SAS Viya, l’alleato per le decisioni basate su AI e Advanced Analytics

SAS Viya, l’alleato per le decisioni basate su AI e Advanced Analytics

SAS ha riunito a Milano i professionisti dell’innovazione italiana, in uno scenario in cui cresce l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende

Le principali tendenze in ambito analytics e AI sono state al centro dell’incontro organizzato da SAS a Milano perché, come ha dichiarato Mirella Cerutti, Regional Vice President di SAS, «l’innovazione può cambiare le nostre aziende. In questo momento di grande trasformazione digitale le imprese hanno bisogno di portare creatività, ma anche razionalità, all’interno delle proprie strutture». Lo dimostrano anche i risultati che emergono dalla recente CIO Survey di NetConsulting cube, che ha coinvolto circa 100 tra i più importanti CIO italiani. Cybersecurity, soluzioni di Advanced Analytics, Data infrastructure e di intelligenza artificiale rappresentano le principali aree tecnologiche di investimento delle aziende italiane.

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«Si sta passando da una fase di accelerazione digitale estensiva, che ha caratterizzato il periodo pandemico, a una fase di accelerazione consapevole e quindi più selettiva e pianificata», dichiara Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube. Dai dati della survey emerge che la Data Strategy è prioritaria nelle strategie aziendali e che AI e Big Data faranno da driver alla crescita del mercato in Italia, almeno fino al 2026.

«Purtroppo, l’aumento del gap di competenze nelle aree tecnologiche innovative è un problema rilevante nell’era della digitalizzazione – sottolinea Capitani. «La mancanza di figure adeguate rappresenta quindi una sfida significativa nel processo di adozione delle tecnologie. E il tempo tra il dire e il fare è sempre più breve».

Tra gli ospiti all’evento, che ha richiamato un folto numero di partner e clienti SAS, Federico Aguggini, Head of AI Transformation Office di Intesa Sanpaolo, Annamaria Muraro, Head of Statistics and Data Management di Chiesi Group,  Sergio Novelli, CIO di Agos, Pietro Pacini, Direttore Generale di CSI Piemonte, Gabriele Provana, Head of Governance & Strategy di Eni Digital IT ed Enrica Vaccarino, Advanced Reliability & Analytics Senior Manager di Iveco Group, che hanno illustrato le loro esperienze in tema di intelligenza artificiale.

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I vantaggi di SAS Viya

L’approccio attuale di SAS si focalizza sulla volontà di portare sul mercato una piattaforma in grado di coprire il ciclo di vita analitico e decisionale aziendale attraverso l’intelligenza artificiale. «Questo ciclo comprende quattro step fondamentali: la gestione dei dati, lo sviluppo di modelli analitici, il controllo dei modelli analitici in produzione e, ultimo, ma non meno importante, il processo decisionale», spiega Angelo Tenconi, Senior Director Technology EMEA di SAS. Performance, produttività, affidabilità sono i 3 vantaggi di SAS Viya, la piattaforma di IA che è il fiore all’occhiello dell’azienda. Su questa piattaforma orizzontale, nel corso del tempo sono state sviluppate soluzioni di business verticali per specifici ambiti di attività, come l’IoT, la prevenzione delle frodi, l’antiriciclaggio, il risk management, il credit lifecycle, il marketing e l’intelligenza artificiale generativa.

«L’uso dell’IA non è nuovo; in passato, veniva impiegata per migliorare un processo o un’azione, mentre oggi l’IA ha la capacità di generare qualcosa di completamente nuovo. Un potenziale che può apportare vantaggi significativi anche nei processi aziendali, anche se ancora oggi le aziende si stanno approcciando all’IA con curiosità ma anche con cautela. Permane infatti una certa diffidenza soprattutto per quanto riguarda i temi legati alla data privacy», spiega Tenconi.

«È molto importante comprendere che l’IA generativa opera sui dati e sulle informazioni esistenti e che l’elemento creativo deve essere introdotto dall’intelligenza umana», sottolinea Capitani. Una svolta potrebbe arrivare dall’utilizzo dei cosiddetti «dati sintetici che, generando nuovi dati artificiali, permettono un approccio più attento alla privacy nei processi di sviluppo degli algoritmi», conclude Tenconi.