Unire la sicurezza fisica e la sicurezza informatica per ridurre i rischi di cyberattacchi

Unire la sicurezza fisica e la sicurezza informatica per ridurre i rischi di cyberattacchi

A cura di Gianluca Mauriello, Regional Sales Manager Italia, Genetec Inc

Presso molte aziende, è diffusa da tempo la convinzione che sicurezza informatica e fisica siano mondi separati, con funzioni e ambiti di applicazione che non s’intersecano. Tuttavia, alla luce del crescente rischio informatico che le tecnologie di sicurezza fisica possono presentare, si rende necessario abbandonare tale convinzione.

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Il cambiamento di prospettiva deriva dall’inedita necessità di strutturare al meglio la gestione della sicurezza su tutti i sistemi e dispositivi. Ciò ha inizio quando i team di sicurezza informatica e fisica si fondono in un’unica organizzazione, focalizzata su un programma globale, basato su una comprensione comune di rischi, responsabilità, strategie e prassi.

Migliorare la sicurezza informatica della sicurezza fisica

Un team di sicurezza integrato è in grado di individuare tutte le migliorie apportabili alla sicurezza informatica dei dispositivi e sistemi di sicurezza fisica. Tale operazione si basa su alcuni elementi imprescindibili:

  • Migliorare il monitoraggio della sicurezza. Ci si deve assicurare che tutti i dispositivi di sicurezza fisica connessi alla rete siano monitorati dagli strumenti IT deputati alla gestione della rete e della sicurezza. Controllate anche le caratteristiche del sistema di gestione video (Video Management System, VMS) e del sistema di controllo accessi (Access Control System, ACS), che inviano avvisi o dati utilizzati dagli strumenti IT di monitoraggio della rete e della sicurezza.
  • Rafforzare le misure di protezione. Vanno cercati modi per migliorare le configurazioni esistenti e le prassi di gestione dei dispositivi di sicurezza fisica, come ad esempio:

– Utilizzare protocolli sicuri per collegare il dispositivo alla rete aziendale.

– Disabilitare i metodi d’accesso che supportano un livello basso di protezione.

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– Verificare le configurazioni delle funzioni di sicurezza e degli avvisi.

– Sostituire le password predefinite con nuove password che siano poi modificate regolarmente.

  • Implementare la crittografia. La crittografia end-to-end offre la massima sicurezza per proteggere i flussi video e i dati mentre viaggiano dal dispositivo fisico di sicurezza a un sistema di visualizzazione. La crittografia deve poi proteggere questi file e dati anche durante il periodo di conservazione.
  • Migliorare la difesa degli accessi. Si può rafforzare la sicurezza di accessi, utenti e dispositivi con una strategia multilayer, che includa l’autenticazione a più fattori e autorizzazioni utente predefinite.
  • Migliorare la gestione degli aggiornamenti. Una funzione di gestione che rischia di essere trascurata quando i team sono separati è l’installazione di aggiornamenti e patch software. Nel momento in cui i team vengono uniti, va assegnata la responsabilità di verificare la disponibilità degli aggiornamenti e quella di analizzare, installare e documentare gli aggiornamenti su tutti i dispositivi e sistemi idonei.

Pianificazione di un programma di sostituzione

In seguito alla valutazione degli elementi di sicurezza fisica attualmente in funzione, potrebbe risultare chiaro che alcuni dispositivi – inclusi, forse, il VMS o l’ACS – presentano un alto rischio informatico e dovrebbero quindi essere sostituiti. La priorità di sostituzione può essere stabilita, tra le altre cose, sulla base della posizione, del caso d’uso, del tipo di dispositivo o della sua età.

Quando si è pronti a emettere una RFP, va presa in considerazione l’idea di includere in essa i seguenti requisiti necessari per la modernizzazione sia della sicurezza fisica che di quella informatica:

  • Unificazione dei dispositivi e del software di sicurezza informatica e fisica su un’unica piattaforma, con viste e strumenti di gestione centralizzati. Un’architettura aperta che supporti un’implementazione delle soluzioni di sicurezza ibrida o basata sul cloud, così come opzioni di integrazione flessibili per dispositivi e sistemi di gestione futuri.
  • Funzioni di sicurezza informatica, come la crittografia dei dati, integrate nel firmware del dispositivo e nel software di gestione.
  • Conformità con gli standard di sicurezza e audit per tutti i fornitori e gli integratori di sistema coinvolti nella fornitura della soluzione (con allegata un’ulteriore lista di fornitori e componenti software ai quali è vietato rivolgersi).
  • Capacità del fornitore di supportare un ciclo di vita della soluzione fino a 10 anni, compresa la disponibilità continua di aggiornamenti per il firmware del dispositivo e il software di gestione.
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Per maggiori informazioni: genetec.com/it