Oltre la tecnologia, ripensare il digitale

Oltre la tecnologia, ripensare il digitale

Viviamo in una fase cruciale, in cui la trasformazione digitale è diventata un driver fondamentale per la crescita economica e l’evoluzione della società. È così pervasiva che i cittadini italiani la considerano la terza priorità del Governo, subito dopo la salute e l’istruzione, come evidenziato da una recente ricerca che, come Sopra Steria Next, abbiamo condotto con Ipsos.

Questo dato evidenzia come la trasformazione digitale permei ogni aspetto della nostra vita: ma per sprigionare tutto il suo potenziale, deve fondarsi sui principi di inclusione e sostenibilità, guidata da una governance solida e lungimirante.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Le nuove tecnologie devono essere sviluppate e implementate tenendo conto del loro impatto a lungo termine, non solo sull’economia, ma anche sull’ambiente e sulla società. Le aziende sono chiamate a promuovere un utilizzo consapevole e responsabile del digitale, adottando soluzioni che riducano gli sprechi e ottimizzino le risorse. Questo concetto di sobrietà digitale implica la scommessa su tecnologie che minimizzino il consumo energetico e riducano l’impatto ambientale, favorendo modelli di sviluppo più sostenibili.

La sostenibilità si lega strettamente al tema dell’inclusione. In un’epoca in cui la tecnologia rappresenta un potente motore di crescita, è fondamentale che le aziende progettino soluzioni digitali intuitive e accessibili. Questa rappresentazione si estende anche alle innovazioni come l’intelligenza artificiale (AI), che ha il potenziale di “democratizzare” l’accesso alle tecnologie avanzate. Grazie a strumenti come l’AI generativa, infatti, è possibile automatizzare compiti complessi, semplificando processi che, fino a poco tempo fa, richiedevano competenze specialistiche, aprendo la porta a una nuova inclusività e permettendo anche a chi non è esperto di sfruttarne il potenziale.

Tuttavia, la qualità dell’AI dipende dalla qualità dei dati su cui si basa. Senza dati affidabili, l’AI rischia di produrre risultati imprecisi o distorti. I bias nei dati possono compromettere le decisioni automatizzate e amplificare le disuguaglianze, rendendo fondamentale un rigido controllo sulla gestione e protezione dei dati.

Attraverso lo studio Ipsos-Sopra Steria Next, abbiamo rilevato che, sebbene il 60% degli italiani si dica pronto a utilizzare l’AI, esistono timori concreti, come il rischio di un aumento delle frodi informatiche e problemi legati alla protezione dei dati. Queste preoccupazioni evidenziano l’importanza di implementare l’AI in modo responsabile e trasparente, per costruire fiducia tra gli utenti finali e garantire che le tecnologie emergenti siano percepite come strumenti sicuri e affidabili.

Leggi anche:  Supply chain, cambio di passo. Il riordino come strategia

Il successo della trasformazione digitale non si misura solo dal grado di implementazione delle tecnologie, ma dal modo in cui le imprese riescono a integrare governance e innovazione in un processo organico e coerente. Le aziende, con il supporto delle istituzioni e il coinvolgimento dei cittadini, devono essere in grado di disegnare processi di trasformazione digitale che coinvolgano tutte le parti interessate e che si fondino su dati concreti e una visione chiara del futuro.

Per garantire che la trasformazione digitale sia realmente efficace, è necessario puntare sull’investimento nelle competenze a tutti i livelli dell’organizzazione. Non si tratta solo di integrare nuove tecnologie, ma di assicurarsi che il capitale umano sia preparato ad affrontare le sfide che queste comportano.

Al tempo stesso, è fondamentale coinvolgere le nuove generazioni, che rappresentano il futuro del nostro Paese. Iniziative di formazione mirata e programmi che incoraggiano l’innovazione tra i giovani possono fare la differenza nel garantire un ecosistema digitale, inclusivo e proattivo, facendo in modo che il cambiamento verso il digitale non sia solo un fattore di produttività, ma anche uno strumento di equità e progresso sociale.

A cura di Stefania Pompili CEO di Sopra Steria Italia