Ambiente e sostenibilità digitale, gli italiani sono pronti?

Ambiente e sostenibilità digitale, gli italiani sono pronti?

Gli utenti più tecnologici adottano più facilmente strumenti green. I risultati della nuova ricerca “La sfida della Sostenibilità Digitale: Environment” realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale

Dall’uso di sensori che monitorano la qualità dell’aria fino all’intelligenza artificiale per ottimizzare l’uso delle risorse, l’innovazione tecnologica sta trasformando il nostro modo – e le nostre possibilità – di approcciare i problemi ambientali. Tutto, però, passa dalla consapevolezza e dalla capacità delle persone di riconoscere il potenziale di questi strumenti, e di adottarli per contribuire alla creazione di un futuro più sostenibile.

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È proprio su questo che si concentra la nuova ricerca “La sfida della Sostenibilità Digitale: Environment” realizzata dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, mostrando non solo come gli italiani percepiscano le nuove tecnologie per l’ambiente e quanto siano orientati a utilizzarle, ma anche quanto queste percezioni e orientamenti possano variare in base ai diversi contesti: in particolare, tra i cittadini residenti nei grandi o nei piccoli centri del nostro territorio. Tra gli ambiti in cui la tecnologia può offrire il suo migliore contributo, con un impatto positivo sull’ambiente, c’è quello della raccolta dei rifiuti. In questa direzione, dalla ricerca emerge come per il 73% degli intervistati la tecnologia garantisca una migliore gestione della raccolta: il dato resta elevato tanto nei piccoli (71%) quanto nei grandi centri (74%), suggerendo una crescente consapevolezza dell’importanza delle tecnologie digitali per migliorare l’efficienza e l’efficacia in questo campo.

Inoltre, tanto nei grandi (74%) quanto nei piccoli centri (72%), i dati della ricerca mostrano un ampio consenso circa l’efficacia delle tecnologie digitali e dell’AI applicate all’automazione domestica per il miglioramento dei consumi energetici: nonostante ciò, si evidenzia come ancora oltre un italiano su quattro – in entrambe le tipologie di contesto – si dichiari scettico riguardo a questo potenziale. Risultano sostanzialmente analoghi, i dati relativi alla percezione dei cittadini rispetto ai benefici ambientali di sistemi più specifici come gli Smart Meter, che consentono di controllare e gestire i consumi energetici domestici, avvertendo quando si sta superando la soglia impostata.

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Tuttavia, passando dalle percezioni all’analisi dei comportamenti effettivi dei cittadini, la situazione cambia. Infatti, sebbene gli italiani riconoscano il potenziale della tecnologia per la raccolta dei rifiuti, gli strumenti già disponibili in questo campo non risultano ancora molto diffusi sul territorio: per esempio, a usare le app per l’assistenza nella raccolta differenziata è ancora poco meno di un italiano su cinque (18%). I risultati, però, mostrano differenze nei livelli di utilizzo tra i residenti dei diversi contesti: infatti, mentre a usarle nei grandi centri è circa un cittadino su quattro (24%), tale rapporto scende a uno su dieci (11%) nei piccoli centri.

Tra gli strumenti più diffusi ci sono gli elettrodomestici intelligenti e gli impianti di riscaldamento e climatizzazione controllabili e programmabili da remoto, usati rispettivamente dal 20% e 19% della popolazione. Il dato si abbassa invece di molto nel caso degli Smart Meter, utilizzati con regolarità soltanto dal 4% dei cittadini intervistati. In ognuno di questi casi, le percentuali d’uso aumentano nelle aree più grandi, per diminuire sensibilmente in quelle di minori dimensioni.

Interessante rilevare che, per tutti gli strumenti esaminati, le maggiori percentuali d’adozione si riscontrano non tra gli utenti più attenti alla sostenibilità, ma tra quelli più digitalizzati. In altre parole, la familiarità con le tecnologie abilita comportamenti più sostenibili più di quanto non faccia lo stesso orientamento verso la sostenibilità. Per affrontare i problemi ambientali occorre agire ora, e con una maggiore consapevolezza e il supporto delle tecnologie ognuno di noi può fare la differenza. La ricerca evidenzia come ci sia ancora molto da fare, ma che con lo sviluppo diffuso di competenze digitali e con la capacità di indirizzarle nel modo più giusto, potremo contare su strumenti avanzati per andare verso un futuro più sostenibile.

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A cura di Fondazione per la Sostenibilità Digitale