Alfa Sistemi guarda al futuro con Oracle e LEF di Pordenone e in azienda porta avanti un approccio olistico

Alfa Sistemi guarda al futuro con Oracle e LEF di Pordenone e in azienda porta avanti un approccio olistico

L’organizzazione del capitale umano in un’impresa  quanto incide sul suo successo? «Moltissimo. Anzi, direi che è fondamentale, quanto la tipologia di business», risponde Ferruccio Meroi (nella foto), presidente di Alfa Sistemi, la realtà friulana specializzata nelle soluzioni applicative e tecnologiche Oracle con 9 milioni di fatturato; una presenza solida in Friuli Venezia Giulia e un processo di internazionalizzazione consolidato che l’ha portata fino in Thailandia, può dire di aver tagliato più di qualche traguardo.

«Ho sempre pensato che la chiave del successo nel rapporto con i nostri collaboratori stesse in una diffusione orizzontale della responsabilità, piuttosto che nella costruzione di un’architettura verticistica», spiega. «Perché una squadra funzioni occorre che ognuno giochi al meglio nel proprio ruolo – prosegue l’imprenditore – e perché ciò accada è fondamentale che ciascuno sente di avere una parte importante nell’organizzazione complessiva, che il suo lavoro è strategico quanto quello di ogni altro». Se questo è il principio, ne consegue che «la responsabilità deve essere diffusa, secondo uno schema orizzontale e non verticale. In tal modo tutti sono consapevoli che dipende anche da loro il risultato complessivo dell’azienda».

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È a partire da questi principi che negli anni ad Alfa Sistemi il senso di appartenenza è diventato parte integrante dello stare in azienda, un luogo in cui «operiamo affinché ogni dipendente non solo lavori bene, ma stia bene con se stesso e con gli altri». Per questo Meroi ama intessere rapporti diretti e attenti con ciascuno dei suoi collaboratori, «perché è indispensabile guardare alla persona nel suo complesso. Sul luogo di lavoro – sottolinea – non si è solo lavoratori. L’approccio olistico contribuisce alla costruzione di un clima in cui si è potati a dare il meglio di sé».  A questa finalità giova anche l’Academy interna all’azienda, che dà l’opportunità di una formazione continua e, ai nuovi ingressi, di conoscere appieno la filosofia e gli obiettivi aziendali.

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Alfa Sistemi attualmente impiega 125 addetti tra la sedi di Buttrio, Udine e quella estera, con la prospettiva di aumentare ulteriormente la compagine. L’azienda ha infatti cominciato con sprint il 2022, dopo un 2021 chiuso in forte crescita. «Abbiamo aperto quasi una nuova commessa al giorno  l’anno scorso», riassume Meroi, prospettando ulteriori margini di crescita, trainati dalle capacità aziendali e dalla digital transformation in atto, che non ha confini. Alfa Sistemi ha attualmente concluso ad oggi 76 progetti  in 30 Paesi.

Sempre Alfa Sistemi è stata protagonista con Lef di Pordenone e Oracle di un incontro su trasformazione digitale e Pnrr. “Dopo ben 238 assessment all’interno sia di Pmi che di grandi organizzazioni, per lo più del settore manifatturiero, possiamo affermare che emerge uno scenario di luci e ombre”. Parola di Marco Olivotto, direttore generale di LEF di San Vito al Tagliamento (Pordenone), azienda modello da dieci anni a fianco delle imprese per affrontare la trasformazione digitale, intervenuto nel corso del webinar di Oracle “Transizione 4.0, sfide e opportunità per l’industria tra innovazione, produttività e PNRR”.

“Il lato positivo è che un gran numero di aziende ha iniziato a investire per automatizzare e digitalizzare i propri processi, soprattutto per la parte operations”, spiega Olivotto: “Il lato negativo, però, è che questi investimenti non vanno in direzione di un processo di digitalizzazione più ampio e integrato che porti realmente ad abbattere i silos”. “Continuano a esserci ambienti chiusi, a compartimenti stagni, che non sfruttano dunque il vero valore della digitalizzazione, ossia l’abbattimento dei muri e l’integrazione orizzontale e verticale”, sottolinea Olivotto: “Lo sviluppo del prodotto avanza dunque in modo esponenziale, ma la crescita dell’organizzazione avviene più lentamente, in modo logaritmico. Si crea così un gap sempre più difficile da colmare”.

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“I dati sono il nuovo petrolio, dicono in molti, ma a me piace aggiungere che il petrolio va raffinato prima di venir utilizzato”, ha puntualizzato Simone Marchetti, EMEA SCM Alliances Demand Generation Director di Oracle: “Allo stesso modo, è necessario saper estrarre le informazioni significative dai dati al momento giusto, altrimenti la digitalizzazione resta fine a se stessa”. “Le cifre previste dal PNRR per la digitalizzazione stessa sono importanti: non avevamo mai visto un piano di questa portata, se non forse nel secondo Dopoguerra”, ha proseguito Marchetti: “In Italia serve recuperare competitività e ammodernare su vari livelli: il sistema scolastico, la pubblica amministrazione, e sopratutto l’industria. In questi anni dovremo costruire il futuro a medio e lungo termine per le generazioni che ci seguiranno”, ha concluso il manager di Oracle. “C’è grande fermento ed entusiasmo, da parte delle aziende, verso progetti di transizione digitale”, gli ha fatto eco Federica Meroi, Executive Partner di Alfa Sistemi: “È un momento favorevole per investire, ci sono i supporti e le aziende si stanno muovendo. Un aspetto fondamentale per sfruttare nel migliore dei modi i piani europei è identificare dove concentrare gli sforzi, vale a dire laddove l’innovazione porti valore aggiunto ai processi di business, e tradurli in progetti concreti i cui risultati siano misurabili. Tenendo sempre in considerazione la frase che si legge entrando qui in LEF: «Se volete trasformare il business, dovete trasformare le menti». La differenza la fa chi usa gli strumenti, dunque investire nella formazione in questo momento è più importante che mai”.