Nelle cloud application di Infor c’è anche un MES integrato

Infor: una revisione strategica mirata al cloud
Bruno Pagani, General Manager Infor Italia

L’offerta verticale dell’operatore specialista dell’ERP manifatturiero si basa su due soluzioni tecnologiche complete che mettono a frutto anni di sviluppo e acquisizioni

Nel quadrante degli operatori software ERP spicca Infor, consociata indipendente del gruppo americano Koch Industries, uno dei maggiori conglomerati industriali a livello globale. Nata nel 2002 e cresciuta con la strategia delle acquisizioni – tra le più note quella di Baan, uno dei primi ERP sul mercato – l’ingresso in Koch nel 2020 ha fatto di Infor un punto di riferimento per oltre 65mila enterprise e PMI nel settore industriale dei beni di consumo e dei servizi. «L’attuale assetto societario, forte della solidità di Koch, ci mette ancor più nelle condizioni di ragionare in ottica di medio e lungo periodo, con una strategia che si conferma soprattutto verticale» – afferma Bruno Pagani, general manager di Infor Italia.

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«Ogni aspetto dell’ERP – spiega Pagani – è declinato con soluzioni dedicate per business, focalizzate su tutto ciò che è industriale e con l’obiettivo di portare innovazione ai nostri clienti in termini di agilità, tempi rapidi di implementazione e facile integrazione con altre soluzioni. Questo significa una grande attenzione verso il cliente finale, su cui agiamo sia direttamente sia attraverso la rete dei partner. Con un provisioning in cloud – aggiunge il general manager – che porta indubbi vantaggi in termini di sicurezza e compliance, gestione del contratto, innovazione continua, performance e scalabilità».

CLOUD APPLICATION E INTEGRAZIONE MES

La proposta di “ERP moderno” Infor si basa su due cloud application che sono Infor LN per il manifatturiero discreto e Infor M3 per le industrie di processo come quelle dei settori fashion, food & beverage, chimico e della distribuzione. «L’infrastruttura applicativa si appoggia su una piattaforma AWS che conferisce sicurezza e capacità di portare a bordo altre tecnologie – spiega Pagani – e su di una nostra infrastruttura di operating service composta da Infor OS, in cui possiamo realizzare qualsiasi integrazione verso le applicazioni a contorno o tra le nostre stesse app in funzione delle esigenze operative. A completamento, c’è Infor Birst, il quarto layer, frutto di una recente acquisizione, che è l’ambiente di BI industry analytics attraverso cui andiamo a creare diverse liste sulle cloud suite».

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Nel solo mese di dicembre 2022, Infor Italia ha implementato 10 cloud suite industrial enterprise basate su LN, di cui cinque su clienti nuovi e altrettante a seguito di migrazione dall’onprem al cloud. «Parliamo di una suite che si compone di tutti i moduli di un ERP tradizionale con l’aggiunta di analytics, sviluppati grazie a Infor Birst, e di Infor OS che comprende tutta la tecnologia a corredo, compresi data lake e document management. A seguito dell’acquisizione di Lighthouse Systems conclusa a ottobre 2021 – continua Pagani – siamo in grado di presentarci al mercato come gli unici operatori ad avere una soluzione MES già integrata con il nostro ERP in cloud. Anche il look and feel è moderno, con videate intelligibili e la possibilità per l’operatore di configurare la pagina. Non di minor conto, il time-to-value incrementato da un implementation accelerator e un livello di servizio h24 come logico corollario all’offerta cloud».

I VANTAGGI DELLA NUVOLA

Tema fondamentale, il cloud. «Un passaggio che porta molti vantaggi e pochi paletti, di cui facciamo in modo che le aziende siano consapevoli» – afferma Pagani. «Tra i vantaggi, la possibilità per le aziende di concentrarsi esclusivamente sul proprio business all’interno di una piattaforma SaaS multitenant dove il cliente è responsabile solo dei suoi dati perché di tutto il resto si occupano la piattaforma e il fornitore, realizzando il passaggio da proprietari a fruitori di un servizio sicuro e garantito. Disporre di un’unica versione di software manutenuta da Infor nel cloud significa per i clienti non dovere più occuparsi di migrazioni e avere accesso velocemente alle innovazioni. La migrazione, quando avviene da una precedente versione on premise, è l’ultima». E i paletti? «Nel cloud, il day by day deve essere ispirato a criteri di interesse e successo per l’azienda ma non necessariamente per il singolo utente. Il reparto IT assume un ruolo di analisi dei processi ed è sollevato dalle richieste di adattamento. Questo non significa che non sono possibili sviluppi on top allo standard, le cosiddette customizzazioni, ma che per farle si devono impiegare strumenti tecnologici e linguaggi moderni che le rendano immediatamente intellegibili su tutta la piattaforma cloud» – conclude Bruno Pagani.

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