Apple compra Mira, specializzata in AR

Apple compra Mira, specializzata in AR

AR Mira produce già alcuni modelli di visori economici per la realtà aumentata

Secondo quanto riferito, Apple ha acquistato la startup AR Mira. La società con sede a Los Angeles produce i visori AR per l’attrazione di Mario Kart al Super Nintendo World e ha contratti con l’aeronautica e la marina degli Stati Uniti. Ma non solo: si deve a Mira anche il Mira Prism, il visore AR che funziona con smartphone, lanciato nel 2017. Ovviamente, la mossa non fa altro che alimentare l’ecosistema di Apple nel merito di Vision Pro, il visore annunciato qualche giorno fa alla WWDC 2023. The Verge riferisce che l’acquisizione è stata verificata sull’account Instagram privato del CEO di Mira Ben Taft e che anche Apple lo ha confermato. Non è ancora chiaro quanto Apple abbia pagato per l’acquisizione o quali siano i suoi piani futuri. A quanto pare, la Mela ha coinvolto almeno 11 dipendenti di Mira, con l’ex capo del design Jony Ive che ha consigliato vivamente la mossa.

Secondo quanto riferito, il contratto dell’Air Force di Mira prevede la fornitura del Prism Pro dell’azienda per i piloti della Travis Air Force Base nel nord della California, per consentirli di visualizzare istruzioni sull’equipaggiamento. Parallelamente, gli occhiali AR creati per Nintendo World ritraggono i personaggi virtuali e le animazioni del gioco per far sentire le persone come se fossero all’interno del classico titolo di corse Mario Kart. Nel suo hands-on del 2017 con il Mira Prism, Devindra Hardawar di Engadget ha trovato il dispositivo basato su telefono sorprendentemente coinvolgente per il suo prezzo (rispetto a quell’epoca). Difficilmente Mira sarà coinvolta nella produzione dei Vision Pro ma non è da escludere che i suoi ingegneri possano essere interpellati per la realizzazione della versione economica dei visori di Apple, i Vision, che però non vedremo prima di un paio di anni. Entro il 2024 infatti, i Vision Pro dovrebbero essere lanciati in più mercati al mondo, con la declinazione per la massa pronta agli scaffali solo l’anno successivo, nel 2025.

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