La recente acquisizione dovrà passare per una revisione antitrust gestita dalla Federal Trade Commission
Secondo quanto riportato da Bloomberg, la FTC indagherà sull’accordo che vede Microsoft acquisire Activision, nel campo dello sviluppo di videogame. L’indagine dovrà determinare se l’acquisizione del colosso editoriale costituisca concorrenza sleale. Resta inteso che la mossa non sarà esaminata dal Dipartimento di Giustizia, che in genere collabora con l’FTC per pronunciarsi su casi simili.
L’acquisizione di Activision Blizzard significa che Xbox acquisirà la proprietà esclusiva di alcuni dei più grandi franchise del settore, tra cui Call of Duty, Warcraft, Overwatch , Crash Bandicoot, Guitar Hero e altri. L’accordo dovrebbe concludersi nell’anno fiscale 2023 di Microsoft. Tuttavia, tutto è soggetto a condizioni di chiusura e al completamento della revisione normativa.
Questo perché il diritto della concorrenza mira a mantenere aperta la competizione sul mercato, regolamentando la condotta anticoncorrenziale delle imprese. In caso di fusioni e acquisizioni, le autorità di regolamentazione possono vietare gli accordi che si ritiene minaccino la concorrenza o suggerire rimedi alternativi, come l’obbligo di cedere parte della nuova attività.
Reagendo ai piani di Microsoft, gli analisti di DFC Intelligence hanno dichiarato: “Questo accordo andrà a buon fine? Le autorità di regolamentazione daranno un’occhiata da vicino e franchise come Call of Duty che potrebbero non diventare esclusivi delle piattaforme Xbox a causa di preoccupazioni antitrust”.
David Cole, proprietario di DFC, ha detto a GamesIndustry.biz : “Il grosso problema è se alcuni titoli diventeranno un’esclusiva Microsoft. In questo momento, non credo. Anche perché sarebbe difficile superare le autorità di regolamentazione se si volesse bloccare la concorrenza”.
Secondo quanto riferito, Microsoft prevede di continuare a realizzare alcuni giochi Activision Blizzard per console PlayStation dopo l’acquisizione, e il capo di Xbox Phil Spencer ha affermato che “non è nostra intenzione allontanare le comunità da quella piattaforma”.
