CBI motore dell’open banking in Italia

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Continua la crescita dei pagamenti digitali in Italia. L’open banking come grande opportunità di innovazione collaborativa a vantaggio della clientela corporate e retail

Progetti e servizi digitali di pagamento hanno aiutato CBI a consolidare il ruolo di enabler dell’ecosistema pre-competitivo per l’innovazione dell’industria finanziaria anche a livello internazionale. «Questo è avvenuto in rapporto a open banking e open finance, sviluppando iniziative che consentono l’interoperabilità e la circolarità dei servizi tra banche tradizionali e digitali, fintech e tech provider» – spiega Liliana Fratini Passi, direttore generale CBI. In Italia, l’adozione di servizi open banking è ancora inferiore rispetto ad altri Paesi del Vecchio Continente come emerge dall’ultimo studio condotto congiuntamente da CBI e PwC. «Il numero di third-party provider (come gli istituti di pagamento e quelli di moneta elettronica) che offrono account information payment initiation in Europa è quadruplicato. L’emergenza sanitaria ha intensificato il ricorso al pagamento elettronico. Secondo il Politecnico di Milano, i pagamenti con carte, app e altri strumenti tracciabili, nel 2021 sono arrivati a 327 miliardi, in aumento del 22% su base annua, e hanno visto crescere fino al 38% l’incidenza sui consumi delle famiglie. Questo dato, lato CBI, è confermato dal raddoppio del numero di cittadini (arrivati a 11 milioni) che nell’ultimo anno hanno usato il servizio CBILL, che consente di consultare e pagare online avvisi di pagamento di aziende e Pubblica Amministrazione, semplificando la riscossione da parte degli enti e consentendo ai cittadini di fare i pagamenti in modo facile e sicuro ovunque si trovino».

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SERVIZI OPEN BANKING

CBI ha sviluppato un ecosistema pre-competitivo con l’obiettivo di facilitare il processo di massima interoperabilità dell’open banking in Italia e in Europa «La piattaforma CBI Globe – spiega Fratini Passi – è stata scelta da circa 300 intermediari di radicamento del conto che, nel solo 2021, hanno ricevuto oltre 70 milioni di invocazioni API da circa 130 prestatori di servizi di pagamento attivi nel ruolo di terza parte. Il volume di operazioni registrate, in aumento del 135% sull’anno precedente, evidenzia il crescente interesse verso il business abilitato dall’open banking. «Nel 2021 – prosegue Fratini Passi – CBI ha reso altresì disponibile la soluzione CBI Globe Funzionalità Attiva, grazie a cui gli intermediari possono agire anche come terza parte, raggiungendo il mercato bancario italiano e i principali hub europei».

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Il grande lavoro di CBI risiede non solo nello sviluppo di piattaforme e servizi innovativi, ma anche nella capacità aggregativa dei vari attori dell’ecosistema. Infatti, l’innovazione collaborativa porta successo se supportata dall’adesione dei soggetti dell’ecosistema e per questo l’impegno non è solo quello di creare use case innovativi, basati su standard interoperabili, ma anche quello di garantire che questi siano adottati da una moltitudine di soggetti, in modo che il servizio possa essere usato dalla collettività, beneficiando dei vantaggi della cosiddetta “economia di rete”.

NUOVI SERVIZI OPEN FINANCE

I nuovi potenziali servizi Open Finance riguardano i settori payments & lending e digital onboarding. Check IBAN è tra i servizi a valore aggiunto sviluppati in ottica evolutiva oltre la compliance con la PSD2. Il servizio è stato impiegato dalla PA, durante l’emergenza Covid-19, a supporto dell’erogazione delle misure economico-fiscali varate dal governo. Nel 2021, CBI ha implementato il servizio per le imprese (Check IBAN privati), ad oggi adottato da oltre l’85% del mercato bancario domestico, per mitigare il rischio di frodi e garantire più stabilità al sistema finanziario. In fase di rilascio è Request to Pay XML CBI, grazie al quale il cliente creditore, tramite la propria banca, può inizializzare una Request to Pay sulle banche passive, che trasmetteranno la richiesta alla banca del debitore e, quindi, al debitore stesso. Con il servizio Smart Onboarding, invece, prestatori di servizi di pagamento e corporate potranno semplificare i processi di onboarding dei clienti ottenendo istantaneamente, da parte degli intermediari aderenti e previo conferimento del consenso da parte dell’utente finale, informazioni degli utenti interessati.

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Check IBAN cross border consentirà l’ampliamento del servizio Check IBAN alle verifiche nell’area economica europea. Con Name Check sarà possibile verificare online la corrispondenza tra nominativo del beneficiario di un Sepa Credit Transfer e il relativo codice IBAN. CBI sta lavorando anche a un servizio in tema fatture anticipate e sul progetto CBI Hub Cloud, che prevede il passaggio delle infrastrutture attuali, che gestiscono le transazioni di pagamento e incasso multibanca tra le aziende italiane e verso la PA su tecnologia cloud privata e dedicata, mutuata dalla piattaforma di Open Banking CBI Globe.