Chi guida il business?

Chi guida il business?

Le decisioni sono niente, senza dati. Ma tocca a noi prenderle

Quando diciamo che il business deve essere guidato dai dati – idea per certi versi giustissima – corriamo il rischio di incappare in una trappola concettuale. Perché in verità il business è guidato dalle decisioni. E alla base di una decisione complessa c’è sempre un processo organizzativo. Si tratta di un flusso nel quale più attori, con diversi livelli di responsabilità, sono coinvolti. Certamente i dati dovrebbero informare tutte le nostre decisioni. In taluni casi, le decisioni stesse possono essere automatizzate, grazie alla disponibilità in tempo reale di dati di qualità e alla potenza dell’intelligenza artificiale. È quella che chiamiamo continuous intelligence. Ma, prima ancora di domandarci quali dati ci servono per prendere le decisioni giuste, dovremmo sapere in che modo la nostra organizzazione prende le sue decisioni.

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I nostri progetti cominciano sempre da qui. Per consentire alle organizzazioni di ricavare il massimo vantaggio dai dati, mettiamo a disposizione un framework decisionale riusabile e componibile, abilitato dalla piattaforma Ublique©. Non partiamo dunque dai dati, ma dal flusso della decision intelligence, nel quale si integra – secondo uno schema più o meno complesso – l’attività di decisori umani e di agenti artificiali. Il punto è che – al di là della matematica – in ogni decisione c’è una componente emotiva. Più in generale, fattori di carattere culturale e condizioni di contesto influenzano inevitabilmente le decisioni dell’organizzazione e il ruolo che i decisori giocano in esse. Queste dinamiche devono essere anticipate e gestite in modo proattivo. Non solo: dal momento che le decisioni diventano sempre più automatizzate, i requisiti di trasparenza, tracciabilità, flessibilità, riutilizzabilità e spiegabilità risultano imprescindibili.

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Ridotto all’osso, lo schema decisionale si compone di cinque fasi: 1) cattura e osservazione dei dati; 2) loro interpretazione; 3) modellazione della decisione; 4) contestualizzazione; 5) esecuzione. A valle di ogni decisione deve essere possibile conservarne gli artefatti (dati, modello, analytics, lezione appresa ecc.), in modo da poterli riutilizzare all’occorrenza.

Per implementare questo modello, che di volta in volta si adatta alla cultura e alle capacità dell’organizzazione, è comunque necessario disporre di un’architettura dei dati e delle informazioni condivisa. Ed è qui che interviene Ublique©. La nostra piattaforma integra diversi componenti:

  • una potente infrastruttura per l’orchestrazione e la modellazione dei dati (testata in casi d’uso estremi, come la telemetria della Formula 1, e recentemente brevettata);
  • una ricca libreria di moduli componibili per l’ottimizzazione matematica, la simulazione dinamica stocastica, l’analisi predittiva e l’apprendimento automatico con tecniche di intelligenza artificiale;
  • una serie di casi d’uso preconfezionati e configurabili (previsione dei ricavi, gestione degli stock e degli assortimenti dei punti vendita, ottimizzazione delle rotte dei vettori, ottimizzazione dell’allocazione degli spazi nei magazzini, ottimizzazione dell’impiego delle risorse nei processi produttivi o di supporto ecc.);
  • una user experience pensata per l’utente di business, rigorosamente multipiattaforma e personalizzabile.

Quanto più spinto sarà il paradigma data-driven, in futuro, tanto maggiore sarà la necessità di governare il flusso delle decisioni. E in questo governo non saranno i dati a decidere, ma la strategia.

Per maggiori info: https://ahead-research.com/