Puntare all’autonomia energetica europea

Puntare all'autonomia energetica europea

La crisi non è risolta e si estende sempre più dentro all’economia, alla società, ai grandi equilibri politico-strategici internazionali. Sono presenti elementi che potrebbero innescare la recessione in un momento storico in cui la produttività è a rischio. Quali sono le emergenze da affrontare per prime?

«Sono due e sono entrambe legate alla crisi energetica che ha travolto il mondo in questi mesi» – afferma Loretta Forelli, amministratore delegato della Forelli Pietro, importante azienda bresciana specializzata nella raffinazione di leghe con base rame e lingotti. «Il primo obiettivo da raggiungere è l’autonomia energetica dell’Europa rispetto alla Russia, sia diversificando le fonti di approvvigionamento con nuovi stati fornitori sia promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili. A febbraio sarà passato un anno dall’inizio del conflitto con l’Ucraina. In secondo luogo, è imperativo che i governi centrali pianifichino con urgenza misure di sostegno economico sia per le aziende della filiera produttiva sia per le famiglie, in previsione di un inverno che già in estate si preannunciava critico».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Gli investimenti in trasformazione digitale sono indispensabili per ottimizzare risorse e consumi, anche se da soli non bastano a garantire alle aziende il sostegno di cui necessitano. Com’è possibile, ci si chiede, gestire l’oggi creando un futuro sostenibile se per mettere i pannelli solari su un capannone industriale ci vogliono anni? «La trasformazione digitale è un processo essenziale di miglioramento. L’integrazione di tutti i sistemi aziendali porterà inevitabilmente all’ottimizzazione delle risorse e quindi alla riduzione dei consumi, anche energetici» – spiega l’amministratore delegato. «Questo processo però dovrà essere supportato da uno snellimento della burocrazia che, nel nostro Paese, limita seriamente lo sviluppo su tutti i fronti. La digitalizzazione permetterà inoltre di migliorare la gestione dei dati senza costosi supporti fisici, e da questo si avrà un’ulteriore riduzione dei costi oltre che una migliore gestione delle risorse ambientali».

«Essenziale una trasformazione digitale supportata dalla formazione»

LA SCUOLA MOTORE DELLA CRESCITA

La formazione è un tema molto caro a Loretta Forelli, che dal 2020 è presidente di Fondazione AIB. «Lo scorso ottobre, 17 ragazze e 3 ragazzi per un totale di 20 studenti hanno ricevuto le borse di studio al Liceo internazionale per l’impresa Guido Carli. Personalmente sono stata tra le promotrici di un sostegno rivolto ai ragazzi meritevoli, non solo perché a volte le famiglie faticano a sostenere l’onere della retta, ma soprattutto per elevare il livello dell’utenza, selezionando i destinatari in base alla preparazione. Il Carli è un liceo aperto non solo ai figli degli imprenditori. Sono convinta che la scuola sia un ascensore sociale e che possa ampliare le opportunità in base a un criterio meritocratico». Fondazione AIB punta da sempre sulle startup innovative e sulla valorizzazione del capitale umano. Due temi che rappresentano l’altra faccia della trasformazione del tessuto industriale bresciano, fatto di imprese e cultura, dove ci si prepara a vivere insieme a Bergamo un 2023 improntato anche alla valorizzazione del territorio.

Leggi anche:  Creatività, rigore e libertà