Salda e Giovetti sul ruolo delle donne leader nella metalmeccanica

A pochi giorni dall’insediamento di Bettini a nuovo Presidente di Federmeccanica

A pochi giorni dall’insediamento di Simone Bettini, a nuovo presidente di Federmeccanica, che avverrà a Torino, il 10 e 11 luglio prossimi, Elena Salda a capo di della metalmeccanica di Marano sul Panaro (Mo) Cms e Carlotta Giovetti, Ceo dell’altra meccanica modenese Trenton di Frassinoro (Mo), intervengono sul ruolo della donna leader nel settore. 

Deve vincere il merito, il genere non deve contare più’ sottolineano entrambe.

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Salda non esita ad affermare: “Competenze, passione e dedizione dovrebbero essere i soli criteri di valutazione.” Eppure, secondo Salda, ignorare le profonde disparità di genere ancora presenti nel mercato del lavoro italiano significherebbe semplicemente “mettere la polvere sotto il tappeto”.

“Nel settore tecnico e meccanico, la presenza femminile è ancora limitata,” sottolinea Salda, “non certo per mancanza di talento, ma per una serie di ostacoli culturali, strutturali e organizzativi.” Elena Salda non esita a portare esempi concreti della persistenza di stereotipi sessisti, anche ai massimi livelli. “Molte volte mi è stato chiesto di portare il caffè?” racconta. “O una volta, dopo i saluti iniziali di benvenuto, un ‘gentile’ signore mi ha guardato e mi ha detto: ‘Scusi, adesso mi porta da quello che comanda davvero?'” Episodi che evidenziano una mentalità radicata che fatica a riconoscere l’autorità e la competenza femminile. La CEO di CMS è chiara: “Le donne non chiedono corsie preferenziali, né sono necessariamente favorevoli alle ‘quote rosa’.” La questione è ben diversa. “Quando il punto di partenza è diseguale,” argomenta Salda, “avere delle regole che promuovano l’equità non è un privilegio, è una necessità.”Strumenti come le quote, le certificazioni di parità di genere, i programmi di mentoring e le politiche aziendali inclusive non devono essere visti come scorciatoie. “Sono strumenti per riequilibrare un sistema che, ancora oggi, penalizza le donne,” afferma Salda. “Non si tratta di favorire qualcuno, ma di garantire che tutti abbiano davvero le stesse opportunità. Il merito deve restare al centro. Ma per farlo brillare davvero, bisogna prima assicurarsi che il terreno su cui si gioca sia lo stesso per tutti.”

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Elena Salda

Per Giovetti, l’era in cui il genere poteva combattere percorsi di carriera o opportunità è definitivamente tramontata. Oggi, e ancor più domani, ciò che conta davvero sono il merito e le connessioni sociali. “È ora di archiviare la discussione sul genere nel nostro settore”, afferma Giovetti con decisione. “Non è una questione di ‘quote rosa’ o di parità forzata, ma di efficienza e intelligenza aziendale. In un mercato globale altamente competitivo, le aziende di successo sono quelle che sanno attrarre e valorizzare i migliori talenti, senza distinzione di sesso.”

Sotto la guida di Carlotta Giovetti, Trenton ha dimostrato come un approccio basato esclusivamente sul merito possa portare risultati straordinari. L’azienda ha promosso un ambiente dove le competenze tecniche, l’ingegno, la dedizione e la capacità di risolvere problemi sono gli unici criteri di valutazione. “Non mi interessa se un ingegnere è uomo o donna, giovane o meno giovane,” spiega Giovetti. “Mi interessa che sia brillante, che porti soluzioni innovative e che sia in grado di lavorare in squadra. Il genere è una variabile irrilevante di fronte alla capacità di generare valore.”

Carlotta Giovetti

Questo focus sul merito si traduce in percorsi di carriera trasparenti e opportunità aperte a tutti coloro che dimostrano di avere le capacità necessarie per eccellere. Giovetti sottolinea come questa filosofia non sia solo etica, ma pragmaticamente vantaggiosa per l’azienda, permettendole di attingere a un pool di talenti più ampio e diversificato.

“Nel nostro settore, le connessioni sono vitali,” ribadisce la CEO di Trenton. “Non parlo di amicizie personali, ma di networking professionale di qualità. Saper costruire relazioni solide con colleghi, fornitori, clienti e stakeholder è fondamentale per la crescita individuale e aziendale. È attraverso queste reti che si scambiano idee, si trovano soluzioni, si generano partnership e si devono nuove porte. Il futuro della metalmeccanica è inclusivo, ma non per ‘obbligo’. È inclusivo perché riconosce che il talento non ha genere, e che le relazioni costruite sul rispetto e sulla professionalità sono la chiave per innovare e prosperare” conclude Giovetti.

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