Antonio Falvo, alfiere rock della mobilità

Antonio Falvo, alfiere rock della mobilità

Antonio Falvo, responsabile dell’area Tecnologie della Direzione centrale di Roma Servizi per la Mobilità. Spirito rock e no-code. «La barba è una responsabilità»

Roma, la Città Eterna, affronta costantemente la sfida di un trasporto più efficiente e sostenibile. Dietro alle soluzioni di rilancio e rigenerazione della mobilità nella capitale, c’è il lavoro di Antonio Falvo, responsabile dell’area Tecnologie della Direzione centrale di Roma Servizi per la Mobilità.

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Nato a Cosenza il 10 dicembre 1970, Antonio è cresciuto respirando l’aria della Calabria, ma ha trovato a Roma la sua vera casa. Con una laurea in Economia e Commercio e una specializzazione in Economia e Politica dei Trasporti, ha coniugato la sua passione per la velocità, l’ambiente con l’innovazione al servizio di un settore cruciale: «La mobilità è il cuore pulsante di una città». Per Antonio, il lavoro è importante, ma non è tutto. La lettura, i viaggi in moto, il bricolage rappresentano una parte importante della sua vita.

La passione per i libri, ereditata dai genitori insegnanti, insieme alla curiosità di conoscere il mondo. Quella per il legno, dal professore di Educazione tecnica della scuola media. «Quando lavori il legno, senti una connessione con la materia». Spirito di libertà, stupore e responsabilità convivono in Antonio come in una ballata dei Pearl Jam. Poliedrico e intuitivo. Nessuna etichetta. Animo No-code. Praticamente, “un uomo fortunato che può contare sulle sue mani”. Anche la passione per la moto e l’avventura coincidono.

Il mototurismo è uno stile di vita. La barba, una dichiarazione. Antonio alterna viaggi ed escursioni giornaliere alla scoperta di angoli nascosti in giro per l’Italia. Ma ci sono anche momenti in cui Antonio ama godersi il dolce far niente, a ritmo di rock. Il trekking gli permette di fuggire dalla frenesia della città e di immergersi nel silenzio della natura. Tra una passeggiata in montagna e una pedalata in bicicletta, Antonio segue anche la Formula 1 e la Moto GP. Squadra del cuore, la Juventus. «Scelta difficile per un calabrese che vive a Roma». Quando è il momento di staccare completamente la spina, si immerge nell’esperienza del viaggio e nella dimensione della famiglia per creare ricordi speciali con le persone veramente importati della sua vita. Sempre al suo fianco, Mina, vivace meticcio di tre anni. «Compagna inseparabile di avventure».

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Famiglia e lavoro

«Anche se reperibile per il tipo di lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, la mia giornata non lavorativa è suddivisa tra famiglia e hobby. Mi piace molto fare bricolage e lavorare il legno. È una passione che è nata quando ero alle scuole medie, lavorando durante il periodo estivo nella falegnameria del professore di tecnologie. Leggere e viaggiare sono due aspetti da sempre presenti nella mia vita, ereditati da genitori insegnanti e grandi amanti dei viaggi».

Il massimo dell’avventura

«Sono motociclista dall’età di 10 anni, anche se non per strada logicamente. Appena possibile faccio mototurismo, alternando viaggi estivi ed escursioni giornaliere. Ma amo anche non fare alcunché, insomma oziare, ascoltando buona musica rock. Questo dolce far niente mi consente di rilassarmi veramente e staccare, anche se poco, da tutto e da tutti».

Sport e attività fisica

«Negli ultimi anni, mi sono avvicinato al trekking, disciplina che mi permette di scappare dalla quotidianità della vita in città. Lo pratico solitamente da autunno a primavera, insieme ad amici e tramite associazioni che organizzano escursioni. Mi piace andare in bicicletta e, almeno tre volte la settimana, alterno palestra e nuoto. Seguo sempre di meno lo sport: se capita la Formula 1, la Moto GP e il calcio. La mia squadra del cuore è da sempre la Juventus: difficile scelta per un calabrese che vive a Roma».

Le vacanze come scoperta

«Ogni vacanza è benvenuta, e quindi non ho preferenze particolari, né di tipologia né di luogo. Solo due condizioni: deve essere itinerante e il mio cane deve essere sempre con me. Di solito faccio le due settimane canoniche estive e mi ritaglio diversi weekend lunghi durante l’anno. Se possibile, in primavera, cerco di trovare spazio da dedicare a un viaggio all’estero con l’intera famiglia».

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Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum