Five Questions To: Francesca Romana Luconi Account & Corporate Brand Manager Rextart

Francesca, partiamo subito dal suo ruolo, forse poco conosciuto, di cosa si occupa?

Mi occupo di far conoscere la mia Azienda. Di costruire ed alimentare una Brand Identity convincente ed efficace. Ho il compito di far sì che i Clienti continuino a fidarsi di noi, e che i nuovi Clienti, vogliano avvicinarsi alla nostra realtà. Lavoro in Rextart da 7 anni ormai, la sento anche un po’ mia. Pensare di poter dare un contributo costante per il bene di qualcosa che ti appartiene ti fa lavorare decisamente meglio. Rextart nasce nel 2007, quando i social non erano così presenti e di una azienda parlavano “solo” i risultati. Oggi non è più così. I nostri Clienti continuano a puntare e sceglierci sulla base dei risultati e della professionalità, che abbiamo sempre mantenuto alti, ma i dipendenti ed i ragazzi che selezioniamo no. Non basta più elencare loro i nomi altisonanti che abbiamo tra i nostri partner o parlare loro dei nostri progetti.

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Prendiamo un esempio comune a tutti: se dobbiamo andare in un locale o in un albergo, come ci comportiamo per la scelta? Diversi anni fa, bastava il passaparola o il numero di stelle; poi abbiamo cominciato a verificare la presenza di un sito, e nel caso in cui non ci fosse, non era un luogo al passo con i tempi! Ora andiamo a vedere i social, dove oltre alle immagini spesso edulcorate che possiamo trovare su un sito, troviamo anche le esperienze, la quotidianità, i commenti, i ricordi. È decisamente un lavoro più complesso.

Come vi siete mossi per affrontare questo cambiamento?

Lavorando sulla comunicazione. Rextart non si è mai fermata e ha avuto sempre il coraggio e la forza di adeguarsi ai tempi, mantenendo alta l’asticella dei risultati. Abbiamo nutrito le nostre pagine Social delle nostre esperienze, della vita dell’ufficio, per rispondere alla domanda: chi c’è dietro il logo Rextart? Io posso dirvi che c’è un TEAM di persone affiatate con la passione per il LAVORO, ma questo va mostrato, c’è bisogno che Mario Rossi, che chiamiamo dalla selezione, possa poi vedere chi lo ha chiamato. Cosa si fa in azienda. Tutti ti dicono che la loro azienda è meravigliosa, ma i ragazzi oggi vogliono poter vedere che tu stia dicendo la verità; tornando al mio esempio di prima, non ci si accontenta più delle stelle di un albergo. Per i dipendenti invece è importante potersi vantare dell’azienda in cui lavorano, una azienda che pensa al singolo dipendente e ne loda le competenze ed i singoli risultati. La pandemia ha messo a dura prova anche i rapporti interpersonali, per chi come me era abituato a vivere la quotidianità in azienda è stato un bel cambiamento. Vivevamo di eventi, pranzi insieme e convivialità. Beh sin dall’inizio del lock down abbiamo cominciato ad organizzare eventi online e contest tra di noi. Abbiamo cercato di mantenere le nostre abitudini anche da dietro uno schermo. Uno tra tutti il nostro pranzo #FridaySmartLunch che riportava chiaramente l’hashtag #OVUNQUETUSIA #CONCHIUNQUETUSIA; abbiamo infatti abbracciato tutte le famiglie in questo evento e pranzato insieme davanti al nostro PC in pieno lock down, con bambini, mariti, mogli, compagni e genitori presenti in casa e riassaporato quella familiarità aziendale che rischiava di perdersi. Un altro evento che abbiamo organizzato poche settimane dopo la chiusura generale è stata #ilLatoPositivo: abbiamo chiesto ai nostri dipendenti di condividere con noi una foto di un lato positivo del lavorare da casa: ha avuto un gran successo ed è stato molto divertente poterci vedere nelle nostre case! Anche questa è comunicazione. Aggregazione. Stiamo creando ricordi. E questi ricordi serviranno anche a chi si vorrà avvicinare alla nostra azienda, per vedere uno spiraglio della nostra realtà.

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Cosa prevede il piano di comunicazione che avete redatto, cosa possiamo aspettarci allora da questa squadra?

Stiamo lavorando ancora molto. Il nostro obiettivo è quello di dare la giusta visibilità ai nostri valori aziendali, alla nostra visione, alla storia della nostra azienda che dimostra la sua stabilità. Rextart riprende quest’anno dopo la pandemia con l’intento di crescere ancora di più. Vogliamo assumere tanti giovani ed altrettanti senior. Vogliamo acquisire nuovi Clienti. Anche queste interviste che stiamo facendo, fanno parte di un processo di crescita che vogliamo fortemente. Non è scontato poter sentire il Management parlare della propria azienda, mancano spesso le occasioni. Grazie alle precedenti interviste abbiamo avuto modo di sentirli raccontare cosa è stato e cosa sarà, secondo me è prezioso. Abbiamo ancora molto da dare. Continueranno le nostre interviste, a partire da settembre coinvolgeremo tutti i dipendenti nelle FQT: cinque domande per far sentire la voce delle persone che compongono Rextart. Abbiamo tanti progetti in tasca, speriamo a settembre di essere tutti insieme e poterli mettere in pratica, ma come avrete capito, anche da remoto, “ma chi ci ferma?”

Come si vive in Rextart il rapporto con i vostri competitor?

Direi senza troppe preoccupazioni. Ogni azienda ha la sua identità, i suoi pregi ed i suoi difetti, noi siamo fieri di essere come siamo. E qui mi viene in mente il #DollyPartonChallenge a cui abbiamo aderito un paio di anni fa: noi siamo sempre noi, senza doverci fingere altri. Abbiamo sempre affrontato i problemi a testa alta e di certo non ci mancano coraggio e determinazione. Portiamo a casa i nostri successi come i nostri fallimenti, ed impariamo da questi. Quello che stiamo soffrendo in questo momento è la poca disponibilità di risorse da portare a bordo, ma sappiamo essere un problema comune di tutto il nostro settore. Durante la pandemia abbiamo lavorato sul miglioramento delle nostre soluzioni per renderle sempre migliori ed essere pronti nel momento della ripartenza ad avere nuove carte da giocare! Non temiamo confronti perché è normale che ci siano. Lavoriamo piuttosto per migliorare sempre di più correggendo i nostri errori e per far sì che i nostri valori siano conosciuti.

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Francesca, dopo queste premesse siamo curiosi, come vede Rextart tra 5 anni?

L’attenzione verso le nuove tecnologie fa parte del DNA di Rextart: il 5G è la grande sfida che ci attende nel breve periodo e che contribuirà a rivoluzionare tutti gli ambiti lavorativi. Pensiamo a come il Cloud, la diffusione di connessioni ad alta velocità e la miniaturizzazione abbiano cambiato il modo di lavorare e gli strumenti lavorativi: oggi con uno smartphone si è in grado di tenere riunioni, creare documenti, presentazioni, prendere decisioni, magari a centinaia di chilometri di distanza dalla propria sede di lavoro. La recente pandemia ci ha dimostrato che, per far fronte ad ogni emergenza, le aziende devono operare in maniera flessibile e dinamica. Lo sviluppo di applicazioni e servizi mobile è parte del core business della nostra azienda. Mi immagino quindi una Rextart sempre in prima linea nello sviluppo di soluzioni tecnologicamente all’avanguardia. Stiamo lavorando affinché il nostro nome, sia sulla bocca…di tanti!