Che succede ai Vision Pro? Gli acquirenti restituiscono i visori di Apple

Mark Zuckerberg denigra ancora gli Apple Vision Pro

Aumentano i malcontenti sui social media, soprattutto per la mancanza di comfort nell’indossare il dispositivo

Per alcuni acquirenti di Apple Vision Pro, la luna di miele è già finita. Non è un caso che negli ultimi giorni si sia verificato un aumento sui social media da parte dei possessori di Vision Pro che hanno dichiarato di voler restituire i loro gioiellini da 3.500 dollari. Apple permette di restituire qualsiasi prodotto entro 14 giorni dall’acquisto e, per la prima ondata di acquirenti di Vision Pro, pare che la possibilità sia diventata reale per molti. Tra i motivi più citati per il dietrofront c’è il comfort, o meglio, l’assenza di questo. Le persone affermano che il visore provoca mal di testa e scatena la chinetosi, un disturbo neurologico che alcuni individui provano in seguito a degli spostamenti ritmici o irregolari del corpo. Il peso del dispositivo e il fatto che la maggior parte di esso sia a caricamento frontale sono parte del problema. Parker Ortolani, product manager di The Verge, ha riferito che l’uso del dispositivo potrebbe averli causato la rottura di un vaso sanguigno negli occhi. Almeno un’altra persona ha notato di aver avuto un’esperienza simile.

Ciò non sorprende. Ogni corpo umano è unico, il che è un problema quando si scala la produzione di dispositivi indossabili per il mercato di massa. Il comfort viene inevitabilmente sacrificato e colpisce le persone in modo sproporzionato. Con gli smartwatch, spesso la questione si riduce alle dimensioni e al peso della cassa rispetto al polso. Per gli occhiali e i visori, avere un ponte nasale basso può significare che il dispositivo scivola via dal viso o non riesce a bloccare adeguatamente la luce. Ma l’hardware non è l’unico problema. Un’altra lamentela comune è che Vision Pro non offre una produttività sufficiente rispetto al prezzo.

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Un utente ha notato su Threads che guardare gli schermi gli faceva venire le vertigini, con il dispositivo che non era applicabile al lavoro. Un altro ingegnere ha scritto sulla piattaforma di social media X che “l’esperienza di codifica non è riuscita a convincerlo” e i problemi di concentrazione hanno causato rallentamenti. È difficile dire in che modo questo sottoinsieme di primi utilizzatori avrà un impatto su Vision Pro in futuro. Molte persone che hanno affermato che avrebbero restituito il dispositivo hanno anche notato che sarebbero ansiose di provare un Vision Pro di seconda generazione. Altri hanno sottolineato che il problema non è tanto la tecnologia quanto la mancanza di un’app killer. È anche difficile dire quanto sia diffuso questo fenomeno. Anche se questi utenti parlano sui social media, non c’è una metrica precisa del tasso di rendimento effettivo o di quali siano le aspettative interne di Apple per i suoi Vision Pro.