I dipendenti Apple criticano il ritorno in ufficio

Anche Apple cade nella morsa dei licenziamenti

Alcuni lavoratori denunciano l’ipocrisia dell’azienda di commercializzare i prodotti per lo smart working limitandolo all’interno

Un gruppo di dipendenti Apple ha scritto una lettera aperta al team esecutivo dell’azienda lamentandosi della sua nuova politica che consente solo due giorni di lavoro da casa. I lavoratori affermano che le ragioni di Apple per l’attuazione della nuova politica non reggono e che la mossa porterà a conseguenze negative nella vita della compagnia. “Avete fondato la decisione per l’Hybrid Working Pilot come una combinazione della necessità di comunicare di persona e del valore del lavoro flessibile” afferma la lettera. “Ma in realtà la pratica non riconosce il lavoro flessibile ed è mossa solo dalla paura. Paura del futuro, paura dell’autonomia dei lavoratori, di perdere il controllo”.

A marzo, Apple aveva annunciato che i dipendenti sarebbero tornati in ufficio e avrebbero dovuto essere presenti almeno due giorni alla settimana entro il 2 maggio. A partire dal 23 maggio passerà a un modello ibrido con giorni di ufficio obbligatori lunedì, martedì e giovedì. Il CEO Tim Cook ha definito “insostituibili” i vantaggi della collaborazione di persona e in un’e-mail il team esecutivo ha parlato dell’importanza della “serenità che deriva dall’incontrare i colleghi” durante il lavoro di persona. Tuttavia, la lettera contrasta queste argomentazioni affermando che la collaborazione di persona non è nemmeno necessaria in alcuni casi. Ha anche contestato la dichiarazione di “serenità”, affermando che la struttura dell’ufficio in silos di Apple rende difficile imbattersi nei colleghi, aggiungendo che strumenti remoti come Slack sono migliori per la collaborazione. Inoltre, gli uffici open space di Apple limitano la concentrazione “richiesta per la creatività e il pensiero”. La lettera osserva che un pendolarismo quotidiano “è un’enorme perdita di tempo anche per le risorse mentali e fisiche”. 

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“Diciamo a tutti i nostri clienti quanto sono eccezionali i nostri prodotti per il lavoro a distanza, ma noi stessi non possiamo usarli per lavorare a distanza?. Come possiamo aspettarci che i nostri consumatori lo prendano sul serio? Come possiamo capire quali problemi di lavoro a distanza devono essere risolti nei nostri prodotti se non li viviamo?”. La lettera è un altro segno del crescente malcontento dei dipendenti di Apple, un colosso che spesso si presenta come progressivo e inclusivo nei suoi annunci. I dipendenti hanno iniziato a organizzare una spinta per un “vero cambiamento” in azienda, creando persino un movimento ad-hoc, denominato #AppleToo. La società sta affrontando un’indagine da parte del National Labor Relations Board degli Stati Uniti, che sta esaminando vari reclami per condizioni di lavoro ostili.