Andrea Mirandola, un tranquillo metallaro in famiglia

Andrea Mirandola, un tranquillo metallaro in famiglia

Musica heavy metal, batteria, libri e casa: il tecno-manager Andrea Mirandola, responsabile sistemi informativi di Etra Group, ci parla del suo tempo libero

Andrea Mirandola, laurea in Ingegneria Informatica, nasce a Isola della Scala vicino a Verona il 28 ottobre del 1972. Oggi vive a Soiano del lago in provincia di Brescia. Sposato dal 2001, ha due figlie di 15 e 11 anni che si chiamano Chiara e Maria.

HEAVY METAL E DE ANDRÈ

Un abbinamento possibile? Certo che sì per Andrea e non è tanto strano, che con la batteria si può fare tutto. Molto del suo tempo libero lo trascorre così, ascoltando e suonando lo strumento che lo ha folgorato da ragazzo. «Amo la musica in generale e la ascolto sempre di più durante gli spostamenti legati al lavoro, in particolare il genere heavy metal e i cantautori italiani, da Guccini a De André a Gaber. La passione per il metal? Me la porto da quando ero adolescente e non l’ho mai abbandonata, anche i gruppi che ascolto sono ancora quelli della gioventù. Ai tempi dell’università invece mi sono avvicinato ai cantautori italiani, un’altra energia che mi resta dentro. La musica però mi piace anche farla ed è per questo che suono la batteria in un gruppo locale che si chiama “Decanter”, un nome che è un destino. Suoniamo per passione ma soprattutto per stare assieme: la nostra sala prove è una vecchia cantina parrocchiale dove un tempo si faceva il vino, ecco spiegato il nome. Suoniamo assieme da circa vent’anni, più o meno da quando mi sono sposato e siamo un bel gruppo, tra musica, chiacchiere e un bicchiere di rosso».

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LIBRI DI CARTA E PASSEGGIATE

«Corretto. Amo leggere qualsiasi genere di libro, dai romanzi fantasy a Pirandello, che adoro, a saggi che spaziano dalla tecnologia alla spiritualità. Tra i miei libri preferiti non posso non citare 1984 di George Orwell, L’esclusa del già citato Pirandello, Il Signore degli anelli di Tolkien, mi pare ovvio, e Io Francesco di Carlo Carretto. Poi mi piace camminare in montagna d’estate, cosa che per mille ragioni pratico sempre meno con mio grande rammarico».

LA RICARICA? MEGLIO LENTA

Andrea, le tue domeniche? «La giornata tipo è molto famigliare; inizia con una lenta colazione, cosa rara nei giorni di lavoro, che gusto con mia moglie: è un nostro momento di condivisione mattutino, con calma, per raccontarci la settimana passata o quella che deve venire, pensare alle cose da fare. Al risveglio delle ragazze, parlo di Chiara e Maria, le mie figlie, inizia il lavoro extra lavoro: loro si dedicano ai compiti e allo studio e io svolgo qualche lavoretto in casa o vado con mia moglie a fare il classico giro di spese. Nel pomeriggio riservo sempre un po’ di tempo per stare con le mie figlie, fare delle brevi passeggiate nei dintorni, e anche esercitarmi con la batteria: il tempo chissà perché diventa sempre di meno, ma io cerco di trovarne ancora. La sera, se non ci sono uscite particolari pianificate, il classico film in famiglia per goderci la calma e la bellezza dello stare insieme in totale relax». Niente sport nazionale? «Non seguo il calcio, in realtà non seguo nessuno sport in particolare. Prima dell’università ero un terzino che, come si usava ai tempi, marcava a uomo come una tenaglia; poi sono andato a studiare lontano da casa e ho smesso».

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RINUNCIO AI MONTI MA NON AL CAMPEGGIO

Per finire, ci dici delle tue vacanze? «Ci piace viaggiare se possibile in compagnia. La vacanza estiva ce la giochiamo alternando mare e montagna, anche se negli ultimi anni vince, mio malgrado, il mare. Personalmente preferisco la montagna, ma non si può non assecondare almeno un po’ le giovani ragazze. In ogni caso, preferiamo lo stile camping-bungalow all’hotel, così da vivere in totale relax i tempi della vacanza e la natura dei luoghi. Le fughe nel fine settimana, quando ci riusciamo, ci vedono nelle città d’arte, Assisi su tutte, un luogo che per noi è una meta privilegiata e fondamentale per recuperare energia, con la sua spiritualità fonte di respiro e pace vera».


Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum