire insight in tempo reale, analisi dei concorrenti, pianificazione degli scenari e informazioni di mercato. Non si tratta di sostituire le persone con macchine, ma di farle lavorare meglio grazie alla tecnologia, facendole concentrare sui task più importanti e qualificanti per analizzare un’enorme mole di dati velocemente e in modo automatizzato. Non è un caso che alla base di questa transizione tecnologica ci siano gli augmented analytics che si inseriscono in quello che JAGGAER e gli analisti di settore definiscono autonomus procurement, ovvero una transizione, o meglio un percorso, che le aziende stanno seguendo per modellare il procurement del futuro.

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Colavita spiega che la transizione verso questo nuovo scenario evolutivo consta di quattro passaggi: il primo e attualmente più diffuso è quello dell’automated procurement che comprende la digitalizzazione dei processi e che vede l’Italia a buon punto, grazie anche a quanto già fatto dalle aziende per rendersi compliant con i processi di fatturazione elettronica; poi c’è il procurement collaborativo che migliora l’interazione fra fornitori e clienti interni; da qui si passa all’intelligent procurement, in cui le aziende adottano soluzioni digitali che supportano gli utenti nelle varie attività, sia operative sia decisionali. Infine, ecco l’autonomus procurement, che disegnerà processi non solo intelligenti ma in grado di aiutare gli utenti in modo automatizzato, predittivo e anche proattivo.

AUGMENTED ANALYTICS

In questo percorso la pietra angolare è rappresentata dagli augmented analytics perché permettono alle aziende di non soffermarsi sul singolo dato per valutare il passato e valutare cosa fare, ma di spostare il focus sui processi: nel caso della piattaforma JAGGAER ONE grazie a cruscotti che permettono di prendere velocemente decisioni informate, offrendo la visuale completa su dati e processi del procurement. Dati e informazioni di qualità, anche da fonti esterne, ampliabili e integrabili a seconda delle necessità e disponibili in modo già normalizzato e classificato nelle dashboard di analisi. Integrando la BI tradizionale con le nuove tecnologie di artificial intelligence e fornendo quindi risposte non solo alla domanda “cosa è accaduto e perché”, ma anche a “cosa devo fare se…” tipiche delle analisi predittive e prescrittive.

Insomma, gli augmented analytics , afferma Colavita, sono «come un navigatore per il traffico che aiuta le aziende a prendere la strada più opportuna per far crescere il business». Con vantaggi evidenti in varie aree: dalla riduzione dei tempi decisionali, alla sicurezza che la qualità dei dati sui quali si basano le decisioni aziendali è elevata e certificata, all’automatizzazione dei i processi ripetitivi per dare modo alle persone di focalizzarsi sulle attività a maggior valore aggiunto e decisive per l’azienda.

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Il tutto in modalità cloud, garantendo così la fruibilità da remoto di tutte le informazioni gestite sulla piattaforma di spend management, a vantaggio della business continuity delle attività aziendali.

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