La realtà intelligente secondo Adobe

La realtà intelligente secondo Adobe

Adobe Experience Makers Milan è stato l’evento in cui Adobe ha presentato, grazie a testimonianze di clienti e partner, il suo approccio al futuro e all’avvento dell’intelligenza artificiale, applicata alle soluzioni tecnologiche con etica e responsabilità

L’ampia partecipazione all’evento Adobe Experience Makers ha dimostrato ancora una volta l’interesse del pubblico professionale nei confronti di questo appuntamento annuale sull’innovazione e la trasformazione digitale: più che raddoppiate le presenze in sala rispetto allo scorso anno. A moderare l’evento Pepe Moder, giornalista e partner di Imaginars, società specializzata in consulenza e formazione nel campo digitale, insieme alla co-moderatrice Giorgia Fumo, ingegnere, improvvisatrice teatrale e stand-up comedian. L’evento ha ribadito anche nel 2023 la sua vocazione internazionale: il format ha avuto luogo in nove città europee, sottolineando così l’importanza dell’Adobe Experience Makers.

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L’alternarsi sul palco manager di Adobe e di esperti del settore ha aggiunto valore e credibilità alle numerose testimonianze aziendali presentate sul palco. La padrona di casa, General Manager Adobe Italia, Eva Adina Maria Mengoli ha così esordito: «Nell’edizione 2022 avevamo identificato tre concetti chiave: futuro, fiducia, ecosistema. Quest’anno ha conquistato prepotentemente la ribalta l’Intelligenza Artificiale Generativa che ha superato per interesse tutte le altre tecnologie abilitanti del Web 3.0».

I dati, il carburante dell’intelligenza artificiale, sono stati i protagonisti di una delle ricerche condotte di recente da Adobe e descritta da Francesca Perucchetti, Go to Market Lead e Sales Specialist Manager Adobe Italia, che ha evidenziato come «Le aziende che hanno già fatto scelte strategiche sulla gestione del dato sono pronte a passare ad un livello successivo». L’89% dei CMO (Chief marketing officer), secondo la ricerca, si affiderà all’IA per supportare i propri target di crescita. «Quindi nei prossimi 5 anni tutte le interazioni tra brand e consumatori cambieranno pelle. L’Intelligenza Artificiale si porrà come vero co-pilota verso i leader aziendali; questo ci conforta nella scelta di investire su Adobe Sensei e Adobe Firefly, tecnologie basate appunto sull’IA Generativa».

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Adobe non si limita ad offrire ai suoi clienti il potenziale dell’IA ma la declina all’interno delle sue soluzioni rendendola efficiente, controllabile e tracciandone l’impatto lungo tutta la content supply chain. Eva Adina Maria Mengoli ha poi aggiunto che «tutte le soluzioni Adobe rispettano i criteri per i Diritti d’Autore ed il Copyright, punto cruciale della generazione di asset con le GenAI e oggetto di numerosi casi di discussione giuridica negli ultimi tempi. A rafforzare questa posizione, Adobe è membro fondatore della Content Authenticity Initiative (CAI), il cui scopo è quello di definire le regole per la tutela delle opere dell’ingegno e della creatività».

La voce dei professionisti del settore

Particolarmente interessanti sono stati gli interventi di keynote speakers di rilevanza internazionale, a partire da Giuseppe Stigliano, Global CEO, Spring Studios, che, forte di un’esperienza variegata e sempre ai vertici di agenzie di comunicazione internazionali ha sottolineato come questa tecnologia possa davvero essere un game changer, grazie alla sua semplicità di adozione e utilizzo. Il suo stesso collegamento, in diretta da Londra, è stato un evento nell’evento: grazie al supporto di Reply, partner di Adobe, lo speaker è apparso tridimensionalmente all’interno dell’Holobox, un vero e proprio proiettore olografico in grandezza naturale.

Degni di nota sono stati inoltre gli spunti di Lydia Mendola, Partner dello Studio Legale Portolano-Cavallo, che ha evidenziato come questa tecnologia non sia scevra di aree grigie: a partire dalle modalità di feeding che richiedono un trattamento dei dati nel pieno rispetto della privacy, per arrivare alle tematiche di protezione del copyright, sia in entrata che in uscita. Altrettanto importanti i temi della liability nell’utilizzo degli output e dei bias generati delle AI e le implicazioni legali che da questi possono derivare.

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Sullo stesso tema, ma da un punto di vista differente, è intervenuta anche Shalini Kurapati, CEO & Co-Founder di Clearbox AI Solutions, una startup italiana di base a Torino. L’essenza del suo pensiero si può condensare nell’importanza che deve assumere il processo di gestione del dato, a partire dalla fonte per arrivare alla generazione di un output. Senza un approccio strutturato e ben governato il rischio di errore è in agguato.

I partner, i clienti e le soluzioni Adobe

Gli speech e le tavole rotonde successive hanno dato la possibilità di apprezzare l’efficacia delle soluzioni di Adobe su più mercati e ambiti di applicazione: dall’ecommerce B2B di DAB Group, all’ottimizzazione delle campagne di Eurobet, fino ad arrivare a progetti di profonda  trasformazione digitale grazie ad Adobe Experience Manager, implementato con successo da Enel e Eni, passando dall’esperienza cliente nel mercato bancario di banca Widiba e dei trasporti con FSTechnology. Non ultime le testimonianze della farmaceutica Chiesi Group, di Prada Group e di Costa Crociere, particolarmente interessanti per gli spunti evidenziati nei processi di gestione del dato quale elemento cruciale per il decision making.

La spinta tecnologica di Adobe

Le presentazioni offerte da esperti Adobe e riguardanti le caratteristiche delle soluzioni basate sulle nuove tecnologie hanno dato uno spaccato delle strategie dell’Azienda sul mercato. Come commenta Francesca Perrucchetti, Go to Market Lead & Sales Specialist Manager Adobe Italia: «Il motore della nostra offerta oggi è la piattaforma Adobe Experience Platform, un motore intelligente in grado di integrarsi nativamente con tutte le altre tecnologie all’interno del portfolio Adobe».

A questo si aggiunge Sensei, l’intelligenza artificiale generativa incorporata in tutte le piattaforme Adobe. «Mentre per diversi player di mercato l’intelligenza artificiale generativa è stata una novità, per Adobe non è stata altro che la conferma che la strada intrapresa ormai da diversi anni, con Adobe Sensei e oggi con l’introduzione di Adobe Firefly, sia stata quella giusta», commenta Eva Adina Maria Mengoli.  «Nel giro di 5 anni», ha proseguito «le interazioni tra brand e clienti cambieranno completamente pelle e la Gen AI diverrà un vero e proprio co-pilota nell’affrontare al meglio questa trasformazione».

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In chiusura la General Manager, nel ringraziare gli ospiti, le aziende, i Partner e gli speaker ha dato appuntamento a quello che ormai è diventato un’istituzione nel panorama degli eventi di frontiera della trasformazione digitale in Italia: l’Adobe Experience Makers Milan 2024.