PwC Italia punta sul metaverso per il recruiting dei nuovi talenti

PwC Italia punta sul metaverso per il recruiting dei nuovi talenti

PwC Italia, per la prima volta nel nostro Paese, punta sul metaverso per i processi di recruiting. Per entrare in contatto con i professionisti del futuro, l’organizzazione ha infatti scelto come strumento innovativo di selezione proprio il metaverso.

Il fine è attrarre nuovi talenti, reimmaginare i limiti del possibile nella trasformazione digitale HR, migliorare la candidate experience e promuovere una brand image con soluzioni all’avanguardia.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il progetto, in fase sperimentale, consiste in un iter di selezione ibrido, svolto in parte nel metaverso e in parte direttamente nelle sedi PwC. L’esperienza consentirà ai candidati di comprendere in modo realistico come si svolge una giornata di lavoro tipica in consulenza e di interagire e confrontarsi nel concreto, sentendosi liberi di esprimere al meglio le proprie qualità personali e relazionali.

Luca Ruggi, HR Director di PwC Italia spiega: “Abbiamo scelto di portare i nostri processi di assunzione anche sul metaverso perché nell’ultimo anno abbiamo dato il benvenuto a circa 3.000 colleghi, di cui la maggior parte sono brillanti neolaureati provenienti dalle principali università del territorio nazionale. È chiaro che il metaverso risulta a tutti gli effetti uno strumento efficace per entrare in dialogo con le nuove generazioni. Il nostro modello di recruiting, tuttavia, non rende mai preponderante la tecnologia rispetto alle interazioni umane ma ne è complementare e le integra. Sfruttando al massimo le nostre conoscenze e competenze in ambito tecnologico, raggiungiamo con maggior successo il nostro scopo: incontrare i giovani talenti e testare le loro skills, in un ambiente virtuale ma realistico, sottoponendoli a dei veri e propri business case da risolvere. Rappresenta anche un modo per aiutarli ad orientarsi nella realtà lavorativa attraverso una modalità del tutto nuova, decisamente più innovativa ed esperienziale”.

Leggi anche:  Nutanix, la forza dell’IA è nell’integrazione

I candidati potranno entrare nel vivo dei contenuti della selezione lavorando su business case customizzati a seconda delle aree di interesse. Nei prossimi dodici mesi circa il 20% dei candidati parteciperà al progetto pilota di recruiting nel metaverso, avendo la possibilità di accedere ad un processo di selezione ibrido, che renderà la candidate experience unica.

Come avviene la selezione nel metaverso

Una volta indossati i visori, i candidati potranno muoversi in uno spazio virtuale che rappresenta la sede di un cliente fittizio che esporrà le proprie richieste. In questo spazio, utilizzando il joystick, avranno la possibilità di camminare, sedersi, prendere appunti e utilizzare le emoji per esprimere le loro reazioni.

I professionisti delle risorse umane lasceranno ai candidati circa 15 minuti per creare il proprio avatar, prendere confidenza con l’utilizzo del tool e per esplorare l’ambiente. Dopo questo primo momento di ambientamento, i candidati si siederanno virtualmente al tavolo per iniziare la riunione con il cliente, impersonato dall’avatar di un collega esperto. Avranno modo di presentarsi esponendo il proprio background e le proprie esperienze, in qualità di membri del team di progetto.

Il cliente chiederà agli intervenuti di presentare una soluzione relativa al business case discusso.

I candidati potranno confrontarsi apertamente sulla risoluzione del caso, preparando al momento una presentazione ad hoc per il cliente, e restituendo la soluzione attraverso la proiezione delle slide realizzate nello spazio virtuale. Terminata l’esperienza di gruppo nel metaverso, si tornerà nella realtà e i professionisti delle risorse umane chiederanno un feedback sulla giornata e sulla modalità di recruiting in modo da testare la candidate experience.

I candidati che avranno superato l’assessment saranno convocati per il secondo step dell’iter di selezione.

Leggi anche:  Data Product Management