Tecnologia a basso impatto ambientale

Tecnologia a basso impatto ambientale

Epson punta a una sostenibilità che sia ambientale, economica e anche sociale

La tecnologia può portare un contributo alla sostenibilità. Ma in che modo? «In Epson l’innovazione tecnologica è un aspetto fondamentale che porta un contributo alla sostenibilità concreto e prevedibile nel tempo: essa fa sì che le soluzioni impattino in maniera positiva non solo sull’ambiente» – spiega Luca Motta, head of sales office print di Epson Italia. «Per sostenibilità intendo i tre pilastri di cui è composta: ambientale, economica e sociale. A livello ambientale, la nostra azienda ha sviluppato la tecnologia di stampa a freddo Heat-Free, innovativa per l’ufficio, che non richiede alcun processo di riscaldamento e assicura una stampa di qualità ad alte prestazioni, oltre a un basso impatto in termini di emissioni. La tecnologia Heat-Free è sostenibile anche a livello economico – sottolinea Motta – perché rispetto al laser garantisce ridotti consumi energetici, con risparmi fino al 90%, e minori quantità di rifiuti, parliamo dell’80%, perché non ci sono tamburo, fusore e unità di sviluppo da sostituire periodicamente. Non solo, è una tecnologia che permette di stampare senza emettere polveri sottili, mantenendo gli ambienti puliti negli uffici e in tutti quei luoghi dove la salubrità dell’aria è un requisito fondamentale, favorendo così un impatto sociale positivo».

Il concetto di sostenibilità è radicato nel DNA di Epson: da oltre 50 anni l’azienda si impegna per produrre e innovare soluzioni con tecnologia a basso impatto ambientale. Non solo: pone attenzione anche al rispetto degli standard sociali ed etici in ambito produzione, realizzando i prodotti esclusivamente nelle fabbriche Epson e puntando sulla creazione di un ambiente di lavoro sicuro ed equo, dove i diritti umani vengono rispettati e sono al centro dei principi di condotta aziendale applicati a tutti i dipendenti. Tra gli impegni dell’azienda per raggiungere la sostenibilità, anche quello di diventare carbon negative e non utilizzare più materia prima vergine (per esempio petrolio e metalli) entro il 2050. «Ciò significa non solo raggiungere l’impatto zero, ma assorbire maggiore CO2 rispetto a quella emessa. In questa ottica – sottolinea Motta – Epson perseguirà programmi di decarbonizzazione e riciclo delle risorse, fornirà prodotti e servizi che riducono l’impatto ambientale e svilupperà tecnologie rispettose del Pianeta».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Leggi anche:  Data mesh, i dati come prodotto

IL CANALE FA LA DIFFERENZA

Nell’offrire servizi e soluzioni, Epson ha sempre operato, e continuerà a farlo, al 100% tramite il canale di vendita. «È quindi fondamentale il rapporto con i partner – afferma Luca Motta – che l’azienda punta a rafforzare sempre più anche nell’ambito della sostenibilità, realizzando insieme soluzioni per soddisfare al meglio le richieste di tutti i segmenti di mercato, dal finance al manufacturing, healthcare e retail, e fare in modo che tutti ne traggano vantaggio, clienti, partner e vendor, in un rapporto win-win-win che è la nostra arma vincente. Mi riferisco nello specifico a soluzioni sostenibili in toto, dai componenti fino al software e ai servizi. I nostri prodotti sono infatti progettati per avere il minor impatto possibile durante l’intero ciclo di vita, grazie a tre fattori: sviluppo e progettazione, metodi di produzione sostenibili, riuso e riciclaggio». Un cerchio virtuoso in cui la qualità e i rapporti di fiducia con partner e fornitori sono aspetti fondamentali per portare valore sul mercato.