Edge computing nell’Industry 4.0 secondo Schneider e NovaNext

Edge computing nell'Industry 4.0 secondo Schneider e NovaNext
Maurizio Semeraro, business development manager, Secure Power Division di Schneider Electric

Più la fabbrica evolve e più diventa importante che i dati siano sempre a “portata di mano”. Servono le giuste tecnologie e il supporto di un system integrator competente

L’edge computing in ambito industriale migliora la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e la sicurezza anche perché i dati sono analizzati ed elaborati più vicino al punto in cui sono creati. Per questo motivo l’edge computing porta vantaggi alle aziende, quali tempi di risposta più rapidi e migliore disponibilità della larghezza di banda. «La trasformazione digitale necessita l’immediata disponibilità del dato» – afferma Maurizio Semeraro, business development manager, Secure Power Division di Schneider Electric. «Più la fabbrica diventa 4.0, più è importante, per la continuità di servizio, che i dati siano “a portata di mano”».

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Il luogo ottimale in cui le informazioni devono essere conservate o gestite varia in base al loro uso. In alcuni casi, i dati devono essere in locale per abilitare performance di produzione elevate in processi produttivi che necessitano tempi di latenza molto bassi e non devono essere condizionati da mancanza di connettività verso un servizio remoto. Sensoristica OT industriale, automazione nello smart manufacturing e altre tecnologie usate nell’Industria 4.0 richiedono una grande quantità di dati o generano dati a loro volta. «Possiamo pensare al controllo qualità dei prodotti su una linea di produzione, affidato a telecamere a elevata risoluzione con la necessità di elaborare continuamente immagini e dati in locale. In una situazione di questo tipo, la mancanza di disponibilità del dato può compromettere le attività, la produzione, la continuità di servizio di un’impresa» – dice Semeraro.

Nei grandi data center si usano best practices affinché l’infrastruttura IT sia resiliente e sempre disponibile. Anche in contesti più limitati bisogna usare best practices per arrivare a questo risultato. Talvolta, però, in questi ambiti c’è una mancanza di personale IT specializzato. Per questo è necessario attrezzarsi: non solo si deve monitorare il servizio, si devono individuare in anticipo le anomalie perchè non si verifichino criticità e costosi fuori servizio. «Implementare soluzioni di edge computing in modo semplice, veloce e conveniente è l’obiettivo che ci siamo posti per aiutare i clienti, un obiettivo raggiungibile con i nostri partner» – afferma Semeraro. «Il partner porta al cliente finale una soluzione completa ed è il miglior consulente per il cliente stesso, perchè aggiunge valore alla nostra tecnologia».

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Giancarlo Divolo, head of technological system & cabling di NovaNext

UN PARTNER STRATEGICO

Tra i partner strategici di Schneider rientra NovaNext, system integrator con sedi a Rivoli (TO), Milano e Roma. «Oltre ad applicare i paradigmi di Schneider, forniamo servizi sistemistici e aiutiamo i clienti a progettare i cablaggi strutturati che interconnettono i dispositivi ai nodi di edge computing o nei data center» – dichiara Giancarlo Divolo, head of technological system & cabling di NovaNext. «Dopo il processo di formazione e certificazione, abbiamo avuto accesso a servizi come il configuratore, che consente di progettare in tempi brevi la soluzione più opportuna per il cliente. Insieme ai colleghi di Schneider abbiamo lavorato con successo su progetti importanti, per esempio in ambito logistico, riuscendo a completare un revamping tecnologico con il minor impatto sul business».

Dal punto di vista delle soluzioni, Schneider, insieme ai propri partner, propone un’offerta ampia di micro-data center che replicano, su scala ridotta, le best practices dei grandi data center. «Queste soluzioni – conclude Semeraro – sono robuste e ben protette sia dal punto di vista della security sia della sicurezza fisica. Temperatura, umidità, presenza di potenziali rischi dovuti a liquidi o a fumo sono monitorati in modo intelligente e predittivo, 24 ore su 24. Il monitoraggio consente di conoscere lo stato di salute e di funzionamento dell’infrastruttura IT distribuita, fino ai nodi periferici dell’edge computing».