Con CBI, il controllo dell’IBAN è veloce e sicuro

Con CBI, il controllo dell’IBAN è veloce e sicuro

In pochi mesi dal lancio, già verificate oltre 4 milioni di correlazioni tra codice fiscale/partita IVA e IBAN. Il servizio Check IBAN consente di controllare l’esattezza e l’esistenza dell’IBAN del proprio creditore/debitore prima dell’incasso o del pagamento

La spinta all’uso dei pagamenti elettronici derivante dall’emergenza sanitaria ha accentuato la richiesta di servizi finanziari evoluti da parte della clientela, accelerando il processo di innovazione del mercato dei pagamenti nel quale si confrontano banche tradizionali incumbent e nuovi player di mercato, fintech e techfin, anche grazie al nuovo quadro normativo definito dalla PSD2. Le banche si stanno da tempo organizzando in questo nuovo scenario, cambiando il proprio “mindset”, considerando la digital transformation un’opportunità rilevante per chi vuole investire e giocare un ruolo attivo nell’innovazione finanziaria.

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CERTEZZA E RAPIDITÀ

In questo contesto, in cui la competizione è aspra e il costo della compliance è impattante per le banche, è importante poter contare su servizi adeguati, come Check IBAN reso disponibile da CBI, società consortile per azioni, partecipata da circa 400 prestatori di servizi di pagamento come soci e clienti, che svolge il ruolo di hub per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell’industria finanziaria, creando servizi digitali che gli stessi intermediari rendono disponibili a imprese, cittadini e Pubblica Amministrazione.

«Il servizio Check IBAN, che rientra tra le funzionalità del Gateway CBI Globe – spiega Liliana Fratini Passi, direttore generale di CBI – è rivolto a chi ha l’esigenza di verificare con certezza e rapidità la correttezza e l’esistenza dell’IBAN del proprio creditore/debitore, prima di fare l’operazione di incasso/pagamento». In pochi mesi dal lancio, il servizio Check IBAN ha consentito di verificare oltre 4 milioni di correlazioni tra codice fiscale/partita IVA e IBAN. «In particolare – continua Fratini Passi – CBI ha lavorato con PagoPA, che è stato il primo utilizzatore di Check IBAN, per rispondere all’esigenza specifica derivante dall’emergenza pandemica. Il servizio ha consentito, sin da luglio 2020, agli enti collegati a PagoPA, di erogare in modo sicuro e veloce bonus economici e fiscali ai cittadini e alle imprese che ne avevano fatto richiesta, per far fronte alla crisi causata dalla pandemia da Covid 19, contribuendo a supportare il programma di Open Government».

USER EXPERIENCE E SICUREZZA

In questi mesi, il servizio Check IBAN è stato reso disponibile anche ai soggetti privati (tra cui le utility), che potranno interrogare in real-time i database degli intermediari aderenti per verificare la corretta associazione tra codice IBAN e codice fiscale/partita IVA comunicati dalla propria clientela. Il servizio consentirà di ottimizzare i propri processi interni, spesso gestiti analogicamente, e di incrementare la sicurezza di utenti finali e corporate a beneficio della user experience. Il servizio potrà, in logica microservizio, essere integrato via API in prodotti più complessi, abilitando nuovi casi d’uso a vantaggio degli utilizzatori finali.

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Check IBAN, così come gli altri servizi in ambito open finance, inclusi nella pianificazione di CBI, consente alle banche di monetizzare le informazioni già in loro possesso. Inoltre, il lavoro degli ecosistemi finanziari, come CBI, permette di rispondere con più efficacia alle sfide del mercato transazionale e di creare valore per la clientela, offrendo servizi e soluzioni su misura, in linea con i più evoluti canoni di sicurezza e innovazione. Consentirà, inoltre, di supportare la creazione di infrastrutture open, caratterizzate da interoperabilità tecnica e semantica a vantaggio di tutti i player di mercato, replicando l’esperienza di valore che anni fa ha caratterizzato e trasformato il mercato delle telco. Tra le soluzioni sviluppate da CBI, è da ricordare anche la piattaforma CBI Globe, che ha consentito a oltre l’80% dell’industria finanziaria italiana (più di 300 banche) di rispondere ai requisiti richiesti dalla PSD2 e che nella sua funzionalità attiva permette ai PSP di raggiungere tutti i conti correnti italiani online e i principali Hub europei, accrescendo così la gamma di servizi esposti verso il cliente.