Media & Intrattenimento: i consumatori prediligono semplicità e convenienza

Media & Intrattenimento: i consumatori prediligono semplicità e convenienza

Secondo il rapporto di AlixPartners 2024 Media & Entertainment Industry Predictions, sono cinque le principali tendenze che emergeranno il prossimo anno, mentre la crescita complessiva dello streaming rallenta e la disponibilità a pagare per i contenuti premium raggiunge il massimo

Il settore dei media e dell’intrattenimento si sta preparando a una nuova ondata di cambiamenti nel 2024, poiché piattaforme, reti digitali e canali si contenderanno una quota della spesa dei consumatori e quella pubblicitaria. È quanto emerso dal rapporto 2024 Media & Entertainment Predictions di AlixPartners, società globale di consulenza.

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I consumatori, frustrati da una complessa rete di servizi di streaming e di opzioni di programmazione, probabilmente si orienteranno verso modelli di distribuzione semplificati, continuando ad allontanarsi dall’offerta delle pay TV. Gli spettatori preferiscono lo streaming, ma sono sopraffatti dalla proliferazione delle piattaforme, dall’aumento dei prezzi e dalle molteplici fonti di fatturazione. Secondo il rapporto di AlixPartners, 2024 Media & Entertainment Predictions, nel 2024 la “competizione di offerte integrate di streaming” si intensificherà.

Oggi, secondo il rapporto, i consumatori possono risparmiare tra il 20% e il 50% con i servizi di streaming in bundle rispetto a quelli à la carte. Per soddisfare la domanda di offerte più economiche e maggiore trasparenza, gli operatori dovranno introdurre nuovi prodotti all’interno degli abbonamenti offerti, perseguire partnership cross-brand e prendere decisioni strategiche sulla sostenibilità a lungo termine dei modelli di pay TV. Si stima che entro il 2028 i bundle costituiranno un quarto degli abbonamenti globali.

Gli inserzionisti, nel frattempo, si sono allontanati dai modelli di spesa pre-pandemia, adottando invece un ritmo più misurato. Nei prossimi tre anni, il mercato pubblicitario globale si assesterà su un CAGR modesto, pari al 5%, ma la spesa non sarà distribuita in modo uniforme. Secondo le previsioni del rapporto, la spesa per i canali tradizionali rimarrà contenuta e gli inserzionisti preferiranno le piattaforme digitali.

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Secondo AlixPartners in questo panorama, il consolidamento è inevitabile. “Il mercato – oggi affollato, con oltre 80 operatori streaming a livello globale – sarà regolato da un modello “winner-take-most”, in cui saranno quattro o cinque operatori a prevalere” afferma Piero Masera, core team europeo del settore Media e dell’Intrattenimento. “Il dealmaking complessivo sarà rallentato dal controllo normativo e dalla restrizione dei mercati dei capitali. Tuttavia, i carve-out esistenti nei media tradizionali guideranno l’attività di M&A”.

Dal rapporto di AlixPartners emergono 5 previsioni per l’andamento del settore nel prossimo anno:

  1. La distribuzione all’ingrosso favorirà la crescita degli abbonati ai servizi di streaming.

La moda di “emulare Netflix” della fine degli anni 2010 è finita. Ora gli operatori e gli streamer si stanno avvicinando nella ricerca di un sostituto a lungo termine per il modello della pay TV.

  1. L’intelligenza artificiale sta sconvolgendo il panorama operativo e competitivo.

L’intelligenza artificiale ha il potenziale di migliorare il processo creativo e la user experience, ma l’integrazione dipende dal livello di cambiamento che consumatori, scrittori, talenti e produttori consentono. Gli esseri umani rimarranno al timone, ottenendo un vantaggio grazie all’uso deliberato dell’IA generativa.

  1. La spesa pubblicitaria è in moderata ripresa, ma è probabile una crescita a una sola cifra.

Sebbene negli ultimi mesi si sia registrato un ritorno alla crescita, le prospettive sono sostenute dalla volatilità. Gli inserzionisti destineranno il budget ai canali digitali, compresi i social media, la ricerca, lo streaming video e la vivace categoria della TV connessa, determinando una realtà difficile per gli operatori tradizionali. L’analisi stima una riallocazione di circa 10-20 miliardi di dollari verso il digitale da TV, stampa e radio.

  1. Il controllo normativo e l’elevato costo del capitale influenzano le fusioni e le acquisizioni.

I tassi d’interesse elevati persisteranno anche nel 2024, e rappresenteranno un notevole ostacolo nell’ottenere finanziamenti. Secondo il rapporto, anche le azioni normative volte a limitare le pratiche anticoncorrenziali sono destinate a intensificarsi, con conseguente blocco delle operazioni. Tuttavia, nell’immediato, i media legacy imporranno attività di consolidamento e carve-out.

  1. Questo sarà un anno di reinvenzione e di reinvestimento nell’informazione locale.

Nei prossimi 12 mesi ci si aspetta una trasformazione e un rinnovamento, con reti e outlet che si concentreranno su una programmazione di alta qualità, pertinente e coinvolgente.

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“Il modello di business dei media tradizionali sta soffrendo da diversi anni. Infatti, tutti le principali emittenti in Italia, tra cui la Rai, Mediaset e Sky, si stanno trasformando, ripensando la propria strategia e la propria offerta commerciale. Chi non sarà in grado di evolversi rischierà di perdere quota di mercato” ha dichiarato Edoardo Persenda, referente italiano per il settore dei media e dell’intrattenimento di AlixPartners e senior vice president dell’azienda. “I media e l’intrattenimento sono maturi per un’evoluzione con una maggiore enfasi sui contenuti iper locali e personalizzati per favorire una maggiore connessione nelle comunità locali”.

“In questa logica” continua Piero Masera “diventa sempre più critica sviluppare una competenza interna di digitalizzazione del business, con una monetizzazione più sofisticata dei dati che permetta non solo di meglio personalizzare i contenuti, ma anche di sviluppare nuovi modelli di advertising e quindi nuove linee di fatturato”. Per massimizzare la monetizzazione dei dati i best in class stanno lavorando principalmente su leve come:

  • Targeting: aumentando il valore del singolo spot, attraverso il miglioramento delle capacità di indirizzare target sempre più profilati
  • Measurement & Attribution: sviluppando un maggiore commitment sui risultati, attraverso migliori capacità di realizzare metriche di performance e di reporting
  • Pricing: ottimizzando la gestione degli inventari degli spot di advertising, una più strutturata strategia di pricing e dei processi di acquisto
  • Sales Model: preparando la struttura di vendita per la commercializzazione di nuove offerte
  • Content Customization: aumentando la fedeltà dei sottoscrittori attraverso migliori programmazioni e sviluppo di contenuti più personalizzati
  • Data Resale: Generando fatturati incrementali, attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo della base dati disponibile, nel rispetto dei vincoli regolamentari e della sensitività dei clienti“
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Le leve di cui sopra richiedono un significativo aumento degli investimenti soprattutto nell’area digitale. Pertanto, secondo Edoardo Persenda “per sviluppare e massimizzare il valore dell’azienda è necessario analizzare congiuntamente la profittabilità e l’allocazione del capitale investito per linea di business, al fine di generare dati ed informazioni aggiuntive necessarie per definire la strategia di medio termine. Alcune linee di business potrebbero risultare profittevoli ma non abbastanza per far fronte al costo del capitale, e quindi contribuire negativamente alla creazione di valore”.