Il COVID-19 accelera la trasformazione digitale del settore farmaceutico

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A uno sguardo superficiale, potrebbe sembrare che farmaceutico e medtech siano tra i settori destinati a trarre un beneficio dall’impatto del COVID-19: in un caso per la corsa ai vaccini, nell’altro per il maggiore utilizzo della telemedicina che limita il rischio di trasmissione del virus e tutela gli operatori sanitari

A cura di Pier Giuseppe Dal Farra, IoT Industry Business Expert di Orange Business Services

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I mercati sembrano confermarlo: le azioni di molte case farmaceutiche sono in controtendenza rispetto alla contrazione delle Borse. Ma che succede a quelle aziende che non producono né vaccini per il COVID-19 o dispositivi di protezione individuale, né soluzioni per la fornitura di cure a distanza?

Il lockdown ha avuto un impatto significativo sul settore: le prestazioni di routine sono stati rinviate, mentre i bilanci sanitari, già sotto pressione, sono stati ulteriormente assottigliati dall’improvviso aumento dei costi legati alla pandemia. Le sperimentazioni farmacologiche per trattamenti non correlati al COVID sono state sospese e i problemi nella supply chain hanno avuto un impatto sui farmaci e sui dispositivi in ​​produzione. Anche i provvedimenti governativi a supporto, come il CARES Act negli Stati Uniti, forniscono aiuto solo agli operatori sanitari che combattono il virus o ne sono direttamente colpiti.

Il risultato è che molte aziende farmaceutiche e di medtech sono in difficoltà: ad esempio, solo il 6% delle aziende farmaceutiche cinesi ritiene che le vendite aumenteranno nel 2020, secondo un sondaggio Deloitte.

Quindi, quali sono le prospettive per le aziende farmaceutiche non direttamente coinvolte nella risposta al COVID-19 e che piani hanno per il futuro? Come abbiamo visto, hanno subito un impatto significativo a causa dei trial clinici interrotti e dei limiti alle loro iniziative commerciali. Come sottolinea McKinsey, “sta diventando chiaro che la ripresa nel post-COVID-19 sarà un momento di vero cambiamento e, potenzialmente, di rischio per le organizzazioni commerciali delle aziende farmaceutiche”.

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Nuove aree di focus strategico

Come in molti settori, molto dipende dalla preparazione digitale delle singole aziende. Per società del calibro di Novartis, essere stati in grado di rispondere in modo proattivo ai lockdown globali è dipeso dai grandi investimenti in iniziative digitali degli ultimi anni. Il Chief Digital Officer, Bertrand Bodson, ha detto a Scrip che “molte cose che avevamo programmato di rendere operative nel giro di un paio d’anni sono entrate a pieno regime in due mesi. Tutti, inclusi gli enti regolatori, hanno fatto fronte comune, e quindi siamo stati in grado di accelerare drasticamente “.

Una parte dell’approccio di Novartis prevedeva la collaborazione con diversi esperti in materia, il che sottolinea il valore di investire sia nel business online che in partnership all’interno degli ecosistemi medicali in quanto aree di fondamentale interesse, insieme alla gestione della supply chain, per quelle organizzazioni che vogliono rimanere competitive anche nell’era nel post-Covid.

Quando è cominciata l’epidemia, molte aziende hanno visto le loro supply chain interrotte a causa della chiusura di fabbriche e impianti di produzione in Asia. Questa non è stata necessariamente una sorpresa, secondo Roger Laforce, un consulente del settore con sede in Svizzera. I produttori stavano già prendendo provvedimenti per proteggersi dalla volatilità della regione, ma “il coronavirus ha accelerato questo fenomeno, e avrà un effetto a lungo termine su come verrà gestita la supply chain”.

Ciascuna di queste aree mostra ciò che un altro studio di McKinsey descrive come “la volontà delle aziende di concentrarsi sulla resilienza operativa e spingere sulle iniziative che consentono maggiore agilità (…) e trasparenza grazie a una migliore distribuzione di strumenti digitali, analytics e automazione”.

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Digitalizzazione, analisi e automazione nella ripresa post-COVID

Le aziende che sperano in una ripresa rapida dopo la pandemia devono considerare come gli strumenti digitali e di analisi dei dati possano essere implementati in ogni area della loro attività. Ad esempio, mentre alcuni elementi degli studi clinici non potranno mai essere virtualizzati o eseguiti da remoto, la scienza dei dati può svolgere un ruolo significativo nell’accelerare e migliorare il processo.

“Attualmente, un paziente che partecipa a una sperimentazione clinica deve recarsi presso alla sede  del trial ogni settimana o mese per eseguire determinate misurazioni”, afferma Dina Katabi, titolare della cattedra Andrew and Erna Viterbi di ingegneria elettrica e informatica presso il MIT. “Questo limita la quantità di informazioni disponibili per valutare l’efficacia di un farmaco, i suoi potenziali effetti collaterali e il suo impatto complessivo sulla qualità della vita del paziente”.

Tuttavia, introducendo strumenti di analisi automatizzati è possibile aumentare la precisione e la velocità della raccolta dei dati. Come sottolinea Regina Barzailay, titolare della cattedra Delta Electronics del MIT, “tutte le fasi dello sviluppo dei farmaci implicano la previsione”. Questo aumenta il costo e la durata del ciclo di vita dello sviluppo, ma “l’apprendimento automatico può automatizzare molti di questi processi, utilizzando grandi quantità di dati raccolti nel corso di decenni sulla chimica e l’efficacia dei farmaci”.

Ma molte aziende farmaceutiche sembrano essere in ritardo con la trasformazione digitale. Secondo McKinsey, l’adozione delle soluzioni IoT nei laboratori è stata lenta: “il settore farmaceutico è rimasto indietro, e in modo decisivo”. Ciò è dovuto a diversi fattori: in particolare, il settore farmaceutico “fatica a definire un chiaro business case per i cambiamenti tecnologici”.

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Eppure certamente esiste una domanda di soluzioni digitali per le sfide del settore: molti medicinali devono essere trasportati a temperature controllate, ma Cargosense stima che il 20% dei prodotti termosensibili subiscano danni durante il trasporto a causa di interruzioni nella catena del freddo. Chiaramente, l’IoT ha un ruolo da svolgere nel monitoraggio remoto della temperatura e nella prevenzione di manomissioni o furti. La tecnologia può anche aiutare in altre aree del controllo di qualità: un nostro cliente, ad esempio, utilizza la visione artificiale per aiutare a identificare la proliferazione batterica nelle piastre di Petri. IoT, blockchain, apprendimento automatico e analisi dei dati possono offrire un contributo in molti altri aspetti delle sperimentazioni sui farmaci, dalla produzione alla logistica e all’assistenza ai pazienti.

La ripresa e il new normal

Per molte aziende farmaceutiche e di medtech, il COVID-19 ha avuto un effetto altrettanto disruptive che in altri settori. Per operare in tempi incerti, accelerare la trasformazione digitale è fondamentale. Molte delle opportunità a disposizione erano già disponibili prima della pandemia; il virus ha semplicemente mostrato più chiaramente la ragione per adottare nuove tecnologie e approcci. Bodson di Novartis mostra la via da seguire quando dice: “Nessuno poteva aspettarsi una crisi come questa, ovviamente, ma è il caso di prendere tutti gli aspetti positivi che ne derivano e farne tesoro in vista di tempi migliori. Il mio lavoro ora è assicurarmi che questo duri nel tempo… e continuare a progettare esperienze per medici o pazienti in collaborazione con le autorità di regolamentazione”.