Date al vostro DBA gli strumenti per recuperare tempo e innovare

Incubo ransomware: per i CIO è la principale preoccupazione ma l’IT è pronto a difendersi investendo e innovando

A cura di Sammy Zoghlami, Senior Vice President of Sales, EMEA, Nutanix

Nel cuore dell’impresa troviamo un database che ha il compito di immagazzinare, proteggere e aggiornare in modo costante i dati che sappiamo essere fondamentali per il processo decisionale strategico e la governance aziendale. Non c’è quindi da stupirsi se il mercato dei database continua a crescere nonostante sia uno di quelli più maturi dell’IT. Oggi, secondo Gartner, il settore dei database vale quasi 65 miliardi di dollari, in crescita di circa il 17% nel 2020 e le aziende cercano nei database non relazionali e nel cloud le nuove lenti attraverso le quali analizzare il passato e il presente, e immaginare il futuro.

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Per gestire questo prodotto di enorme valore il numero degli amministratori di database (DBA) è aumentato e ciascun DBA oggi controlla decine di database. Chiunque l’abbia fatto vi dirà che è un lavoro duro e negli ultimi anni è diventato sempre più complesso. Prima dell’era del cloud, un DBA si concentrava su provisioning, clonazione, tuning, manutenzione, patch, recupero e aggiornamento dei sistemi di database. Oggi, invece, con la diffusione di prodotti open source (PostgreSQL, MariaDB, MySQL e Mongo) avvenuta negli ultimi 20 anni e con il cloud, che è diventato una risorsa IT predefinita, i DBA devono operare su più piattaforme. Nell’era del cloud hanno anche assunto un ruolo più ampio venendo coinvolti anche nella pianificazione della capacità, abbinando i carichi di lavoro a specifici database e molto altro ancora.

L’importanza per il lavoro e la centralità dei database è tale che i DBA sono ancora spesso costretti a lunghi turni di lavoro e a ricevere chiamate nel fine settimana, perché solo loro conoscono in profondità il database da cui dipende l’impresa. Una soluzione Database as a Service (DBaaS) potrebbe aiutare?

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Il DBaaS riguarda la gestione del ciclo di vita del database: ridà tempo ai DBA aiutando ad automatizzare e semplificare le operazioni comuni di provisioning, patching, scaling, tuning e manutenzione dei database. Nella nostra esperienza si evidenziano notevoli risparmi. L’utilizzo di DBaaS generalmente porta a un risparmio di tempo nell’amministrazione dal 60% all’80%: per esempio, RBL Bank ha ottenuto una riduzione del 90% del tempo necessario per il provisioning di nuovi database.

Fornire strumenti che “automaticamente e magicamente” trasformano processi complessi, noiosi e multi-step in un singolo click consente di aumentare automazione e usabilità.

Pensiamo a un iPhone. È un dispositivo complesso sotto la cover, ma Apple è stata intelligente da mascherare tutta quella complessità e potenza dietro un’interfaccia intuitiva dove con pochi tocchi si può fare tutto: telefonare, modificare un’immagine, disegnare, visualizzare una mappa, ridimensionare un elemento dello schermo o scattare una fotografia. L’utente non deve conoscere i milioni di linee di codice, i sensori di movimento, i termometri e i giroscopi dietro lo schermo – semplicemente funziona. Perché i DBA non possono avere questo tipo di potere? La risposta è che possono.

La consumerizzazione dell’IT entra ancora una volta in gioco. La tecnologia aziendale sta prendendo spunti dall’elettronica di consumo e li sta applicando a quelli che erano processi “misteriosi” con front-end poco attraenti. Nessuno a casa vuole scorrere attraverso lunghi menu o moltepli schermate per eseguire un compito come la riproduzione di una canzone o di un film su Netflix, ma non lo si vuole fare nemmeno in ufficio: quindi trasformare le più comuni attività di gestione del database nella semplice spunta di una casella di controllo è un gioco da ragazzi.

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Ci sono anche altri vantaggi. Le validazioni di ESG suggeriscono che le prestazioni del database (basate su IOPS, elaborazione delle transazioni e altre misurazioni) vedranno un forte aumento. Il recupero dei dati richiede pochi minuti e questi possono essere ripristinati in qualsiasi momento. Si riducono gli investimenti, la scalabilità è reale e i tempi di inattività ridotti. La capacità di archiviazione viene ottimizzata perché le copie indesiderate del database non vengono salvate. Tutte le azioni svolte sono coerenti e non sono limitate dalla conoscenza o dalle preferenze dei DBA. Inoltre, il rischio di errori è ridotto al minimo.

Negli ultimi anni la gestione dei centri dati è stata semplificata grazie alla virtualizzazione e all’iperconvergenza, risparmiando agli amministratori un sacco di lavoro e facendo risparmiare notevolmente ai loro datori di lavoro. Un cambiamento simile è atteso anche nel mondo dei database, dove una singola postazione potrà fornire una supervisione e un controllo su tutti i database. Gli impatti vanno al di là dei DBA: nessun ritardo nei progetti, dipendenti e clienti più felici.

Il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti conta oggi circa 132.500 DBA solo negli Stati Uniti e prevede che altri 13.000 saranno necessari nei prossimi 10 anni perché la domanda sta crescendo molto più velocemente della media. Se volete mantenere i vostri migliori DBA e farli innovare piuttosto che diventare dei droni, allora date loro gli strumenti per fare il lavoro in modo ottimale.