Data To Value, via ai lavori

Dal modello “Value Based Data Governance” nascono due team di confronto

Si è svolto a Reggio Emilia – alla presenza di circa 150 professionisti di oltre 30 aziende e diversi settori industriali – l’incontro Data To Value, primo evento italiano interamente dedicato ai metodi e modelli per calcolare il valore economico degli asset informativi nei bilanci aziendali. Durante il workshop – organizzato dalla software house Irion nella sede storica e sito archeologico del Gruppo Credem, Palazzo Spalletti Trivelli – è stata presentata la nuova community dedicata alla Data Valuation e i due relativi gruppi di lavoro. Il primo con focus sulla Governance, dalla Program Valuation (valorizzare l’intero presidio) alla Project Valuation (calcolare il valore dei singoli progetti di governo dei dati); il secondo sulla Analytics Evaluation, tra cui Advanced Analytics e AI. Per il futuro sono previste iniziative sui temi Data Culture, Monetization e AI Governance.

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«I dati sono la nostra materia prima – ha raccontato il vice chief operating officer di Credem, Ettore Corsi – all’inizio nel Gruppo si occupavano di data governance solo 7 persone, adesso sono 190. Per attrarre interesse in azienda e investimenti, occorre ragionare come per gli altri progetti: il valore dei dati non può essere più solo raccontato o immaginato, deve essere misurato; è necessario per mettere in ordine di priorità i progetti e per produrre effetti sul business plan».

«La soluzione è concentrarsi sul bisogno delle persone sul valore che può essere generato per i nostri clienti, per le nostre aziende. Credem ha vinto questa sfida con 3 pilastri: cultura, governo, soluzioni. La nostra community Data Heroes è passata da 50 a 600 persone (10% dell’organico) in soli 3 anni. Quando serve creiamo squadre di scopo o squadre di competenza in base a skill e obiettivi» ha aggiunto Stefano Zoni, chief data & analytics officer di Credem.

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Mario Vellella, domain advisory leader di Irion, ha spiegato come la creazione di un opportuno modello di metadati sia la via maestra per conciliare le informazioni tecniche con quelle indispensabili al business e allineare le reciproche esigenze in azienda. Un lavoro faticoso per il chief data officer senza coinvolgere il CFO per la parte finanziaria, ma anche la gestione rischi (CRO). «Un data product non è una tabella con un altro nome: se non creiamo qualcosa di interessante per un data consumer, falliremo e perderemo potenziali ricavi» sottolinea l’esperto e docente di risk management. Per questo serve un data marketplace, anche per i consumatori interni, che aiuti i colleghi a prendere decisioni o alimentare modelli di intelligenza artificiale.

I co-autori di Value Based Data Governance sono Mauro Tuvo ed Egle Romagnolli (Irion), Stefano Zoni ed Elena Testoni (Credem), Franco Francia (vicepresidente DAMA Italy, chapter italiano dell’associazione mondiale, co-founder FIT Strategy e docente Università MORE). La formula creata per il white paper, disponibile nel sito Irion, permette di calcolare il valore finanziario dei progetti (o programmi) di governo dei dati considerando il valore atteso degli stessi (in base alle “destinazioni d’uso” in azienda), intaccato dai rischi specifici che vengono però mitigati dall’impatto positivo sull’azienda.

 Per informazioni: valuebased@irion.it