Nel 78% delle risorse coinvolte nello studio è stato rilevato un incremento del 32% delle prestazioni, ridotto del 27% il turnover in azienda. Castaldo: “Mettendo la persona al centro, lavoriamo su time management, relazioni, processi decisionali, contesto organizzativo e processi di routine individuali”
Le persone non sono fatte di numeri, per questo la valutazione delle performance delle risorse umane non può ridursi a meri calcoli o al semplice raggiungimento di standard precodificati. Questo il punto di partenza che ha portato Roberto Castaldo, coach e formatore, Presidente e fondatore del Centro Studio Performance di 4 M.A.N. Consulting, società di consulenza aziendale specializzata in performance management, a ideare HPP – Human Performance Protocol.
Si tratta di un innovativo modo di intendere il performance management con un approccio umanistico che valorizza talento e competenze. “Passiamo a lavoro la metà del tempo in cui siamo svegli ed è lì che costruiamo molto del nostro essere. Di fatto, la nostra vita professionale ha un’enorme influenza anche su quella privata. – Commenta Roberto Castaldo – lo Human Performance Protocol è uno strumento che non serve soltanto a valutare le performance di dipendenti e collaboratori, ma anche ad individuare il loro potenziale, aiutandoli a sviluppare le proprie competenze e ad individuare e assecondare le proprie attitudini. Si tratta, di fatto, di un protocollo che porta ad un miglioramento personale, che può essere adottato in diversi ambiti”.
Dai dati dello studio realizzato dal Centro Studio Performance di 4 M.A.N. Consulting realizzato su un campione di 143 piccole e medie imprese italiane che hanno adottato il protocollo, emerge che a 6 mesi di distanza il 78% delle risorse coinvolte ha fatto registrare un incremento del 32% delle prestazioni, riducendo del 27% il turnover in azienda.
Parallelamente, è stato osservato anche un campione di 87 associazioni sportive dilettantistiche che stavano adottando l’approccio previsto dal HPP con i propri atleti. In soli 6 mesi si è avuta una riduzione del drop out giovanile del 37%.
“Mettendo la persona al centro di tutto il processo, andiamo a lavorare sul time management, su come vengono impostate le relazioni, sui processi decisionali, sul contesto organizzativo e i processi di routine individuali. Per farlo, utilizziamo dati e strumenti integrati di matematica, neuroscienze e coaching” spiega Castaldo.
Le stesse persone coinvolte nello studio hanno dichiarato di sentirsi più performanti e preparate. Il 24% di loro dichiara di aver migliorato i livelli di attenzione, il 33% sentire un maggior senso di benessere generale, il 17% di aver trovato benefici anche nella sfera personale, e, infine, l’11% di essere riuscito ad ottenere un avanzamento di carriera e dei miglioramenti economici grazie all’applicazione del modello.
Il protocollo ad oggi è in continua evoluzione, e viene studiato e continuamente implementato da un gruppo di 35 professionisti provenienti da diversi ambiti, che ha sviluppato anche un progetto sulla legalità attraverso la gamification, che verrà presentato alle scuole nel 2022. Questo progetto ha catturato l’attenzione di Confindustria e di alcuni importanti sindacati, poiché dagli studi a supporto del progetto è emerso che i principi di legalità impattano sulle prestazioni professionali, ed hanno una forte ricaduta a livello sociale.