Il 55% delle aziende farmaceutiche utilizza l’AI per la progettazione di prodotti e servizi

Il 55% delle aziende farmaceutiche utilizza l'AI per la progettazione di prodotti e servizi

Secondo il rapporto Ascendant di Minsait, il 45% delle aziende del settore utilizza l’IA per la gestione del rischio e la sicurezza informatica e il 36% per il marketing e le vendite

Le aziende farmaceutiche hanno già integrato l’intelligenza artificiale nelle loro attività quotidiane: più della metà (55%) progetta i loro prodotti e servizi, in particolare i farmaci, con l’aiuto dell’IA. La utilizzano anche nelle operazioni specifiche del settore e nelle aree della cybersicurezza, del marketing e dei sistemi. È quanto emerge dall’analisi settoriale del rapporto Ascendant di Minsait (Indra Group) che, con il titolo AI: radiografia di una rivoluzione in corso, analizza il suo grado di adozione nelle aziende private e nelle istituzioni pubbliche.

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Lo stesso rapporto evidenzia le operazioni specifiche in cui le aziende stanno concentrando o concentreranno i loro sforzi sull’uso dell’intelligenza artificiale, tra cui il miglioramento significativo della velocità e dell’accuratezza della scoperta dei composti, la previsione dei risultati delle sperimentazioni cliniche, l’ottimizzazione dei processi di produzione e la gestione intelligente della catena di approvvigionamento.

Inoltre, il 33% delle aziende intervistate sta già applicando l’intelligenza artificiale nell’analisi delle malattie e il 29% nello sviluppo e nella produzione di farmaci. In questo modo, l’intelligenza artificiale funge da calcolatore per i professionisti del settore medico per prevedere se un paziente con diabete svilupperà un’altra malattia o per rilevare se una persona con una malattia cardiaca sta peggiorando. Nella produzione di farmaci, il documento menziona l’installazione di telecamere per la visione artificiale per l’analisi della qualità, tra le altre possibilità.

Il rapporto considera inoltre quattro dimensioni principali per analizzare il grado di maturità delle aziende farmaceutiche nell’adozione dell’intelligenza artificiale, evidenziando la motivazione e l’adozione. Nel primo caso, le organizzazioni esprimono l’eccellenza operativa come obiettivo principale: sette intervistati su dieci cercano di ottenere una maggiore efficienza nelle loro operazioni come leva fondamentale per migliorare la loro competitività. Altre due motivazioni sono il miglioramento del processo decisionale (34%) e il miglioramento dell’esperienza dei clienti e dei cittadini con cui interagiscono (31%). Per quanto riguarda l’adozione, le aree della catena del valore su cui si concentra maggiormente l’attenzione sono le operazioni interne al settore specifico (65%) e l’applicazione dell’IA alla gestione del rischio e alla sicurezza informatica (54%).

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Per quanto riguarda le barriere o i fattori che rallentano il percorso verso l’applicazione dell’intelligenza artificiale, il documento cita la carenza di competenze e talenti di professionisti specializzati nell’IA (36%), la mancanza di visione strategica da parte del senior management (35%) e l’incertezza causata da un quadro normativo che varia a seconda della geografia e del settore nella fase di sviluppo e implementazione (31%).

Prossimi passi dell’industria farmaceutica

Il settore farmaceutico è un motore fondamentale dell’economia europea; genera 300 miliardi di euro, contribuisce per 175 miliardi di euro alla bilancia commerciale dell’UE e guida il capitolo dell’innovazione con 41,5 miliardi di euro investiti. In Italia, secondo gli ultimi dati di Farmindustria, le esportazioni sono cresciute del 150% negli ultimi dieci anni, raggiungendo i 49 miliardi di euro entro il 2023 e consolidando il Paese come punto di riferimento nella ricerca clinica.

L’emergere dell’intelligenza artificiale ha generato enormi aspettative nel settore farmaceutico, dove la sua capacità di automatizzare compiti sofisticati e ad alto valore aggiunto sta aprendo possibilità insospettate, secondo il rapporto Ascendant. Secondo le conclusioni dello studio, l’IA sta emergendo come strumento essenziale per accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci, migliorare l’efficienza operativa e rispondere alle principali sfide del settore.

“L’intelligenza artificiale offre alle aziende di tutte le dimensioni l’opportunità di aumentare la propria competitività e di integrare soluzioni che non solo trasformano prodotti e servizi, ma ottimizzano anche i processi e migliorano il processo decisionale strategico, rivoluzionando il modo in cui le aziende operano ed essendo un alleato nell’evoluzione delle aziende farmaceutiche, un attore economico fondamentale a livello europeo e nazionale”, afferma Arancha Pérez-Navarro, direttrice di Consumo, Retail e Farma in Minsait. “Nei prossimi tre anni”, aggiunge, “il settore intende investire 8 miliardi di euro per potenziare la ricerca e migliorare i processi produttivi, la digitalizzazione e la sostenibilità, oltre a promuovere attività globali con contenuti tecnologici e strategici con cui affrontare le appassionanti sfide dell’intelligenza artificiale”.

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La quinta edizione del Report Ascendant Maturità Digitale 2024 di Minsait affronta il contesto e il grado di adozione dell’intelligenza artificiale da parte di aziende e pubbliche amministrazioni. A tal fine, sono state analizzate le informazioni fornite da oltre 900 organizzazioni in Spagna e in altri Paesi, appartenenti a 15 diversi settori di attività.