Le organizzazioni faticano ad adottare una metodologia DevOps nonostante l’imperativo della trasformazione digitale

Le organizzazioni faticano ad adottare una metodologia DevOps nonostante l’imperativo della trasformazione digitale

Le pratiche DevOps e SRE sono fondamentali per rilasci efficienti e di alta qualità, ma i team dedicano ancora il 27% del loro tempo alle attività manuali

Dynatrace ha annunciato i risultati di un sondaggio globale indipendente su 1.300 leader di sviluppo e DevOps, che ha rivelato le principali sfide che le organizzazioni stanno affrontando nel tentativo di tenere il passo con la domanda di innovazione digitale. La ricerca ha evidenziato che adottare pratiche DevOps e SRE è fondamentale per accelerare il rilascio di servizi digitali di alta qualità. Tuttavia, team isolati, approcci manuali e strumenti sempre più complessi rallentano l’innovazione e rendono i team più reattivi che proattivi, ostacolando la loro capacità di generare valore per l’azienda. Lo studio globale per il 2021, Deep Cloud Observability and Advanced AIOps are Key to Scaling DevOps Practices, è disponibile per il download qui.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La ricerca rivela:

  • Maggiore pressione per rilasci più rapidi. In media, le organizzazioni prevedono di aumentare la frequenza dei rilasci software del 58% nei prossimi due anni.
  • Le richieste di rilasci più rapidi mettono a rischio la qualità. Quasi un quarto degli intervistati (22%) ammette di essere spesso sotto pressione per soddisfare la domanda di un’innovazione più rapida da dover sacrificare la qualità del codice.
  • Quasi tutti concordano che la metodologia DevOps è fondamentale per ottenere velocità e qualità. Il 98% degli intervistati afferma che estendere la metodologia DevOps a più applicazioni è fondamentale per la trasformazione digitale e l’ottimizzazione dell’esperienza del cliente.
  • Le attività manuali sono un ostacolo all’accelerazione dell’innovazione tramite DevOps. Più di un quarto (27%) del tempo dei team DevOps viene speso in attività CI/CD manuali, il che riduce il tempo dedicato all’innovazione.
  • L’estensione di AIOps al ciclo di distribuzione del software è fondamentale. Il 79% degli intervistati afferma che l’estensione di AIOps oltre i casi d’uso tradizionali svolgerà un ruolo fondamentale nel successo futuro delle pratiche DevOps e SRE.
  • Una piattaforma unificata è al centro del successo dell’approccio DevOps. Il 74% degli intervistati afferma che in futuro l’osservabilità end-to-end sarà essenziale per la metodologia DevOps e il 71% degli intervistati afferma che una piattaforma unificata che integri perfettamente le loro toolchain sarà fondamentale per scalare l’approccio DevOps oltre un singolo progetto pilota.
Leggi anche:  Sette imprese su 10 rinnoveranno l’infrastruttura IT

“Nell’era iper-digitale di oggi, le organizzazioni devono fornire innovazione più velocemente che mai. Le pratiche DevOps e SRE sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo, ma le organizzazioni stanno faticando a ottimizzarle per ottenere la massima velocità, qualità e affidabilità”, ha affermato Andreas Grabner, Director of Strategic Partners di Dynatrace. “I team di sviluppo DevOps e SRE sono ancora alle prese con processi manuali che richiedono tempo, una cultura a silo in cui manca una connessione fra i team e un’esplosione di alert provenienti dagli strumenti di monitoraggio che ostacolano i loro sforzi per accelerare la trasformazione digitale. Per superare queste sfide, le organizzazioni hanno bisogno di una soluzione più intelligente che combini osservabilità end-to-end, informazioni precise e automazione continua. Questo aiuterà i team a lavorare insieme in modo più efficace e a fornire costantemente software di alta qualità in modo più rapido ed efficiente”.

Il rapporto si basa su un sondaggio globale condotto da Coleman Parkes e commissionato da Dynatrace su 1.300 leader di sviluppo e DevOps senior in grandi aziende con oltre 1.000 dipendenti. Il campione comprende 200 intervistati negli Stati Uniti, 100 in America Latina, 600 in Europa, 250 nell’Asia Pacifico e 150 in Medio Oriente.