MPAI, un anno dopo. Leonardo Chiariglione: «Il futuro non aspetta»

MPAI, un anno dopo. Leonardo Chiariglione: «Il futuro non aspetta»

«Accanto a piccole realtà dinamiche che guardano al futuro, troviamo grandi realtà adagiate sul presente se non sul passato». Il giudizio negativo del padre degli standard MPEG sulla capacità dell’Italia nel suo complesso di sfruttare le opportunità della tecnologia getta un’ombra sulle speranze di ripresa

Il 30 settembre del 2020 nasceva la nuova associazione internazionale, senza scopo di lucro, denominata MPAI Moving Picture, Audio and Data Coding by Artificial Intelligence, grazie alla volontà di alcuni esperti di grande valore provenienti da varie nazioni. L’ispiratore di quella avventura, eletto presidente dell’associazione stessa, è un nostro connazionale, Leonardo Chiariglione, noto per essere stato l’ideatore, fondatore e presidente del gruppo MPEG che ha prodotto gli standard multimediali.

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A poche settimane dall’avvio del progetto, Leonardo Chiariglione rilasciava a Data Manager una breve intervista ed ora, a un anno di distanza, lo abbiamo contattato nuovamente per fare un primo bilancio di questa impresa. Il destino ha voluto che MPAI sia nata in uno dei momenti più acuti della pandemia, quando la parola “futuro” incuteva grande timore in tanti di noi. È allora bello, ad un anno di distanza, ritrovare in quei connotati di “razionale ottimismo” che sono alla base del progresso e dello sviluppo.

Data Manager: A poco più di un anno di distanza, pensa che MPAI abbia raggiunto gli obiettivi prefissati?

Leonardo Chiariglione: Ricordando che la missione di MPAI è lo sviluppo di specifiche di codifica dei dati abilitate dall’Intelligenza Artificiale (AI), il principale sforzo iniziale è stato quello di definire un processo in cui gli standard potessero essere implementati al meglio per poi poter essere messi a disposizione degli utenti, con una chiara definizione del meccanismo di licensing a protezione dei diritti di proprietà intellettuale.

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Per ogni standard, MPAI ha quindi elaborato un modello per la specifica del test di conformità – che fornisce i mezzi per verificare che un’implementazione dello standard sia corretta – e la specifica della valutazione delle prestazioni, che fornisce i mezzi per valutare quanto un’implementazione sia affidabile, robusta, giusta e replicabile. L’ecosistema MPAI, infine, prevede la valutazione finale dell’implementazione a cura di valutatori terzi nominati da MPAI e poi sottomessi a un “MPAI Store”, un ente senza scopo di lucro che verifica sicurezza e conformità. In questo primo anno abbiamo lavorato molto in tal senso: tre standards sono stati già pubblicati e sono scaricabili gratuitamente dal nostro sito web, altri due standard sono in fase di Community Comments, mentre altri otto sono in corso di sviluppo. Risultati di cui sono fiero, frutto del duro lavoro e della passione di molte persone di grande capacità sparse nel mondo. Mi fa piacere ricordare che le aziende/organizzazioni/università associate a MPAI sono ora 40, provenienti da 14 nazioni di 3 continenti.

Quali traguardi vorrebbe che MPAI raggiungesse tra un anno?

La lista è lunga, ma vorrei concentrami sui primi cinque: promuovere la disponibilità di licenze dei brevetti per gli standard MPAI per permettere lo sviluppo di implementazioni commerciali degli standard MPAI; realizzare l’infrastruttura ICT dell’MPAI-Store e dare inizio all’ecosistema MPAI; portare a termine gli standard in corso di sviluppo per arricchire l’ecosistema; dare inizio ai lavori sulla codifica video end-to-end basata sull’intelligenza artificiale (MPAI-EEV); aumentare il numero di membri MPAI a 100.

Un anno fa, dichiarava di essere scettico sulla capacità dell’Italia nel suo complesso di sfruttare le opportunità della tecnologia. È ancora così?

Purtroppo, il mio giudizio sulla capacità dell’Italia nel suo complesso di sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia non è cambiato. Accanto a piccole realtà dinamiche che guardano al futuro, troviamo grandi realtà adagiate sul presente se non sul passato. Machiavelli diceva che l’opportunità è una bella donna con i capelli sul viso. Quando l’opportunità è passata non è più possibile afferrarla. L’intelligenza artificiale è una tecnologia molto più rivoluzionaria della tecnologia digitale di 30 anni fa. Chi aspetta troverà attorno a sé solo grandi imbattibili consorzi.

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Ci potrebbe sintetizzare MPAI in una parola?

Direi che quella che si presta meglio sia “futuro”. Non per nulla il nostro slogan è: Join the fun, build the future!