Emanuele Grimaldi, AD di Grimaldi Group e presidente dell’International Chamber of Shipping
Emanuele Grimaldi, AD di Grimaldi Group e presidente dell’International Chamber of Shipping

Emanuele Grimaldi, AD di Grimaldi Group: «Sviluppo e competitività passano attraverso una logistica avanzata, sostenibile e integrata»

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Il Made in Italy produce eccellenza. Ma questa eccellenza è fatta di materie prime che alimentano il processo di produzione, e di prodotti fisici che per raggiungere i clienti devono viaggiare in tutto il mondo, rispettando standard altissimi di qualità e sicurezza, tempi di consegna rapidi, e costi per restare competitivi sul mercato internazionale. La logistica svolge un ruolo chiave nel garantire che i prodotti italiani raggiungano i mercati in modo efficiente e sicuro, contribuendo così alla reputazione e al valore del Made in Italy nel mondo. Le supply chain globali che si basano su scambi internazionali marittimi si modificano e si accorciano. Lo spostamento sul trasporto marittimo a corto raggio permette di ridurre l’impatto ambientale, soprattutto se accompagnato da una intermodalità sostenibile.

ll rapporto tra Made in Italy e logistica

La logistica, come insieme delle attività che coinvolgono il trasporto, lo stoccaggio, la gestione delle scorte e la distribuzione dei prodotti, rappresenta un asset strategico fondamentale per la competitività e la riuscita delle imprese italiane del Made in Italy dal fashion al design, dal food alla meccanica di precisione.

Per il sesto anno consecutivo, ALIS, il network italiano per la Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, ha riunito a Manduria (Ta) istituzioni, operatori e imprese del sistema della portualità e della finanza per fare il punto sulla crescita del settore, le politiche del Sud, le nuove sfide ed opportunità per le imprese e lo sviluppo del nostro Paese. Padrone di casa Bruno Vespa, tra gli ulivi, i vigneti di Primitivo e i muretti a secco di Masseria Li Reni. Parole chiave: concorrenza, sostenibilità e sviluppo euro-mediterraneo. Alla presenza di Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, l’ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale delle Capitanerie di Porto, e di otto presidenti delle Autorità di Sistema Portuale: Athanasios Porfiris (porto greco di Igoumenitsa), Andrea Agostinelli (Mar Tirreno Meridionale e Ionio), Andrea Annunziata (Mar Tirreno Centrale), Fulvio Lino Di Blasio (Mar Adriatico Settentrionale), Francesco Di Sarcina (Mare di Sicilia Orientale), Pino Musolino (Mar Tirreno Centro Settentrionale), Ugo Patroni Griffi (Mar Adriatico Meridionale) e Sergio Prete (Mar Ionio).

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Emanuele Grimaldi, AD di Grimaldi Group e presidente dell’International Chamber of Shipping insieme a Edoardo Rixi
Emanuele Grimaldi, AD di Grimaldi Group e presidente dell’International Chamber of Shipping insieme a Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti intervistati da Bruno Vespa – Masseria Li Reni Manduria (Ta)

L’Italia al centro del Mediterraneo

«L’Italia ha un ruolo strategico nello sviluppo dei traffici marittimi euro-mediterranei. I tedeschi sono entrati nel porto di Trieste prima dei cinesi. Il corridoio Scan-Med da Helsinki a Malta per collegare il Mar Baltico al Mediterraneo è l’ultima occasione. ll futuro del Made in Italy non può prescindere da una logistica moderna e dall’intermodalità potenziata dall’intelligenza artificiale per la gestione e la sicurezza. Le merci viaggiano su ferro, gomma, mare. Bisogna mettere a terra le infrastrutture per sviluppare un’operatività efficiente e nuova cultura del trasporto e della logistica integrata» – spiega Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group e presidente dell’International Chamber of Shipping, sottolineando l’importanza della formazione e dell’innovazione tecnologica davanti al vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis e a Mauro Risi, head of Sustainable B2B Opportunity Identification and Definition di ENI.

L’ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale delle Capitanerie di Porto e Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia
L’ammiraglio Nicola Carlone, comandante generale delle Capitanerie di Porto e Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia

«I traffici di merci e persone sono un tema critico dal punto di vista, economico, energetico e della sicurezza» – spiega Mauro D’Attis. «Passiamo dalle segnalazioni di operazioni sospette, aumentate esponenzialmente negli ultimi anni, come versamenti o prelievi, all’utilizzo delle nuove tecnologie da parte delle mafie. Abbiamo a che fare con mafie internazionali che sfruttano diversi network importanti, attraverso nuovi strumenti come gli NFT e la cripto valuta, con certificati di autenticità. Credo che l’attività del legislatore dovrà essere molto permeata da attività di intervento normativo, per contrastare le mafie ad un altro livello in cui si sono inserite, quindi fare i conti con queste realtà rinnovate».

Sul fronte della transizione energetica, la sfida della logistica impegnerà molti attori: chi produce e distribuisce i vettori energetici, chi sviluppa le nuove tecnologie e chi utilizza le infrastrutture logistiche e produttive «Oggi, non abbiamo la soluzione» – ammette Mauro Risi. «Abbiamo un’esperienza pluriennale nella lavorazione dei bio-carburanti avanzati. Eni ha convertito con una tecnologia proprietaria due raffinerie in impianti-bio, prima a Venezia e poi a Gela, e ne seguiranno altri. Vogliamo traguardare una produzione di oltre tre milioni di tonnellate per il 2025 e di cinque entro il 2030. Ma crediamo anche nelle altre soluzioni per sviluppare l’utilizzo di carburanti sostenibili, alternativi a quelli tradizionali, principalmente sulle navi, come la filiera idrogeno e ammoniaca blu e green, la cattura a bordo della CO2, il metanolo rinnovabile che può rappresentare un’altra opzione per il futuro del commercio intermodale».

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Sostenibilità e innovazione

«Sostenibilità e innovazione digitale sono le sfide più importanti che abbiamo davanti» – continua l’AD Emanuele Grimaldi. Non solo. «Bisogna dare la possibilità a vari imprenditori di investire nei porti ed avere degli spazi necessari e le banchine per erogare servizi alle imprese. Non è normale che a un operatore si dia la possibilità di avere concessioni che ledono le attività dei diretti concorrenti, come sta accadendo a Genova e Livorno dove si stanno configurando abusi di posizione dominante». Parlando di continuità operativa – Grimaldi sottolinea che – «durante la pandemia sono stati i marittimi ad assicurare la business continuity dei rifornimenti, esponendosi a rischi importanti, senza ricevere il giusto riconoscimento da parte di molti governi. Senza di loro sarebbe stato il caos». E sull’importanza della formazione professionale ribadisce: «La carriera del marittimo si sta evolvendo insieme agli sviluppi tecnologici delle navi e dei carburanti e, grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ci saranno nuove opportunità e ci sarà ancor più bisogno di marittimi, cadetti, ufficiali ed ingegneri preparati e specializzati».

Investire nell’intermodalità

«Investire nell’intermodalità significa apportare benefici diretti ai cittadini, alle famiglie e alle imprese in termini ambientali, economici e sociali» – spiega Guido Grimaldi, presidente di ALIS.

Secondo la recente analisi del Centro Studi ALIS in collaborazione con Intesa San Paolo ed SRM, grazie all’utilizzo di mare e ferro rispetto al trasporto tutto strada, i soci ALIS sottrarranno e trasferiranno nel 2023 in Italia e dall’Italia verso l’Europa: 6 milioni di camion dalle strade, pari a oltre 143 milioni di tonnellate di merci, generando un abbattimento di oltre 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, con un risparmio stimato di oltre 7 miliardi di euro per famiglie e cittadini grazie al trasporto intermodale.

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Sul sostegno alle imprese virtuose operanti nell’intermodalità, Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale di ALIS sottolinea che – «il Marebonus rappresenta una straordinaria occasione di crescita e di sviluppo e dobbiamo fare di tutto per non perdere i fondi del 2022».

Il cosiddetto Marebonus, approvato dalla Commissione Europea, ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato dell’UE, vale 125 milioni di euro in 5 anni e durerà fino al 31 dicembre 2027, va nella direzione del riconoscimento dell’importanza dell’intermodalità. «Tuttavia – spiega Guido Grimaldi – la misura meriterebbe uno stanziamento di fondi aggiuntivo. In ogni caso, il Marebonus non può e non deve continuare a subire ritardi nei pagamenti a danno delle aziende di autotrasporto operanti nell’intermodalità e, di conseguenza, dell’intero settore». Per uno sviluppo sostenibile delle imprese risultano molto utili anche finanziamenti agevolati e strumenti finanziari realizzati con gli istituti bancari, come il Progetto Basket Bond ALIS avviato recentemente al fine di collaborare al processo di innovazione, potenziamento e trasformazione del comparto logistico. «Ci auguriamo – auspica Guido Grimaldi – che anche il Governo possa supportare sempre più la crescita delle imprese e mostrarsi sempre più sensibile nel sostenere un rating di filiera e di sostenibilità che vada nella direzione di riconoscere e, di conseguenza, valorizzare le aziende maggiormente virtuose».