La Trenton di Frassinoro lancia un appello: venite a lavorare in montagna. In un momento di forti cambiamenti climatici, la qualità della vita, è sicuramente migliore in altura.
Trenton infatti, azienda metalmeccanica modenese, vanta una sede a Frassinoro, fra gli Appennini modenesi, ed un altra a Fanano, sempre fra le alture modenesi.
«Il cambiamento climatico è una realtà e lo stress da calore sarà sicuramente una questione da affrontare in forma sistematica negli ambienti di lavoro. Tuttavia, ci saranno inevitabilmente delle differenze d’approccio: venite a fare impresa in montagna, per esempio, e i motivi saranno evidenti» afferma Giovetti.
Uno dei tanti motivi del buon esito del lavorare in montagna, è la condizione climatica ed ambientale migliore.
È la considerazione generale che Carlotta Giovetti, presidente e ceo di Trenton, azienda metalmeccanica con vocazione internazionale con sede sugli Appennini, sviluppa a fronte dell’allerta lanciata dall’Oms per lo stress da calore cui sono sottoposti un numero crescente di lavoratori a seguito dell’innalzamento delle temperature. Trenton, pur raggiungendo molte piazze del mondo con i suoi prodotti, ha mantenuto saldamente la sua produzione tra gli 850 e i 1200 metri sul livello del mare, a Frassinoro e Fanano.
«Per l’altitudine cui lavoriamo e per la tipologia di lavorazione, fino ad ora l’innalzamento delle temperature non ha generato un impatto tale da rendere necessari provvedimenti specifici – spiega -, tanto da auspicare che il cambiamento climatico in corso possa essere una leva per un ritorno a popolare le aree montane anche da parte delle imprese».
In ogni caso, l’imprenditrice condivide l’attenzione che l’Oms ha posto alla nuova questione che si pone in maniera generale negli ambienti di lavoro. «Il problema potrà essere affrontato in diversi modi a seconda dei contesti, ma anche della tipologia di lavoro e delle scadenze che un’azienda deve rispettare: nei nostri stabilimenti – esemplifica – ci sono già le fontanelle per avere l’acqua a disposizione e poter riempire le borracce, assicurando così un’adeguata idratazione. Nei kit di Pronto soccorso sono inoltre già presenti sali e integratori».
Più in generale, ipotizzando un contributo per eventuali linee guida per il comparto industriale Giovetti ipotizza, tra l’altro, «la possibilità di aumentare le pause intra turno di lavoro o di aumentare il lasso di tempo della pausa; oppure di sospendere il lavoro nelle ore più calde, ma con il recupero, comunque, delle ore per il completamento del turno». Tuttavia, precisa, «è bene essere consapevoli che simili interventi è possibile che richiedanointerventi su tutto il sistema, dall’organizzazione del lavoro a nuove specifiche contrattuali».
Quindi, «un tema da affrontare ma con l’attenzione a individuare le soluzioni richieste da ogni specifico contesto», conclude.